CAPITOLO-1

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Mi voltai subito verso mio padre asciugandomi la mano sporca d'olio con uno straccio guardandolo.
<<Pa' io vado a farmi una doccia che devo studiare>> Mark mi guardò confuso. Temetti fosse uno dei suoi attacchi ma poi mi tranquillizzai quando parlò.
<<Louis quell'uomo ha chiesto di te>> poi sembrò fare due più due <<Che hai fatto? Mica è un tuo insegnante!>> sussurrò e subito scossi la testa.
<<No ma... Senti io ho da fare, non ci sono!>> sbottai correndo di sopra svelto.
Okay era un uomo più decente della figlia, nel caso lo fosse, ma ehi, io volevo solo scoparmela. Non sposarla quindi dei padri gelosi non me ne facevo nulla. E avevo tutta l'idea che quello fosse il signor Styles.
Mi feci una doccia fredda alla svelta e avvolsi un asciugamano attorno alla vita. Che voleva quell'uomo? Forse nemmeno era il padre... Mi affacciai alla finestra osservandolo mentre scrollava le spalle verso mio padre e gli mostrava l'auto, il Range Rover, che non andava bene. Quando si voltò uscendo dal retro della casa portò gli occhi alla finestra e svelto mi nascosi dietro la tenda. Sospirai vestendomi prima di scendere a dare un bacio a mia madre e sedermi a tavola.
<<Cosa voleva?>> chiesi e papà scrollò le spalle.
<<Riparare la sua auto>>
<<E perché aveva chiesto di me?>> domandai ancora facendolo sospirare.
<<Voleva sapere chi eri perché era sicuro di averti visto a casa sua Louis. Che cavolo hai fatto?>> Mark e Jay mi guardarono sospettosi e alzai lo sguardo pulendo le labbra di Phoebe sporche di zucchero.
<<Niente di che papà. Ho solo accompagnato sua figlia a casa>> Jay alzò gli occhi al cielo.
<<Louis, quando la smetterai di fare il cascamorto?>> sbuffò sorridendo all'occhiolino malizioso che le feci.
Passai il pomeriggio a studiare, aiutare mio padre e le mie sorelle mentre mamma usciva a lavoro. Lo aiutai a riparare un pezzo della macchina di quello che era ormai chiaro essere il padre di Darcy prima di incontrare i ragazzi al parco.
<<Alla buon ora! Credevamo fossi morto!>> sbuffò Liam mentre si teneva Niall sopra che mordicchiava il suo piercing e giocherellava con il collo del castano continuando a lasciargli grattini un po' ovunque.
<<Grazie al cazzo io lavoro eh>> gli ricordai sedendomi vicino a Zayn accendendo una sigaretta.
<<Con quella tipa?>> Niall mi degnò della sua presenza e alzai gli occhi al cielo con una smorfia.
<<Non so. Non è una che ha aperto le gambe in macchina ecco tutto>> spiegai e Liam fece una smorfia.
<<Magari non gli piaci Tommuccio>> farfugliò il biondo e lo guardai corrucciato.
<<Ma sei fatto?>> lui rise dandomene la conferma e grugnì <<Non è per quello, è che penso che sia una figlia di papà probabilmente, poi chissà, magari è una brava ragazza o cose così...>> borbottai perché molto probabilmente era vero.
<<Mh... dovremmo uscire per discoteche uno di questi giorni, mi annoio>> cambiò discorso Niall e io dissentì.
<<Non credo di farcela. Studio, lavoro e tutta quella roba... Mi accontenterò delle sveltine in bagno>> borbottai.
Giocammo a calcetto per tutto il pomeriggio come una volta finché Liam non si lamentò di essere stanco e Niall quasi svenne dal caldo. Dopo di che Zayn era momentaneamente depresso per colpa di Perrie e io stava cercando di distrarlo senza successo, ovviamente.

++++++++++++

Il giorno dopo mi avviai per i corridoi a cercare Darcy, volevo vedere che tipo era.
Quando la trovai era vestita con dei leggeri pantaloncini corti e una maglietta a metà pancia. Era molto truccata e corrugai la fronte. Sembrava così diversa...
<<Darcy?>> chiamai e il suo sorriso mi sembrò molto più sporco di quello timido del giorno prima.
<<Oh, Louis>> mi sorrise.
<<Uhm, tutto bene? Cioè sei diversa da ieri>>
Lei fece una smorfia chiudendo l'armadietto <<Be' sai, qui sono tutte così e vorrei solo abituarmi più in fretta>> scrollò le spalle e solo quando arrossì la riconobbi e sorrisi.
<<Ah, certo. Be' stavi meglio ieri>> scrollai le spalle e lei mi fermò con una mano. Ma non volevo entrare in situazioni scomode che implicassero parlare della sua difficile integrazione scolastica.
<<I-io mi chiedevo se tu... Ecco se tu volessi venire a casa mia a- cioè tu fai quinta così pensavo che potresti darmi una mano in matematica?>> sussurrò arrossendo fino alle orecchie facendomi sorridere in un ghigno mascherato.
<<Certo. Oggi pomeriggio ti accompagno a casa e mi fermo>> parlai dandomi un cinque mentale <<I tuoi sono a casa?>> lei scrollò le spalle e non ci feci molto caso.
La salutai prima di avviarmi per i corridoi a seguire le lezioni. Ebbi matematica e filosofia prima di riuscire ad andare dai ragazzi che trovai in cortile.
<<Ehy, che si dice?>> salutai e Liam ammiccò alla bionda poco distante.
<<Che si dice di te piuttosto>>
Risi <<Adesso devo andare a casa sua ad aiutarla in matematica, ma almeno facciamo progressi>>
Notai Zayn distante a fumarsi la sua sigaretta pensieroso e con occhi lontani. Lo scossi.
<<Oi!>>
<<Che cazzo c'è?>> sbuffò sembrando irritato e alzai le mani <<Sembravi così donna dio mio>> giustificai ma sapevo che avesse la ex per la testa dunque quando suonò me ne uscì con un <<Magari ci vediamo più tardi no?>> sperando che avrebbero potuto salvarmi da Darcy. Okay che avevo accettato ma avevo tutta l'idea che mammina e papino sarebbero stati lì...
<<Contaci>> rise Niall prendendomi per il culo.
<<Fattone>> borbottai prima di sorridere fintamente alla ragazza bionda che mi aspettava fuori.
<<Hey!>> esclamò e io sorrisi salendo in macchina per mettere in moto e guidare fino a casa sua dove scrissi un veloce messaggio alla mia cheerleader preferita, Charol, chiedendole di uscire stasera. Dovevo scopare.
<<Vuoi da bere?>>
Non badai a lei ma rimasi a osservare casa sua leggermente incantato. Divani in pelle e in stoffa con tanto di puf e tante, troppe scale. Un tavolo lunghissimo in vetro e non osavo immaginare di sopra. Una televisione da quaranta pollici e mobili prestigiosi con argenteria costosa.
<<Sai, casa tua è il posto migliore dove rubare...>> mormorai facendola ridere e arrossire prima che sparisse di sopra.
Posai lo zaino sul divano tirando fuori il telefono continuando a chattare cose sconce con Charol. Lei sapeva muoversi e dovetti lottare per non averlo duro in due secondi. Quando poi sentì qualcuno scendere le scale di casa bloccai il telefono.
<<Ci sono>> Darcy si era cambiata e indossava un maglioncino bianco con dei pantaloni lunghi tipo fusò. Viso pulito... Qualcosa mi diceva che la ragazza faceva una vita doppia.
Mi diede un bicchiere d'acqua prima di sedersi al tavolo della preziosa cucina con libri e tutto.
<<Dove siete con il programma?>> la ragazza non era così intelligente perché l'argomento che provai a spiegarle per due ore buone furono i fottuti binomi che se va bene si facevano in prima come ripasso.
<<Quindi si fa così?>> chiese per l'ennesima volta e ormai il buio era già calato da un pezzo per le strade.
Sospirai guardando l'esercizio cercando di spiegarle i suoi errori ma lei mi fissava e non guardava il libro. La cosa irritante? Avevo dovuto rimandare la cosa con Charol perché Darcy arrossiva e si fissava su cose stupide.
<<Ora hai capito?>>
<<Credo di sì...>> mormorò abbassandosi sul tavolo mettendo in mostra il seno e dovetti davvero pensare ad altro per non alzarmi, sbatterla al tavolo e levarle le mutande di dosso. Urlava "vergine" da tutti i santi pori, e la cosa mi eccitava anche se facevo probabilmente schifo per questo.
<<Okay allora direi che puoi ri->> la porta che sbatteva m'interruppe e m'irrigidì di botto.
<<Sono a casa!>> la voce graffiante e profonda di un uomo si sentì dall'entrata e la bionda subito alzò lo sguardo su di me mordendosi un labbro. Forse i miei skinny strappati e le bretelle con il simbolo di un teschio non era un buon esempio, se poi si consideravano i tatuaggi... ma Darcy si alzò in piedi e accolse l'uomo che spuntò dalla cucina per guardarla confusa. E centro: ricci corti, occhi verdi penetranti e più furbi di quelli di sua figlia, camicia molle lasciata leggermente aperta e stesso viso dell'altro giorno. Sì, quello era decisamente il signor Styles...
<<Oh. Non sapevo avessimo ospiti>> mormorò guardandomi già storto e io tirai un sorriso falso. Ero stato tutto il giorno a spiegare a quell'ignorante della figlia la matematica delle medie e mi guardava male?
<<Sono solo Louis e...stavo per tornare a casa signore>> proruppi subito e Darcy si voltò di scatto guardandomi confusa.
<<Ah, io credevo che potessimo invitarlo a cena... No?>> si voltò di nuovo verso l'uomo che posò la tracolla a terra appoggiandosi allo stipite della porta.
<<Dipende da Louis amore>> e il modo in cui disse il mio nome mi causò una leggera scossa per cui subito scattai in piedi controllando il telefono, confuso dalla sensazione.
<<N-non posso, mi spiace ma mia madre ha bisogno di me per le mie sorelline e->>
<<Hai delle sorelle?>> Darcy m'interruppe e feci tanto sforzo per non sbuffare il mio fastidio.
<<Sì, quindi dovrei andare, di solito aspettano me la sera e non voglio preoccuparli>> parlai in fretta rimettendo tutta la roba nello zaino che misi in spalla.
<<Be' ci vediamo a scuola>> mormorò Darcy con un saluto di mano prima di farmi passare dalla porta dove vidi perfettamente lo sguardo omicida del padre e sapevo, cazzo se lo sapevo, che aveva annusato il mio odore di sigaretta.
Uscì di corsa volando fino a casa dove mamma mi guardò stranita.
<<Lou, tutto bene?>>
Annuì piano prima di salire di sopra e tirare il fiato. Wow, che roba...
Aspetta, che roba che cosa? Sicuramente tutta quell'ansia da genitori opprimenti. O l'ansia per l'occhiata infastidita del signor styles.
A cena papà prese parola <<Louis la macchina del signor Styles è pronta e mi ha scritto pochi minuti fa che conosci sua figlia->> quasi mi strozzai con la pasta.
<<Hai il suo numero?!>>
Mark mi fissò come se fossi tonto e io scrollai le spalle nascondendo l'agitazione e lasciandolo finire <<Si chiedeva se venerdì potessi portargliela a casa, una camminata al ritorno non ti farà male e poi lui non riesce così potresti andare tu>> sbuffai visibilmente.
<<Quell'uomo mi odia>>
<<Perché?>>
<<Perché ho i miei bisogni e sua figlia è fin troppo carina per non farne parte>> ammisi a voce alta senza rendermene conto.
<<Louis!>> sbottò mia madre e papà che rideva venne schiaffeggiato. Le mie sorelle alzarono gli occhi e basta, quelle avevano nove anni ma capivano tutto. Be' almeno papà capiva anche i miei bisogni sessuali.





R

ieccoci, non so ogni quanto aggiornerò però devo dire che questa storia ha una prima parte un po adolescenziale prettamente scolastica e poi la seconda è più matura ecco.
Vi va bene che la prima parte è quella che mi piacendo meno e quindi cercherò di sbarazzarmene prima🙌🏻...
Ditemi che ne pensate, lasciate una stellina se vi va👇🏻🌟 e scusate in caso di errori

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora