<<Louis, puoi fermarti un secondo per favore?!>> Zayn mi levò di mano le viti del tavolo e sbuffai guardandolo storto <<Cosa vuoi? C’è un sacco di roba da montare Zayn, dammi una mano al posto di->>
<<Cercare di parlare con il mio migliore amico?>> interruppe e abbassai lo sguardo stanco.
Eravamo arrivati da due ore ma non mi ero ancora fermato. Non riuscivo a farlo perché avrebbe voluto dire fermarsi e pensare e non era ciò che volevo, pensare a Harry non era nei miei piani o sarei crollato.
<<Non voglio parlarne>>
<<Lo->>
<<No. Non voglio stare male ancora, tu non hai voluto parlare di Perrie per mesi Zayn, rispetta la mia decisione e aiutami a montare la roba>> lo guardai in attesa e alla fine sbuffando prese le sedie delle scrivanie spingendole nelle apposite stanze prima di iniziare a montare il divano.
Quando terminai con il tavolo misi le sedie a posto e lo aiutai a spostare il divano indietro fino alla parete <<Okay, mamma mi ha dato dei lenzuoli per il divano…mettiamo quello grigio?>>
<<Ha un che di depresso il grigio Louis, io dico che possiamo benissimo optare per quello celeste>> e prese l’altro iniziando a puntare il lenzuolo.
<<Okay, ora prendi il tavolino e io mi occupo della tv. Poi dopo facciamo la spesa e vediamo delle lampadine>>
Alla fine il risultato fu decente: c’era il divano bello grande a fondo della stanza, il tavolo da pranzo a qualche metro sulla destra e il tavolino da tea davanti al divano. Era carino ma la tv era un punto interrogativo.
<<Dove dovremmo…?>> alla fine spinsi il tavolino contro l’altra parete e ci piazzò sopra la tv.
<<Cercheremo un mobile da mettere sotto. Effettivamente oltre alla spesa e ai lampadari manca qualche mobile…>>
<<Tu come stai messo con l’armadio?>>
<<Uhm, è pieno ma i miei vestiti sono ancora un po’ e non c’è posto per l’intimo>>
<<Allora dobbiamo prendere anche due cassettiere?>>
<<Credo di sì>>
Sospirò andando ad aprire la porta quando suonarono. Margaret si fece strada in casa <<Hey ragazzi- wow! Ma come vi sta venendo bene quest’arredamento!>> ci sorrise <<Che ne dite di venire a fare pranzo da me? Non avete ancora fatto la spesa immagino…>>
<<Sarebbe stupendo>> esultai interiormente, non voglio di pizza sicuro.
<<Perfetto allora, ho fatto le lasagne! Quando siete pronti venite pure>>
Zayn si voltò stupito quando chiuse la porta <<Wow, ci ha scambiato per i suoi nipoti?>>
<<Idiota>> gli lanciai contro uno scatolone e ridacchiò andando in bagno dove fortunatamente i cassetti erano collegati al lavandino in una cosa tutta unica che si allungava a destra dove stava la vasca con il vetro. Altrimenti un'altra cassettiera.
Ci demmo una sciacquata e quando tornammo dopo pranzo Zayn si buttò sul divano restando solo a fissare le altre cose da montare. Io dal canto mio mi sedetti a terra prendendo lo scatolone di un comodino iniziando a guardare le istruzioni.
<<El lavorava ieri?>> domandai e annuì <<Sì, è dispiaciuta che non ha potuto venire ma faceva tutto il giorno>>
<<Fa niente, prima o poi inviteremo tutti quando sarà finita>>
<<Lou, la smetti di aggiustare roba? Goditi il divano nuovo grazie perché è una cosa fighissima e comodissima>> e con quello accese la tv iniziando a passare di canale in canale. Sospirai riprendendo a montare la roba, già avevamo scatoloni ovunque, prima di portare il suo cassetto da lui e il mio da me infilandoci dentro già qualcosa.
Quando andai a farmi una doccia provando la vasca realizzai che non fosse male, ci metteva un po’ l’acqua calda ma non era quello che cercavo al momento. Il mio accappatoio era morbido e lo specchio era azzeccatissimo, Zayn di sicuro ci avrebbe passato ore davanti per i suoi capelli… infilai i boxer scivolando in camera dove aprendo la finestra venni investito dal caldo <<No okay!>> avvisai infilando solo dei pantaloni <<Mi sa che per agosto dovremmo fottere qualche ventilatore a tua madre se vuoi sopravvivere>> infatti il covo di casa Malik era gelato anche in estate.
<<Dici che farà caldo?>>
<<Sì, per questo o prendiamo delle tende scure così che non entri il caldo o i ventilatori>>
<<Uhm, prendiamo un ventilatore da mettere in cucina e le tende okay?>>
<<Grande, quelle possiamo ordinarle? Così non le dobbiamo cercare oggi col caldo che fa>>
<<Ma oggi dobbiamo andare a fare la spesa e prendere delle lampade o sbaglio?>> sorrise Zayn e sbuffai inveendo contro il ragazzo che sembrava non sentire mai caldo.
<<D’accordo. Ma andremo alle cinque perché fa meno caldo>> mi gettai sul divano osservando la tv appoggiando i piedi sul puff rettangolare al fondo.
<<Si sta bene eh?>>
<<Già>> ma non riuscì a concentrarmi chissà poi quanto sulla tv perché due paia di occhi verdi, disperati e feriti mi apparvero in continuazione in testa e ben presto mi ritrovai a pensare ad altro.
<<Credo che potremmo prendere uno di quei mobili bucati sopra così da mettere le casse o i telecomandi e poi sotto ha i cassetti…tipo questo>> mi mise il telefono sotto la faccia e osservai il sito annuendo distrattamente, pensando che mi ero portato dietro anche il borsone con il kit da gatto solo per non farlo trovare a mamma. Ora giaceva a fondo dell’armadio e mi ritrovai a pensarci per un po’ mentre scorrevo anche per guardare le tende.
Infondo poteva ben sforzarsi di dimenticarmi giusto? Io mi stavo sforzando, l’avrebbe fatto anche lui.
Ma ancora una volta mi sbagliai di grosso a non ascoltare Zayn che mi aveva ripetuto per tutto il viaggio di ritorno che mi avrebbe cercato perché infatti il giorno dopo, con il mio nuovo coinquilino a cercare tende in giro per Londra, sentì scampanellare e bussare in continuazione. Corrugai la fronte abbandonando la tazza di cereali- finalmente eravamo andati a fare la spesa- e arrivai alla porta sistemando i boxer. Tanto Margaret ci aveva già visti mezzi nudi e quindi quando aprì mi preparai con il miglior sorriso che potesse rivolgerle <<Buongiorno Marg- Harry>> sbiancai sconvolto di trovarmelo di fronte così- così pieno di sé e d’energia a giudicare dal suo sguardo pronto.
Si era fatto la barba, indossava una camicia floreale davvero strana a maniche corte e dei pantaloncini bianchi dall’aria un po’ costosa e quando provai a sbattergli la porta in faccia la bloccò con uno spintone entrando.
<<Tu non sei nessuno Louis per piantarmi così senza nessuna spiegazione perché ti è passato qualcosa nella testa e di colpo non sei convinto dei tuoi sentimenti>> si chiuse la porta alle spalle e indietreggiai mentre lui avanzava, finendo quasi a inciampare nei cartoni ancora a terra <<E…>> si bloccò un attimo smettendo di puntarmi il dito contro radiografandomi per poi notare fossi mezzo nudo e spaventato <<Chi cazzo è Marg?>> sbottò poi <<Ti sembra modo di aprire la porta?>>
<<I-io- Margaret è la mia vicina di casa>> balbettai e il suo sguardo si fece ancora più rabbioso <<Te la fai con la vicina di casa adesso?>>
<<No considerando che ha sessant’anni, ma si può sapere cosa vuoi!? Sei venuto fino a Londra per insistere?>>
<<Sì! E non me ne andrò finchè non mi darai una buona ragione Louis!>>
Sbuffai cercando di allontanarmi ma colpì il muro ritrovandomi nuovamente bloccato <<Te l’ho detto Harry, non voglio una relazione a distanza>>
<<Fino a due settimane fa la volevi. E non dovevi trasferirti così presto>> mi ricordò e fermai il tutto alzando le mani facendo il giro così da togliermi dal muro <<Ci ho ripensato->>
<<Perché!?>>
<<Non ti riguarda Harry, ora vattene>>
Mi guardò basito prima di negare col capo riavvicinandosi <<Non può non riguardarmi quando sono il tuo ragazzo!>>
<<Ex>> mormorai e questo fece male.
<<A me non sembra di aver mai acconsentito a lasciarti>>
<<Ma io ho chiuso! Harry torna a casa>> lagnai esasperato <<Non voglio più stare con te->>
<<Ma perché?! Cos’ho fatto Louis!>>
<<Non ti amo d’accordo?!>> sbottai <<Non posso amare qualcuno che- che… che non si fida di me>> buttai lì a caso tornando in sala <<E ora te ne devi andare, Zayn sta per tornare e->>
<<E non può aiutarmi a darti una svegliata?>> mi bloccò per un braccio stringendo la presa quando provai ad allontanarmi.
<<Harry->> mi zittì non appena il suo braccio si strinse attorno ai miei fianchi schiacciandomi contro il suo petto, tenendomi per un polso.
<<Louis>> soffiò abbassando la voce, guardandomi disperato <<Dimmi cosa c’è>>
<<Non- come sei entrato?>> domandai però e sbuffò continuando a tenermi contro di lui nonostante le mie proteste.
<<Un signore stava uscendo e gli ho chiesto se sapeva a che piano fossero i due nuovi ragazzi trasferitisi, approfittando della porta aperta>> spiegò brevemente prima che cercassi di strattonarmi via finendo solo sbattuto contro il muro del corridoio.
Mi guardai intorno cercando una via di fuga ma c’era solo la mia stanza e proprio quando si stava per abbassare a baciarmi voltai il capo pestandogli un piede. Lo stesso piede che infilò fra la porta e il muro spingendo con le mani per entrare.
<<Louis, sei ridicolo. Vieni qui e dimmi che cazzo c’è che non va!>> sbottò e maledissi di essere così piccolino in confronto a lui.
<<Non posso farlo Harry, non posso dirtelo. Devi andartene e dimenticarmi>>
<<Ti amo porca troia, non funziona così!>> e con uno spintone mi ritrovai spinto via dalla porta e inciampai nel mio stesso letto.
Si guardò intorno un secondo solo per individuarmi e indietreggiare tra le lenzuola non servì a niente perché era proprio lì che mi voleva.
<<Louis,>> di colpo mi afferrò la caviglia e mi ritrovai sotto di lui <<Non puoi cacciarmi via con tutte queste scuse, te lo leggo in faccia che mi ami come hai sempre fatto. E mi stai nascondendo qualcosa>>
Scossi il capo provando a spostarmi senza successo <<Vattene>> feci pressione contro il suo petto ma niente, non si voleva spostare.
<<H-Harry- va via o->>
<<Cosa, chiami la polizia?>> sorrise <<Louis nemmeno hai imparato come si chiama la zona dove vivi, non prendermi per fesso>>
<<Perché non capisci?! Io lo sto facendo per te non perché mi va! Va’ via!>> questa volta divennero veri e propri pugni e alla fine quando mi bloccò i polsi tra le sue mani restai a guardarlo implorante <<Se mi ami te ne devi andare e dimenticare tutta questa storia>>
<<Fare finta di niente come stai facendo tu? No, grazie>> negò ancora <<Cosa stai facendo per me Louis? Cos’è hai scoperto che mia madre ti farà da insegnante?>>
<<No! Tu- devi solo lasciarmi in pace Harry te l’ho detto, non sono pronto per->>
<<Smettila di dirlo!>> approfittai della sua rabbia per liberarmi e stringermi nel cuscino, pronto a colpirlo per farlo uscire.
<<Non tornare più Harry, va a casa!>>
<<Spiacente la mia prenotazione nell’hotel dietro l’isolato e di una settimana>> mi sorrise stronzo e scossi il capo <<Hai perso tempo e soldi allora. Non ti voglio qui, lasciami- lasciami vivere la mia vita>> farfugliai con qualche difficoltà perché davvero suonava ridicolo e Harry scosse il capo alzandosi per- per iniziare a spogliarsi!
<<Smettila>> lagnai anche se però continuavo a guardare ogni parte di pelle che scoprisse, fino a che non rimase in boxer e si sporse per chiudere a chiave la porta <<Che stai facendo?>>
<<Tu vuoi lasciarmi per qualcosa che non puoi dirmi, io non lo accetto Louis. E’ una stronzata bella e buona, ma se proprio insisti d’accordo. Consentimi di lasciarti come si deve>> e salì sul letto con uno sguardo furbo che non mi piaceva per niente.
Lottai per tenere il cuscino davanti alla mia erezione ma servì a poco quando me lo strappò di mano posandolo sopra l’altro, <<Perché piacere non è amore giusto Louis?>> schernì riferendosi al mio cazzo e arrossì quando mi prese per le spalle attirandomi contro di sé <<C-che stai->>
<<Te l’ho detto, ti sto lasciando>> scese con le mani per tutta la mia schiena fino a stringermi il sedere spingendomi maggiormente contro di sé e quando le nostre erezioni si toccarono non riuscì a reprimere un sospiro.
<<N-non è il modo giusto per->>
<<A no? Cos’è ti aspettavi me ne andassi e basta? Se non mi ami non ti dispiacerà una sveltina immagino>> portò una mano sul mio membro iniziando a carezzarlo.
<<I-io…>> cazzo mi stava incastrando e anche di brutto.
<<Tu?>> abbassò lo sguardo sul mio e non riuscì più a dire niente quando i nostri sguardi si fusero.
Si avvicinò al mio viso fino a respirarmi contro la bocca e con un ultimo sguardo mangiò le mie labbra con le sue dando inizio a un bacio spinto e affamato che non riuscì a fermare. Mi fece scivolare i boxer contro le gambe mentre si chinava per addossarmi ai cuscini sovrastandomi. Cercai di resistere per un po’ ma se era quello che voleva prima di chiuderla l’avrei fatto e con quell’idea iniziai a rispondere al bacio scendendo frettoloso a togliergli le mutande, spingendolo contro di me.
Quando le nostre erezioni spoglie si toccarono gememmo l’uno nella bocca dell’altro e restò a farli strusciare ancora un po’, poi scese sul mio collo e sul petto lasciando una scia di baci umidi. Evitò il mio sesso e passò direttamente all’interno coscia dopo avermi aperto le gambe. Strinsi le lenzuola quando lasciò dei morsi sulla pelle prima di leccare lentamente dai testicoli fino alla punta del mio sesso guardandomi ansimare e gemere per quell’attenzione.
Mi stava prendendo in giro, voleva vedermi cedere, sentirmi chiedergli di toccare laggiù così da farmi notare quanto in realtà lo volessi. Ma rimasi in attesa ansante e debole cercando il suo sguardo che ora si era già spostato sulla mia erezione che inglobò perfettamente in bocca scendendo sempre più giù strappandomi un urlo. Gli strinsi di riflesso i capelli quando mi sentì venire e ingoiò senza problemi, staccandosi solo per passare la bocca lungo il mio petto arrivando alle labbra che morse prima di attaccarci le sue in un bacio un po’ più calmo.
<<Harry>> ansimai non riuscendo più a zittirmi oltre e mormorò un <<Shh>> baciandomi anche la guancia dolcemente prima di girarmi di spalle e sparire fra le mie natiche. Non appena la sua lingua si pressò contro la mia entrata gemetti stringendo il cuscino mentre prendeva a leccare più deciso superando qualche volta il fascio di muscoli.
Quando si spinse in fondo sobbalzai con un gemito strusciando appena l’erezione contro le lenzuola. Mi strinse il sedere fra le mani allargandomi le natiche e l’entrata approfittandone per infilarci dentro la lingua e farmi vedere le stelle.
<<Cazzo! Ah!- Harry!>> ero ormai un casino ansimante quando si spostò per infilare il primo dito, seguito dal secondo, che arricciò a lungo prima di andare ad accarezzare insistentemente la prostata non appena sentì il classico punto dentro di me.
Urlai di piacere inarcando i fianchi verso di lui e quando mi sollevai appena sulle ginocchia afferrò subito la mia erezione iniziando a pomparla. Strinsi i denti e venni ancora una volta con un gemito strozzato. Questa non era affatto una sveltina.
Sfilò le dita voltandomi ed ebbi appena il tempo di vederlo spingersi dentro di me tenendosi in mano che ero di nuovo duro.
<<Dio!>> ansimai quando iniziò a spingere duro e forte, scopandomi da vera sveltina. Posò le mani a lato del mio viso guardandomi mentre mi scopava veloce e si compiaceva della mia espressione estasiata e persa nel piacere.
Quando il mio cazzo riprese a gonfiarsi singhiozzai al leggero dolore e gli strinsi il braccio mentre le lacrime di piacere si mischiavano a quelle di vergogna per quello che stavo facendogli.
<<H-Harry>> gemetti quando si abbassò sui gomiti rallentando per concentrarsi sulla mia espressione mentre rincominciava a toccarmi.
<<Dimmelo Louis>> ansimò contro il mio orecchio <<Dimmelo o sarà davvero solo una scopata>>
Ma non riuscivo a parlare e mi trattenni dal dirglielo finché non scoppiai nella sua mano ancora una volta ansimando e mi morsi il labbro tremando al terzo orgasmo e lui sospirò liberandosi dentro di me.
Rimase in silenzio per un po’, appoggiato contro la mia spalla mentre io non riuscivo a trattenere le lacrime. Poi sospirò stringendomi a sé <<Louis, perché stai piangendo?>>
<<P-perché->> singhiozzai scuotendo il capo <<Perché mi devi lasciare andare Harry. Non posso stare con te, non voglio stare con te>>
<<Ma perché?>> mi accarezzò il viso guardandomi ferito <<Cosa c’è che non va?>>
<<Tutto Harry, tutto! Io->> e allora m’illuminai all’improvviso con un idea fantastica <<Mia madre ha fatto solo la bella faccia Harry, a lei non vai a genio, non le piaci per niente. Sei troppo grande e se non ti lascio non mi farà vedere mai più le mie sorelle>> mentì e lui corrugò la fronte.
<<Cosa? Ma se…insomma andava tutto bene, tua madre non sembra in grado di odiare qualcuno>> scossi il capo allontanandomi <<In ogni caso devi andartene>> mi asciugai le lacrime e mi osservò a fondo prima di sorridere amaramente <<Stai mentendo Louis>> posò la mano sulle mie dita che nervosamente stavano tirando le lenzuola e mi girò il viso verso il suo <<Faccia da bugia>>
<<Non m’importa! Raccontati la scusa che più ti piace Harry, è finita punto e basta!>> piansi <<Hai- hai avuto la tua sveltina quind->>
<<Credi davvero che fossi serio? Louis non ti lascerò finchè non mi dirai la verità>>
<<E allora non so cosa farci! Trasferisciti a Londra pure tu o vattene!>> gli chiusi in tempo la porta del bagno in faccia che si aprì quella di casa.
<<Hey Lou! Ho trovato delle tende abbastanza scur…Harry?>>
<<Ehilà>> sentì salutare il riccio.
<<Oh, ci hai messo meno del previsto. Quali tende piacciono a Louis secondo te?>>
Alzai gli occhi al cielo sciacquandomi velocemente il petto prima di infilare nuovamente i boxer e uscire, guardando male Harry che si era rivestito <<Vattene>>
Zayn, che sembrava un venditore ambulante con tende in mano, ci osservò stupito <<Avete fatto sesso?>>
<<No>>
<<Sì>>
<<Wow, Louis mi fidavo di te porca troia, esco due minuti e succede un casino!>> sbuffò posando le tende sul divano <<Harry devi andartene>>
<<Scusami?>> si voltò verso Zayn che alzò le mani <<Amico, è una storia lunga, brutta e di merda, Louis deve stare tranquillo e solo per un po’ quindi lascialo stare>>
<<Non finchè non mi dirà che cazzo sta succedendo>>
<<Non succede niente!>> gli lanciai i vestiti contro <<Non ti voglio qui, non ti voglio vicino o intorno, non voglio stare con te! Non ti amo, non mi piaci, non vai bene Harry, sparisci dalla mia vita!>> gli chiusi la porta di casa in faccia e ci crollai contro in lacrime di nuovo.
Mi sentivo doppiamente una merda per farlo stare male e il mio cuore era dilaniato. Ero così frustrato e addolorato al solo pensiero dell’espressione delusa che doveva avere ora...
Zayn sospirò dispiaciuto per me e provò a farmi sorridere tornando con le sue tende <<Te ne vendo due al prezzo di una?>>
Sbuffai una risata triste asciugandomi le lacrime per lasciargli quella nera e prendermi quella blu scuro.
<<E’ all’hotel dietro l’isolato ci rimarrà tutta la settimana>> spiegai poi mentre montavo gli anelli sulla finestra. Era corta per mia fortuna o sarebbe andata addosso al termosifone bruciandosi quest’inverno.
<<Okay allora, tende prese, mancano solo più le cassettiere?>>
<<Sì>>
<<Uhm, Louis cosa pensi che succederebbe se dicessi la verità a Harry?>>
Sospirai tornando a finire i miei cereali mentre tirava fuori la carne da scongelare <<Penso che chiuderebbe con Darcy e non voglio lo faccia. E’ sua figlia e non m’importa se non gl’interessa di avere sua madre contro Zayn, io non voglio che quella donna mi rovini la carriera>>
<<Magari non sarà la nostra insegnante…>>
<<Lo spero davvero…che poi, perché cazzo devi insegnare matematica e non medicina?>>
<<Magari cambia ambiente? Era un dottore?>>
<<Chirurgo>>
<<Questo è strano>> si sedette davanti a me continuando a osservare il telefono <<Comunque, pensavo che per quanto riguarda le cassettiere potremmo aspettare? Magari prima ci troviamo un lavoro sì? Sono un po’ a corto>>
<<Hai ragione, chiederò al bar qua davanti>>
<<Forse c’è lavoro vicino al campus…uno di questi giorni dovremmo andare a vedere la zona dell’università Louis>>
<<Già>>
E mentre Zayn continuava a farfugliare sulla scuola io rimasi a osservare il mio latte e cereali pensando solo a quando sarebbe stata la prossima volta che avrei visto Harry.Che casino eh?
Cosa dovrebbero fare?
Giustamente Darcy è figlia di Harry, è normale che Louis si senta inferiore e non voglia neanche rovinare la sua famiglia ma Harry cosa penserebbe se lo sapesse secondo voi?
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Il Fidanzato Di Mia Figlia
FanfictionLouis, un ragazzo semplice frequentante l'ultimo anno di liceo, vive per ora una vita normale nonostante i numerosi problemi familiari. Si porta un passato difficile alle spalle ma se c'è una cosa di cui è certo è che mai, mai più proverà amore per...