CAPITOLO-74

1.6K 76 13
                                    

A distanza di due settimane dall’inizio della scuola potevo dire di starmela cavando bene, ero al passo con lo studio, lavoravo di pomeriggio fino alle sei e più volte studiavo a lavoro ma poco importava, l’essenziale era studiare. Zayn anche ce la faceva e la convivenza era ottima. Avevamo scritto qualche volta a Liam confrontando i nostri inizi per non farlo sentire solo e pareva andasse bene anche a lui.
Ero al bar quel pomeriggio, stavo finendo i compiti di letteratura e nel mentre quelli di matematica quando Annie esclamò un <<Gesù Cristo cosa c’è là fuori, la peste nera?>> per cui alzai lo sguardo stupito anche io dall’orda di adolescenti che entrarono al bar.
<<Dici che serve anche Thomas?>>
Annuì sporgendomi a chiamarlo e iniziammo a servire i primi ragazzi con qualche problemuccio per i miei libri che stavano in mezzo al bancone <<Louis! I tuoi libri rischiano un incontro molto ravvicinato con le mie bevande!>> urlò Annie e mi affrettai a finire alla cassa per correre a recuperarli e lasciarli a Chase nel retro. Buccia di banana però non se ne curò perché venne sul davanti colpendo tutte le ragazze con la sua statura, la sua bellezza- e intanto io davo cioccolate calde qua e là mentre Annie continuava a chiedere perché cavolo ci fosse tutta sta massa di studenti che piano piano iniziarono a sedersi ai tavoli diffondendo un vocio non indifferente.
<<Venite da Chase belle ragazze!>> sentì dirgli e sorrisi divertito mentre Annie già gli dava contro sparendo nel retro, giusto per ricordargli quanto cretino fosse.
Thomas servì gli ultimi clienti e poi si voltò per recuperare i miei libri sorridendomi <<Sani e salvi>>, gli sorrisi di cuore rimettendoli a posto nello zaino.
<<Senti Lou… Al cinema danno un bell’horror, se ti piace il genere potresti venire, non ho nessuno con cui andarci>> iniziò sorridendomi <<Non so, un horror da soli è un po’ triste quindi se tu volessi venire… Sempre se non hai troppo da studiare, stanno già bombardando anche me>> ridacchiò con fare nervoso e divenni leggermente impedito <<Uhm, io...>>
<<Sì ma- aspetta, dai calmo, sarà un uscita normale non finirà come l’ultima volta,>> mi rassicurò <<Non faremo niente, d’accordo?>>
Forzai un sorriso <<Okay…ci penso e vedo come organizzarmi con lo studio e tut->>
<<Un frappè alla fragola>>
Il mio sistema nervoso reagì d’istinto a quella voce bassa e roca riempiendomi di brividi, il sangue cominciò a fluire più velocemente colorandomi le guance e battendo sul mio bacino. Persi la salivazione e iniziarono a sudarmi le mani e le cosce mentre i miei occhi diventavano lucidi e Thomas mi osservava confuso dal mio irrigidimento improvviso.
<<Ti spiace farlo tu? Io vado sul retro e cerco di far tornare Annie di qua sia mai che ammazza Chase>> sparì dietro sorridendo al cliente e rimasi solo a fissare il muro come un idiota.
<<Ciao>> riprovò e mi voltai come se avessi le giunture vecchie, ero quasi rumoroso mentre mi avvicinavo al bancone. Quando alzai lo sguardo nel suo il cuore mi saltò in gola e strinsi i pugni contro il marmo freddo cercando di calmarmi inutilmente e non saltargli addosso scoppiandogli a piangere tra le braccia.
Harry era qui.
Harry era appoggiato al bancone dall’altra parte del vetro e mi sorrideva leggermente mentre ordinava il solito, quasi fossimo ancora a casa, quasi fosse ancora tutto come prima.
<<C-ciao>> ansimai mordendomi la lingua per quanto imbranato potessi sembrare.
<<Oh Tomlinson! Che bello vederti!>> il mio vecchio professore di inglese mi salutò osservandomi contento <<S-salve signore>>
Ero letteralmente paralizzato.
<<Allora,>> mi guardò attraverso le lenti spesse degli occhiali <<Hai iniziato il college?>>
<<Sì signore>>
<<Matematico?>>
<<Sì>>
<<E ti piace?>>
Cercai di riprendermi <<Ah, non c’è male>> indicai lo zaino sotto il bancone e sorrise <<Caffè?>> si voltò verso Harry che gli sorrise <<Ho già ordinato ma tu prendi pure>>
In quel momento mi venne Annie in aiuto <<I caffè sono dall’altro lato signore>> indicò e ben presto il mio insegnante sparì e io mi misi a fare il maledetto frullato chiedendomi se avesse sentito la mia conversazione con Thomas.
E non avrebbe dovuto importarmi considerando che avevamo chiuso e non ci vedevamo da mesi… magari anche lui era andato avanti e al pensiero strinsi i denti.
Quando glielo porsi mi asciugai le mani sui pantaloni mentre Annie si allontanava per andare a prendere altri scatoloni di bicchiere in plastica.
<<Che fai qui?>> domandai e accennò alla mandria di adolescenti nel bar <<Abbiamo pensato di portare le prime al pascolo>> scrollò le spalle <<E mi hanno richiesto come accompagnatore perché conosco Londra>>
<<Oh. Certo>> già…
<<Allora? Come va?>> perchè sorrideva come se non l’avessi ucciso?
<<B-benissimo, ora lo studio è a tempo pieno perciò…>> non riuscivo a guardarlo troppo a lungo negli occhi ma nemmeno a non farlo! Per questo sembravo una ragazzina come sempre.
<<E Zayn?>>
<<Bene, siamo in classe insieme e- e tua madre non è il mio insegnante. Effettivamente non credevo proprio ci fosse, non sapevo quale fosse il cognome o il nome->>
<<Anne Selley>>
Sorrisi annuendo <<Già poi lei è uscita dal suo ufficio e… be’ eri praticamente tu al femminile quindi l’ho capito>>
Mordicchiò la cannuccia con le sue classiche labbra fuxia osservandomi minuziosamente <<E’ lei com’è?>>
<<Uhm, pff…è… è->>
<<Austera? Spaventosa?>>
<<No>> arricciai il naso <<Molto seria…la incrocio tutti i giorni all’entrata e all’uscita e, be’ è tua madre. Sai com’è>>
Harry sorrise <<Quindi non ti ha fatto una buona impressione>>
<<Sì invece, sembra sapere quello che vuole il ché è invidiabile per un giovane come me. Però allo stesso tempo penso che sia un po’ seria quindi preferisco il mio insegnante un po’ sbronzo>>
Annuì più volte prima di osservare dietro di me dove c’era il passaggio per il retro <<Pare che trovarti nei bar sia molto facile…>> mormorò poi sembrando fissare qualcuno in particolare, poi mi scoccò un'occhiata <<Il ragazzo di colore, quello di prima è il tuo ragazzo?>>
Strabuzzai gli occhi e avvampai come un adolescente in pieno ormone iniziando a scuotere più volte la testa <<No, no. Siamo solo colleghi e…amici>> mi osservò non credendoci nemmeno un po’ e sospirai cambiando argomento <<Una gita quindi>>
<<Sì, tre giorni. Siamo appena arrivati ed erano tutti assetati>> alzò gli occhi al cielo osservandosi intorno.
<<E Darcy?>> trovai normale chiedere pensando a come stesse la stronza. Harry scrollò le spalle <<Bene, è impegnato con la scuola e Logan, è diventata presidente del comitato delle feste o qualcosa del genere. A me il nome già non piace>>
…la gallina…
Rimasi in silenzio un po’ prima di porre la fatidica domanda <<Hai… Hai mai più visto i ragazzi? Loro sono andati a Brighton ad Agosto ma io no…>> mi grattai il viso scostando i capelli dagli occhi.
<<Non sono andato nemmeno io. Sono stati mesi di lunga riflessione…comunque faccio ripetizioni di matematica basilare a Liam, pare che in meccanica i numeri siano diversi,>> rivelò <<E sono passato da tua madre qualche volta, solo per fare due parole>>
E quindi mi avevano tenuto nascosto un sacco di cose. Grande.
<<Oh. E… sta bene?>>
<<Sì. Non la senti?>>
<<Sì ma solo per telefono, sono mesi che non torno a casa>> sospirai pulendo distrattamente il bancone.
<<Ti piace qui? L’ambiente e tutto>>
Dio, sembravamo due a un appuntamento per principianti <<Sì,>> dissi comunque <<Piove sempre, si respira di merda e la metro ritarda spesso ma sì. E’ fantastica>> ironizzai strappandogli un sorriso.
<<Ci andrai?>> domandò poi dopo un po’ <<Al cinema, con il tuo collega>> marcò sull’ultima parola come se sapesse e abbassai lo sguardo.
<<Uhm, ha avuto un preavviso davvero scarso…Nei miei piani di stasera c’era ripassare per domani e andare a dormire presto ma- non lo so, devo pensarci credo>> farfugliai e annuì mugugnando.
<<E se stasera venissi da te?>>
Mi si spezzò il respiro e lo guardai ricambiando il suo sguardo serio <<Così, solo per parlare. Sai, sono passati tre mesi, magari hai risolto i tuoi casini… solo parlare Louis, niente di che>> scrollò le spalle e pensai che quella sera Zayn usciva con i suoi colleghi quindi io sarei stato in casa, da solo, con Harry…
<<O se preferisci alla luce del sole->>
<<No, no. Sta sera va benissimo>> lo fermai, il cuore in gola e le dita strette attorno allo straccio.
Harry sorrise <<Fantastico, allora vengo per le nove? Alle otto ceniamo e poi l’insegnante di ginnastica li dovrebbe portare a fare un giro, ne approfitto per sgattaiolare via>>
<<Okay>>
<<Ci vediamo dopo allora>> poi si girò andando sul retro per strappare il vecchio insegnante dal giornale.
Non appena ebbi Thomas a tiro mi scusai con lui e rifiutai l’invito.
Ero patetico?
No, solo disperato in amore.
Harry voleva parlare di quanto successo, dei miei casini e io ero indeciso se dirgli la verità o no. Darcy mi avrebbe rovinato solo se Anne fosse stata il mio insegnante, e non lo era, quindi teoricamente le cose erano risolte no? Harry avrebbe potuto farle un cazziatone e poi lei sarebbe uscita allo scoperto come la bambina arcigna che è.
Chiamai Zayn quando andai in pausa e rimase ad ascoltare le mie idee in silenzio.
<<Non fa una piega Louis. Teoricamente non ha più niente con cui minacciarti se non che rovineresti il loro rapporto ma sai che ti dico? Fottitene. Lei ti ha già abbastanza rovinato l’estate, tu rovina la sua copertura. Se vuole davvero bene a suo padre passerà sopra a tutto. Se no è solo una stronza>>
<<Merda Zayn sono ansioso come- non lo so mi sto cagando sotto!>> sospirai non riuscendo a concentrarmi sui libri e Annie mi guardò disgustata dalle mie parole mentre caricava la lavastoviglie.
<<Calmo amico, andrà bene, due chiacchiere, qualche confessione occasionale e starete a posto. Tutti felici e contenti>>
<<Lo spero davvero, metterò un punto alla sfiga dei Tomlinson>> 
<<Grande ora però devo lasciarti per tornare a lavoro>>
<<Okay, ciao, ci vediamo a casa>>
Sospirai stringendo il telefono fra le mani e quando scossi Annie super emozionato lei mi osservò spaventata un attimo prima di tirarmi un ceffone per cui mi bloccai.
<<Calmati incarnazione di uno spaccacoglioni!>>
Annie, sempre fine.
Quando tornai a casa avevo finito i compiti, erano le sei e Zayn si stava preparando per uscire <<Tornerò per mezzanotte circa, d’accordo?>>
<<Certo>>
Mi lanciò un'occhiata stranita prima di schioccarmi le dita davanti al naso <<E’ mezz’ora che lo dici Louis, sta calmo mancano ancora tre ore. Anzi, chiedi a Margaret un bel tea, e perché no fai cena da lei così le tieni compagnia>>
<<Devo ripassare quindi mangio al volo e poi vado a prendere il tea>>
E persino quando suonai alla porta dell’anziana le saltai contro <<Margaret Harry sta per arrivare di là e io non so cosa fare! Sono stra agitato e me la sto facendo sotto perché lui vuole parlare e io voglio rivelargli che sua figlia è solo una puttana vendicatrice ma non voglio rovinare di nuovo le cose!>> le sbottai in faccia mentre il suo pomerania abbaiava e chiuse la porta dietro di me prendendomi a braccetto accarezzandomi la mano.
<<Ci vuole un po’ di tea caro, sì?>>
E io odiavo il tea.
<<Facciamo così, perché prima non parlate un po’ in generale e poi passi al punto della…della puttana- vendicatrice?>> cercò di ricordarsi e la osservai ingioiellarsi tutta mentre buttavo giù quel liquido dolciastro.
<<Dove vai?>>
<<Alle nove Frank passa a prendermi. Mi porta a un drive-in, non è gentile?>>
<<Più che gentile direi che vuole provarci...>> mormorai e lei mi colpì il capo <<Louis, non essere volgare>>
Ridacchiai divertito ma quella sorta di tisana servì a calmarmi e così quando se ne andò, autorizzandomi ad entrare con la chiave sotto al tappeto in caso il cane avesse fatto casino, tornai a casa mia sobbalzando al campanello che trillò non appena chiusi la porta.
Schiacciai l’interfono agitato <<Sì?>>
<<Sono Harry>>
Lo aprì aspettandolo sullo stipite della porta cercando di calmarmi. Cos’ero scemo!? Era solo Harry! già, Harry dopo tre mesi e con un carico di parole non dette. Speravo solo che non mi avrebbe insultato.
Quando spuntò dall’ascensore gli sorrisi <<Ciao>> gli feci spazio perché entrasse e ricambiò il saluto poggiando la giacca sull’attaccapanni prima di seguirmi in sala <<Allora,>> iniziai <<Novità rispetto a stamattina?>>
Sorrise sedendosi sul divano ad un cuscino di distanza, ma era un bene, altrimenti mi si sarebbe intrecciata la lingua <<No, tu?>>
<<Margaret ha il suo primo appuntamento con Frank e mi ha liquidato dopo uno scadente tea che ama propinarmi ogni volta che vado>> scrollai le spalle tirando le gambe al petto mentre ricominciava a piovere <<Odio Londra solo per questo>> mormorai e rimase silenzioso a guardare fuori a sua volta <<Come va con Gemma? Davvero avete chiuso tutto con vostra madre? Niente seconda possibilità?>>
<<Gemma sta bene, quando passa per la zona viene a trovarci e mamma… non siamo noi a doverci fare avanti. Spetta a lei questa volta>>
<<E Darcy non ci sta male a non vedere più sua nonna?>>
Sbuffò una risata <<Non penso nemmeno le interessi. Non l’abbiamo più sentita, le uniche notizie che potrei avere sono da te. Magari la prossima volta che ci vedremo mi dirà che non mi conosce o che so io>>
Calò il silenzio per un po’, poi si voltò verso le stanze <<Zayn?>>
<<Cena con i colleghi. Lui fa il commesso credo, qualcosa del genere>>
<<La sua relazione a distanza va bene?>> mi osservò furbo e assottigliai lo sguardo chiedendomi se fosse per caso una frecciatina.
<<Sì che io sappia>>
<<E tu? Sei andato avanti?>>
Deglutì <<Che intendi?>> ma come faceva a parlarne così?
<<Ho sentito quello che ti stava dicendo il tuo collega Louis>> precisò e arrossì distogliendo lo sguardo <<Eravamo ubriachi marci e…sinceramente non ha nemmeno funzionato, insomma non so se mi si sarebbe alzato se non avessi pensato a- sì bè hai capito>> mormorai e si aprì in un sorriso divertito <<Hai pensato a me mentre facevi sesso con lui?>>
<<No- io ho visto te, è diverso>> mi sfregai il viso sentendo che la serata iniziava già di merda.
<<Lo trovo un po’ difficile a giudicare anche solo dal colore della pelle…>> mi osservò compiaciuto e scrollai le spalle <<E’ successo>>
<<E ora vuole una relazione e tu no?>>
<<Cosa?>>
<<Eri titubante sull’uscirci>>
<<Io- non voglio una relazione al momento, e lui…non lo so non lo capisco>> mi alzai per prendermi una birra offrendogliene una.
<<Tu non hai fatto nessun pensiero su altre persone?>>
<<No. Mi faceva un po’ schifo pensarci>> il suo sguardo si spense e mi chiesi se fosse ferito per quanto rivelato.
<<Io… mi dispiace, ero ubriaco e->>
<<Non devi scusarti, non stiamo insieme, giusto?>>
Sentì una leggera stretta al cuore ma annuì abbassando lo sguardo pensando a come affrontare l’argomento. Ci pensò lui dopo qualche tuono a riparlare.
<<Quindi, si può parlare di tre mesi fa o…?>>
<<Sei qui solo per questo?>> lo osservai aspettandomi qualcosa di più e sospirò <<No. Quando sono venuto a Londra speravo di rivederti. E chiarire>>
<<Chiarire per finirla o..?>>
<<Chiarire in generale. Tu non stai cercando una relazione, quindi è ovvio che non sia qui per secondi fini>> ma il suo sguardo non sembrava d’accordo con le sue parole e mi lasciai andare a un sorrisetto stanco <<Ovvio>>
Sembrava che in realtà il risolvere fosse stato solo la scusa per venire da me e questo non era così magnifico.
<<Allora,>> ripresi <<Ho parlato con Zayn e gli ho detto quello che pensavo avrei detto stasera e a quanto pare questa volta non dovrebbero esserci intoppi… tre mesi fa quando ho deciso di trasferirmi prima e non dirti niente hanno provato tutti a farmi cambiare idea, mamma, i ragazzi, Eleanor, ma ero ormai fermo sulla mia decisione perché non volevo che le cose si avverassero davvero>> presi fiato non sapendo nemmeno come dirlo.
<<Di che stai parlando esattamente? Quali intoppi?>>
<<Non credo tu sia psicologicamente pronto a saperlo…>>
<<Ormai sei a metà, non puoi rimangiartelo, penso di aver aspettato abbastanza>> si sbottonò i primi bottoni della camicia posando la birra mezza vuota sul tavolino <<Qualsiasi cosa sia non darò in escandescenza Louis>>
<<Bene>> respirai profondamente alzando lo sguardo nel suo per essere certo non capisse altro e poi aprì bocca <<Darcy mi ha minacciato>> e dirlo fu così liberatorio!
Fanculo la stronza!
Harry corrugò la fronte osservandomi confuso <<In che senso? Minacciato su cosa?>>
<<Ricordi quel giorno, il vostro ritorno dall’America, ho chiesto di parlare con Darcy perché mi ha scritto che era urgente ma quando ci siamo seduti fuori lei mia ha esplicitamente detto che sapesse tutto. Che la nostra amicizia tra me e lei era stata provvisoria solo per accertarsi di tutto quanto e che ha preso le cose in mano quando ti ha sentito parlare con Gemma di come avresti voluto dirglielo. Sapeva già tutto Harry, del vostro non divorzio, del sesso occasionale con Camille e poi ha capito tutto quando io ho cominciato a finire spesso in presidenza. Ti diceva che usciva e andava dalle amiche ma invece si appostava e mi guardava entrare in casa vostra e io- mi ha detto che era schifata, che voleva che tu trovassi qualcuno della tua età, che mi odiava, che le avevo rovinato la famiglia, che il vostro divorzio definitivo era colpa mia. Che sapeva persino di Brighton e che aveva sperato fosse tutta una sveltina e basta perché si era già sforzata troppo di sorvolare sul fatto che ti piacessero anche i maschi. Ha detto che andava bene, ma non io perché ero giovane e perché sono stato anche con lei ed era una cosa disgustosa. Si è aperta con me su tutti i suoi dubbi riguardo te quando uscivi sempre la sera, mi ha confessato di tutto e nel mentre covava odio ogni volta che sviavo le cose, ha detto che i vostri litigi erano colpa mia e che ti eri reso ridicolo a venire ogni volta al bar dove lavoravo. Che l’hai presa per stupida Harry>> osservai la sua faccia basita e pallida <<Lei sapeva ogni cosa e mi ha minacciato. O ti lasciavo o diceva tutto a tua madre e mi rovinava il futuro al college e poi anche il tuo perché Anne è vendicativa o qualsiasi altra cosa lei pensi su tua madre. Avrebbe distrutto entrambi se non ti avessi lasciato e mi ha dato fino alla fine di Luglio per farlo>> presi il telefono scorrendo la chat con Darcy <<Le cose che hai letto quel giorno quando sei venuto per riprendermi non finivano lì>> gli porsi i messaggi minatori e vidi la tristezza e la delusione passargli negli occhi.
<<Così ho fatto quello che mi ha chiesto di fare, per te e per me. Non volevo essere l’ennesima causa dell’ennesimo dolore per te, non volevo dirtelo perché mi sarei sentito una merda se Darcy avesse deciso di piantarti lì e andare a stare da Camille perché- be’ lei sembra già Camille! Poi però Anne non è diventata la mia insegnante e tu hai detto che non vi sentite nemmeno più e allora ho chiesto a Zayn cosa pensasse, se dovessi dirtelo o no ed eccoci qua>> respirai sfregandomi le mani mentre lui continuava a fissare il telefono <<Io… lo capisco se non vuoi stare con me o avermi intorno per non perdere Darcy…>>
Quando alzò lo sguardo dal telefono i suoi occhi erano pieni di lacrime e mi scoppiò a piangere davanti. Non riuscì a trattenermi oltre e mi feci avanti abbracciandolo stretto per lasciarlo sfogare.
<<Sono- sono stato uno stupido>> ansimò sulla mia spalla <<Lei- sono un padre incapace, è tutta colpa mia, mi dispiace così tanto Louis>> continuò a ripetere e gli accarezzai la schiena negando <<Non è vero Harry, sei un padre eccezionale, ti sei solo innamorato. Non voglio sempre dare la colpa a lei però Camille con tutte quelle storie passate l’ha rovinata, pensa che ora anche tu la lascerai allo sbando credo e per quanto io ora la consideri una stronza senza cervello ammetto che ha solo molta paura. E ha fatto l’unica cosa che le è stata insegnata stando con sua madre>>
<<Lo sapevo che non avrei mai dovuto farla restare là>> scosse il capo e mi chiesi se avessi avuto ragione io a dirglielo o no <<Perdonami Louis, è stata tutta colpa di mia figlia e io vivevo tra le nuvole. Avrei dovuto capirlo dai messaggi, scusami>> alzò il viso davanti al mio e gli asciugai le lacrime <<Non hai niente di cui chiedere scusa, sei un padre fantastico Harry, sei fantastico>> posai la fronte contro la sua e gli accarezzai le labbra con il pollice prima che lui stesso si sporgesse per baciarmi.
Dopo tre mesi lo stavo baciando di nuovo, era incredibile. Gli accarezzai le guance ricambiando, sentendomi emozionato e finalmente in pace di nuovo con il suo odore addosso e le sue carezze contro i fianchi.
<<Mi dispiace>> sussurrò staccandosi per prendere aria e negai.
<<Respira Harry, non c’è più niente con cui possa spaventarmi, Anne non è la mia insegnante e non ti parla nemmeno più. E se ti lascerà perché non accetta noi be’ mi dispiace ma non sono più disposto a lasciarti perché lei ha paura o non capisce>> lo strinsi a me sentendo che tra poco avrei pianto a mia volta <<Ti amo Harry e sono stato di merda in questi mesi. A doverti ignorare e doverti dire quelle cose orribili e tu non sai quante volte ho provato a tornare a casa ma Zayn mi fermava sempre perché ci andava di mezzo anche il mio futuro, capisci? Non ti lascerò più, non lo posso fare, mi dispiace ma non ci riuscirei un’altra volta>> farneticai mentre le nostre lacrime si mischiavano e scosse il capo stringendomi le mani nelle sue sul suo viso <<Non devi farlo Louis, non lasciarmi mai. Ti amo e parlerò con Darcy, cercherò di rassicurarla e chiederò a Gemma di fare lo stesso ma se vorrà tornare da sua madre la lascerò andare perché mia figlia non può impedirmi di amarti, non scherziamo>> ridacchiò cercando di smorzare la tristezza della cosa e annuì staccandomi per asciugarmi le lacrime <<Mi dispiace di averti trattato di merda e- e di aver fatto sesso con Thomas>>
<<Non m’importa Louis, tanto i miei piani erano venire qua stasera e concludere con il sesso probabilmente, per vedere se era cambiato qualcosa o no>> si asciugò le guance e tirò su con il naso osservando ancora il mio telefono <<Non posso crederci, mi dispiace da morire Louis>>
<<Lei è stata stronza e tutto Harry però ha paura di perderti, tutto qua>> scrollai le spalle spegnendo il telefono che posai sul tavolino per poi accoccolarmi addosso a lui dopo un'infinità di tempo.
<<Ha sempre fatto finta di non sapere perché non riuscissi a dormire questi mesi, mi ha preso in giro come un idiota>> si strinse a me sul divano e gli accarezzai il viso baciandogli la fronte <<Non pensarci adesso, fallo nel viaggio di ritorno a casa okay? Questi tre giorni credo che dovrai sgattaiolare via molto spesso dall’hotel>> gli accarezzai i ricci e si sfilò le scarpe sovrastandomi di colpo con un bacio profondo che mi accese mentre diventavo creta fra le sue mani che mi accarezzavano ovunque facendomi scivolare sul divano.
<<Louis>> ansimò pressando la sua erezione contro la mia coscia e gli strinsi i capelli ricadendo sul bracciolo mentre le sue mani passavano sotto la mia maglietta accarezzandomi il petto e i capezzoli.
<<Voglio fare l’amore con te, adesso>> soffiò sulla mia bocca e non persi tempo slacciandogli velocemente la camicia e i pantaloni mentre abbassava i miei insieme ai boxer e si fermava <<Hai del lubrificante?>>
<<Io no, ma Zayn sì>> e quindi mi tirai in piedi spogliandomi del tutto prima di dargli i vestiti e chiedergli di aspettare in camera. Frugai divertito nel cassetto del mio coinquilino trovandoci parecchie cose strane ma alla fine ignorai i profilattici e presi il lubrificante camminando velocemente fino in camera dove lo trovai seduto e spogliato a guardarsi intorno.
Mi bloccai sulla soglia confuso <<Aspetta, faccio l’attivo?>> domandai ripensando alle sue parole e negò <<No, cancelliamo le tracce del tuo collega>> e afferrandomi per i fianchi mi issò sopra di sé mentre si stendeva attirandomi contro il suo viso. Gemetti non appena la sua bocca succhiò la punta del mio membro e portai una mano indietro a lubrificarlo stringendolo fra le dita, guardandolo fermarsi e leccare con un ansimo ai miei tocchi distratti.
Poi mi abbassai sfilandomi a malincuore dalla sua bocca e mi sedetti contro la sua erezione, muovendo i fianchi per andare a bagnare anche la mia entrata. Harry gemette reclinando il capo sui cuscini restando ad accarezzarmi le cosce finchè non lo presi tra le mani lasciandolo scivolare piano dentro di me strappando un ansimo a entrambi.
Quando toccò completamente infondo gemetti tornando avanti e posando le mani sul suo petto per iniziare a muovermi, ignorando che l’avessi sporcato d’olio. Alla prima stoccata una scarica piacevole di brividi mi pervase e gemetti spezzato tirandomi poi in ginocchio per andare più deciso appoggiandomi indietro sulle sue gambe. Quando tornai in avanti strinse la presa contro i miei fianchi e alzò il bacino per muoversi a sua volta e scattare insù colpendo il punto esatto del mio piacere.
Sgranai gli occhi, la bocca aperta in gemiti muti e le dita piantate sulle sue spalle prima che capovolgesse la situazione sovrastandomi deciso <<Dio>> gemette afferrandomi per le cosce spingendomi verso di lui <<Mi sei mancato così tanto>> e a ogni parola c’era una stoccata più decisa e forte.
Inarcai la schiena mugolando, iniziando a toccarmi per venire allungando il braccio per chiedergli di avvicinarsi. Ricadde su di me restando sui gomiti mentre spingeva più lentamente ma deciso comunque e mischiava la sua saliva con la mia.
<<Mi volevi?>> domandò poi in un ansimo.
<<Tutti i giorni>> sospirai mentre mi teneva alzato il viso per scendere sul mio collo.
Scese stringendomi i fianchi rialzandosi per accelerare il ritmo e venni tra le mie dita prima di sentirlo sporcarmi dentro qualche spinta dopo.
Si appoggiò al letto con le mani prendendo fiato, restituendomi i baci e i “ti amo” che a mia volta gli davo prima di raccogliere la gelatina spalmata sul letto- aka me- e camminare verso il bagno per stare comodi.
<<Non vi è venuto male comunque l’appartamento>> disse mentre mi sciacquava il sedere infilando le dita dentro tenendomi contro il suo petto. Quella era la mia parte preferita nel lavarmi con lui, questo suo pulire ogni zona, dentro e fuori.
<<Mh-mh>> risposi a mala pena già in semi dormiveglia tant’è che mi ci volle un po’ per asciugarmi e andare a letto.
Mi accoccolai contro di lui una volta sotto le lenzuola mentre mi accarezzava i capelli e la coscia posata sul suo fianco.
<<Ti amo>> mormorai poi <<Mi sei mancato tantissimo>>
<<Tu di più Louis. Non sapevo più cosa fare>> ammise baciandomi il viso <<E mi dispiace da morire per Darcy, non me l’aspettavo e non pensavo che se fosse successo l’avresti affrontata da solo>>
Scossi il capo sbadigliando <<Non m’importa più degli altri Harry, voglio stare con te e basta. Non voglio più pensare a nessun altro>> gli abbracciai il collo baciandogli le labbra più volte e alla fine quando riprese ad accarezzarmi mi addormentai rilassato e felice dopo tre mesi.





E no, la storia non finirà male quindi rilassatevi, vi ho visti agitati😂!
Mi fa piacere che questa storia vi stimoli così tanto e vi piaccia ma mancano quattro capitoli alla fine purtroppo🥺...
Votate, commentate, ditemi quello che pensate dirà Darcy e se trovate più giusto che un figlio debba adattarsi alle decisioni dei genitori o viceversa (vi ho visti molto fermi sul difendere Harry e Louis ma non dimentichiamoci che neanche Darcy ha tutti i torti con tutte le bugie che si è sentita dire🙌🏻...)
A domani❤!

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora