CAPITOLO-37

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<<Allora, che si fa a Pasqua? Possiamo uscire a spaccarci un po’?>> Niall saltellò a fianco a Liam e corrugando la fronte alzai un sopracciglio. Dunque loro uscivano ancora, come mamma aveva detto. Senza di me…
Zayn scosse il capo <<No, credo terrò compagnia a El>> 
<<Perché cosa fa El?>>
<<Starà a casa e in ospedale. Non voglio venire ad ubriacarmi a Pasqua ragazzi, è triste>> mormorò Zayn e Niall lo osservò basito <<Ma se lo facciamo a ogni festa di ogni anno!>> 
Sospirando gli battei sulla spalla <<Si cresce Nì>> 
<<Ah! E tu che hai da fare? Sentiamo>> incrociando le braccia al petto mi fissò serio. 
Mordicchiandomi il labbro scrollai le spalle <<Be’, o sto con le ragazze, oppure andrò a trovare papà>> 
<<Non è vero>> rise e sbuffando alzai gli occhi <<Non so se vado con Harry. Darcy va da sua madre ma non so cosa fare perché non voglio mollare la mia>> mormorai abbassando la voce e Liam avvolse il suo ragazzo dai fianchi mormorandogli qualcosa nell’orecchio su come avrebbero potuto divertirsi loro forse dato che poi il biondo si voltò per mangiargli la faccia. 
Zayn fece una smorfia e quando suonò la campana rientrammo in classe. Quel giorno El non era venuta, a quanto pareva si era presa il raffreddore passando in ospedale dunque mi sedetti da solo pronto a seguire ma <<Ragazzi, dato che siamo già a Marzo, direi che è ora di una simulazione no?>> lo sbuffo generale fece mettere le mani avanti al prof di lettere <<Calmatevi, vi scriverò il voto a matita. Voglio solo che vi accorgiate se non sapete qualcosa e che lo ripassiate per tempo. L’esame non sarà una passeggiata, specie lo scritto>> passò per le file a distribuire e lo bloccai un secondo per chiedergli quando Eleanor l’avrebbe recuperato. Dopo di che a fine ora mi resi conto di non saper fare più si e no almeno una decina di cosa, ma non era male considerando le cinquanta fottute domande. 
Ne uscì con il cervello fuori dalla testa e nei parcheggi osservai Liam sbottare contro Zayn <<Oi, oi. Che succede?>> spostai Liam dal corvino e il castano lanciò un calcio a terra <<Quel bastardo ci ha fatto lo scritto a sorpresa ci puoi credere?! E ora se prendo quattro è roba mia!>> 
Corrugai la fronte <<Ma l’hanno fatto a tutte le quinte?>>
<<A quanto pare sì>> 
<<Ma sì, la contano a matita>> scrollai le spalle accendendomi una sigaretta appoggiandomi alla macchina. 
<<Col cazzo! Quello me la conta!>> 
Zayn alzò gli occhi <<Siamo a Marzo, hai ancora tempo->> ma Liam se ne andò non appena arrivò Niall, faccia tetra a sua volta, borbottando un “genio di sta minchia”.
Il corvino sbuffò <<Ma cosa pensa che io non mi sbatto quanto lui?>>
<<A quanto pare no…>> tirai fuori il telefono quando prese a squillare. Mamma <<Hey ma’>>
<<Lou, potresti passare a prendere le tue sorelle oggi pomeriggio? Ho avuto un contrattempo>>
<<Sìsì. Ascolta mamma….>> girai sui miei stessi passi sotto lo sguardo divertito di Zayn <<Noi cosa facciamo a Pasqua?>> 
<<Pasqua Pasqua o i giorni generici? Non ne avete molti no?>>
<<Be’ ma in mezzo c’è il weekend e quindi sarebbe una settimana a dire il vero…Da martedì tipo>> 
<<Mh, non lo so. Penso che andremo dai nonni, è tanto che non li vediamo. Chiederei a loro per le gemelle se solo non abitassero distante. Perché? Vorresti uscire con i ragazzi?>> teoricamente sapevo che per andare dai nonni si sarebbe fermata là qualche giorno, il problema erano quanti giorni. Finchè i nonni guardavano le gemelle apposto, ma se Jay voleva tornare prima io avrei dovuto guardarle…
<<Uh, a dire il vero no. Zayn starà con Eleanor e Liam e Niall usciranno perciò…>>
<<Qualcosa mi dice fidanzato? Louis cosa vuoi chiedermi>> sospirò e mi sfregai il capo <<Ma niente, so che manca ancora tanto a Pasqua però…lui mi ha chiesto se posso stare via tutta quella settimana e mi sento una merda a dire di sì perché dovrei stare con papà con voi e guardare le ragazze perché tu hai molto da fare…>>
<<A dire il vero ho messo le ferie la settimana di vacanza perché avevo intenzione di rilassarmi un po’. Andremo dai nonni i giorni prima di Pasqua così da riuscire ad andare da papà il giorno di festa. Ma se tu vai via è okay. Dove vai?>> 
<<Uhm, probabilmente a Brighton?>> 
<<Oh>> per un secondo la sentì confusa <<Louis. Ma quest’uomo che lavoro fa?>>
<<E’- è una cosa d’ufficio sì. Lavora in ufficio>> buttai lì e Zayn si trattenne dal ridere osservando che Harry stesse uscendo da scuola in quel momento. Ed era un caso che avesse parcheggiato a fianco a me, tutto un caso. 
<<E Brighton… in hotel?>>
<<No…in una casa sua? Ma’ non so magari resteremo qui>> e lanciai un'occhiataccia a Harry che come se niente fosse si appoggiò alla macchina osservandomi a lungo. Il parcheggio si stava liberando per quelli che uscivano all’una e supposi Darcy uscisse alle due e prendesse il pullman. Harry la portava solo la mattina a quanto pareva. 
Zayn ghignò sporgendosi oltre il tettuccio dove poggiò i gomiti <<Buongiorno Harry!>> salutò con gran sorriso e il riccio alzò gli occhi ignorandolo mentre io però tirai una pacca alla sua spalla indicandogli il telefono dove mamma mi stava ricordando di andare a prendere le ragazze e che ne avremo parlato a casa. 
<<D’accordo. Sì mamma, no. Okay, ciao>> posai sbuffando e a mia volta mi appoggiai sulla portiera colpendogli il piede con il mio. Quel giorno era vestito davvero strano. A partire dai pantaloni lunghi eleganti, arrivando alla T-shirt bianca infilata dentro, giungendo poi alla giacca bella finendo con delle scarpe da ginnastica. 
<<Ti sei svegliato tardi?>> di tutta risposta mi fece il medio e sorrisi <<Mia madre crede che tu sia chissà quale riccone>> 
<<E non è così?>> alzò un sopracciglio divertito e a sentire la sua voce mi sciolsi davvero, voglioso di farlo tra le sue braccia. 
<<Bah, come sei sfacciato. In ogni caso sto morendo di fame quindi->>
<<Vieni da me? Darcy rientra alle quattro, ha i corsi di recupero>> 
Alzai gli occhi <<Ti seguo…ma guarda che devo andare a prendere le gemelle>> 
Lui scrollò le spalle entrando in auto partendo già. Zayn si affacciò al mio finestrino <<Dici che m’invita da lui?>> 
Risi lasciandolo solo e quando arrivai da Harry stavo morendo letteralmente di fame e dato che la porta era aperta entrai senza suonare o altro raggiungendo fischiettando la cucina con un <<Sono a casa tesoro>> che mi fece ridere leggermente.
Giungeva un odore stupendo dalla cucina, tipo sugo rosso messo a cuocere e proprio mentre stavo per avventarmi sul pane giusto per una scarpetta veloce sentì le sue braccia tirarmi via e mugolando sbuffai <<Ma ho fame!>> 
<<E non è ancora pronto bambino quindi va a giocare per un po’>> mi lanciò un occhiolino e lo pizzicai sul braccio per lasciarmi andare. Mi attirò a sé questa volta da dritto e posai le labbra contro le sue precedendolo. Mi avvolse i fianchi e dovetti alzarmi sulle punte un secondo non appena mi strinse maggiormente, poi si staccò restando ad accarezzarmi la bocca con la sua <<Stavi parlando di Pasqua a tua madre?>> annuì sporgendomi a baciargli il mento <<Sì e lei ha preso le ferie in quella settimana…Se restassi a casa l’aiuterei ma sarebbe noioso. E lo sa. I giorni prima di Pasqua staranno dai nonni. Il giorno di festa voleva andassimo da papà quindi non so…>> sospirando mi abbassai posando la fronte contro il suo petto. 
<<Dove andremo?>> 
<<Dove vuoi>> 
Sospirando mi staccai del tutto e lo lasciai cucinare riuscendo ad avere il mio grissino <<Io non so dove voglio andare. Se andassimo al mare mi sentirei in colpa verso la mia famiglia, se restassimo allora mi sentirei colpevole verso di te perché magari tu non vuoi rimanere qua dove c’è aria di tutti i problemi e->> fermò il mio sproloquio sporgendosi a tapparmi la bocca con una mano prima di infilarvi una pennetta di pasta che masticai annuendogli per indicargli fosse cotta <<Tu non preoccuparti sempre, perché se no facciamo notte. Okay? Anzi, dimmi solo di sì. Decido io fra le due>>
<<Ma devo dirlo a mamma…>> 
Sospirò spegnendo il fuoco <<E allora scegli tu>>
<<Ma non so>> sbuffando come un bambino mi sedetti dall’altro lato del tavolo ma scontento mi sollevò sedendosi sotto di me per poi spolverare del formaggio sulla pasta. 
<<E se non l’avessi voluto?>> domandai incrociando le braccia al petto e ridacchiando mi imboccò con calma. 
<<E se volessi il mio piatto?>> farfugliai a bocca piena e lui alzò gli occhi anche se divertito. Di tutta risposta mi allungai fino alla sua bocca succhiandogli il labbro inferiore per togliervi il sugo. 
<<Sai, forse il cibo potrebbe aspettare…>> mormorai voltandomi per dare le spalle al tavolo e tuffarmi sulla sua bocca ma si staccò con occhi lucenti e scosse il capo <<Lasciami pranzare, micio>> e quel soprannome mi fece arrossare come pochi. Mi voltai zittito e ricaddi contro il suo petto scivolando fra le sue gambe <<Ah,>> proferì poi <<Voglio sapere con cosa sei venuto l’altra sera>> gli tirai una gomitata riempiendomi la bocca per non parlare, completamente rosso in viso. Poteva fottersi, non l’avrei mai detto a nessuno. 
Rise di gusto e restò a cingermi i fianchi mangiando tranquillo anche se sapevo gli ronzasse qualcosa in testa. Con lo stomaco pieno mi gettai sul divano osservandolo attentamente sedersi con più calma <<Harry, perché gl’insegnanti non rispettano le decisioni prese in accordo?>> 
Corrugò la fronte <<Cosa?>>
<<Tipo,>> mi tirai a sedere a mia volta <<Oggi io ho fatto la simulazione scritta di lettere ma non viene valutata, quella di Liam sì invece>> 
Per un secondo corrugò la fronte <<Payne?>> annuì <<La sua classe è quella più smistata con la Arvery forse. Se l’insegnante ha deciso di fargliela pagare così io non posso farci niente, e poi non mi sembra sbagliato>> 
<<Che insegnante eri?>> domandai e lui scrollò le spalle <<Giusto credo. Dipende dalla classi e dagli studenti. Tu spieghi, chi ti segue bene, poi rispieghi per gli altri che non capiscono ma se la metà non si applica non c’è molto da fare>> mi attirò a sé.
<<Il prossimo anno saresti preside solo di una scuola giusto?>> 
<<Sì>> giocherellai con le sue dita pensieroso <<Perché proprio le elementari? Insegnavi al liceo, no?>>
<<Sì ma…non so vorrei cambiare ambiente per non sentire sempre le stesse moine. Non ne voglio più sapere degli studenti che scopano nei bagni, che si fanno sul retro, che fanno a botte->>
Risi <<Alle elementari sentirai che i genitori non si occupano dei figli, che non si applicano e anche che c’è razzismo. E’ la stessa cosa solo che non si drogano o limonano>> 
Harry sbuffò spingendomi leggermente <<Non rovinare la mia idea di bambini puri e innocenti>> mi stirai contro di lui lasciandolo fare e quando chiusi gli occhi non ci volle molto prima di sentirmi scuotere. Ridacchiai divertito aprendo un occhio osservando la sua espressione curiosa <<Ma con te non si può dormire mai?>> 
<<Abbiamo qualcosa come due ore e tu vuoi dormire? Anche no>> e con quello tirò su le gambe intrecciandole alle mie solo per stringermi che nemmeno un peluche obbligandomi a infilare le mani fra i suoi capelli perché <<Coccole>>. Ridacchiai con qualche difficoltà dato il suo peso addosso ma nonostante questo restammo a ridere, baciarci e coccolarci per davvero un sacco. 
<<Hai presente quando hai una cosa bella e così carina che vorresti soffocarla?>> disse poi alzandosi sui gomiti e corrugai la fronte <<No…>>
<<Come no, come quando hai un pupazzo nuovo e vorresti stringerlo anche se gli saltano fuori gli occhi>> 
<<Dio perché sei così strano?>> ma nel momento in cui prese ad abbracciarmi i fianchi più stretto mi divincolai <<Nono! Non sono un pupazzo io muoio davvero!>> ridacchiando allentò la presa piegandosi per baciarmi lungo le guance e il viso. Mi voltai a mia volta abbracciandogli il collo così da tirarlo giù <<Perché cazzo sei così alto>> soffiai mordendogli le labbra e lui rise stringendomi il sedere <<Sei tu che sei troppo basso>> 
<<Io sono nella media>> nonostante l’aria ironica i nostri baci erano veri e propri schiocchi infuocati e sentì l’aria farsi più calda. 
<<Non ho voglia di fare sesso>> lagnai e lui scoppiò a ridere nel mio collo <<Ma che cavolo di osservazione è?>> ansimò tra le risate e sorrisi sbuffando appena tirandomi a sedere sopra di lui. Mi tenne fermo dai polsi non permettendomi di andare oltre e mi osservò con occhio lucido <<Sembri davvero un gatto Louis, un fottuto cucciolo>> 
Alzai gli occhi nascondendo il mio rossore dietro al cuscino che gli lancia in faccia <<Sei così stupido...>> 
<<Be’ nella coppia ci deve pur essere qualcuno di non sempre razionale? Ci sei già tu che mi ricordi sempre i miei problemi, basti e avanzi>> sorrise esasperato e corrugai la fronte alle sue parole. Lui se ne accorse perché <<Ecco, ora spiegami a che stai pensando>> 
Scrollando le spalle rimasi pensieroso <<Ma…Noi non siamo una coppia>> gli buttai un'occhiata e la sua espressione divenne nuovamente divertita e rise come se fosse chissà quale battuta.
<<Che hai da ridere?>>
<<Aspettavo questa domanda dalla prima volta che ho messo piede nel bar Louis! Non ti ricordi quello che ti ho detto?>> frugai nella mia mente fino a trovare le sue parole a cui allora non avevo dato peso. 
<<Quando ho detto a Fyn che non sei il mio ragazzo e tu hai detto che però sarebbe stato bello?>> 
<<Sì>>
<<Ma io non voglio Harry, perché sarebbe un problema in più e->>
<<E cosa? Louis, la vita è questa>> si tirò a sedere a un passo dal mio viso data la posizione e posò i gomiti contro le mie ginocchia <<Non hai tempo di guardarti indietro e pensare ai tuoi errori perché ormai sono fatti. Non avrai tempo per pensare “non l’ho amato abbastanza” perché ormai sarà fatta. Vivi al momento dio santo. Non pensi che ogni volta che ti dico che ti amo non sia un peso anche per me? Che non mi senta pessimo? Ma lo faccio lo stesso perché è vero e non voglio pentirmi di niente. Non voglio pensare che fosse colpa mia o tua, voglio pensare che ci abbiamo provato in ogni modo. Perciò noi siamo una coppia, tu sei il mio ragazzo e io ti amo chiaro?>> mi fissò serio e deciso, stringendomi le mani nelle sue e quando annuì si aprì nel solito sorriso. 
Sbuffando gli strinsi il collo tra le braccia seppellendomi nella sua maglia non ancora pronto a dirglielo. La cosa strana era che sapevo di essere innamorato di lui, l’avevo accettato e riuscivo a dirlo a mia madre- forse- ma non a Harry. Mi rilassai giocherellando con i suoi ricci sulla nuca e dopo mezz’ora mugolò stringendomi a sé maggiormente <<Credo di starmi addormentando…>>
<<Mh, tanto io tra un po’ vado a prendere le ragazze>> si lagnò perché voleva accompagnarmi o qualcosa di simile dato che lo borbottò sulla mia maglia ma qualche minuto dopo già dormiva. 
Rimasi a coccolarlo accanto a me e quando fu ora di andare gli baciai la fronte sgattaiolando via divertito. 
Quando arrivai le due si esibirono in un luuungo racconto della loro giornata e rimasi ad ascoltarle alle volte prima di giungere a casa e fare merenda con loro. Un’ora dopo mia madre era di ritorno e attaccò subito dopo essersi spogliata e aver messo su cena <<Louis, spiegami questa storia di Pasqua, grazie>> 
Deglutì avvicinandomi alla cucina strusciando le mani sulle sedie <<Uhm, ecco lui- noi, noi vorremmo non so, fare qualcosa?>>
Jay corrugò la fronte <<Ho capito ma vuoi andare al mare quindi? O stare nei paraggi? Sai che mi va bene tutto, solo…Mi preoccupa il fatto che hai detto che sta andando incontro a dei problemi per te Louis. E’ grande, immagino sia sposato>> posò le mani sui fianchi e mi sentì sudare. 
<<Divorziato a dire il vero>> 
<<Con una donna>> 
<<Sì>>
<<E di grazia Louis, hai pensato al fatto che possano esserci dei bambini di mezzo? Che forse i suoi genitori non sanno che ora è gay e forse non vuole nemmeno dirlo? Tesoro, io sono solo preoccupata per te perché magari ti sta mentendo e bast->>
<<Mamma non è l’uomo che pensi tu>> lo conosci pure! <<E’ divorziato, con i suoi non parla da tipo anni per tante cose successe e sono genitori davvero insensibili a quanto so. Non sono stupido, e non voglio andare al mare per voi, perché pensa se questa fosse l’ultima Pasqua con papà prima del crollo! Cosa pensi? Che perché ora sto con qualcuno sono diventato un dodicenne?>> 
<<No Louis ma->>
<<Ma cosa? Solo perché sono indietro di un anno non vuol dire che il liceo mi ha fottuto la testa mamma! Sono maturo abbastanza>>
Lei incrociò le braccia al petto fissandomi severa <<E allora esattamente cosa mi stai chiedendo? Sei maggiorenne, puoi fare quel che vuoi, come decidere se stare con quest’uomo a Pasqua, parlarmene, presentarmelo o andarci al mare. Louis non ti capisco proprio quando fai così. Vuoi essere appoggiato per non sentirti in colpa ma non accetti mai i miei pareri>> 
Sbuffando ricaddi sullo sgabello <<Lo so, scusa ma mi sento ansioso per tutto>> osservai mia madre rimangiarsi quel “sarà perché tieni i suoi segreti?” e mi sfregai le mani nervoso <<Non voglio che papà pensi che se non ci sono è perché vederlo mi fa star male perché sappiamo tutti che mi vorrebbe anche per rivedere lei forse ma lui lo metto sempre in secondo piano e non so, sta facendo tanto per me anche se non sembra>> amarmi non è già abbastanza? 
<<Non lo so Louis, l’alternativa più sensata per passare Pasqua con noi è stare con lui quando saremo dai nonni, ma questo vuol dire praticamente tre giorni e non stareste via una settimana>> 
<<Cosa vuoi che faccia? Obbligami a fare qualcosa mamma, me la renderebbe più facile>> mi sfregai il viso e lei sorrise <<Non ti obbligo a fare niente Boo, scegli tu sulla base di quel che ritieni giusto e basta. Se vuoi andare vai, se no no. Non sarà mai colpa tua se lui avrà un crollo dopo Pasqua o meno, non ti dovrai sentire in colpa di non averci passato “l’ultimo momento” perché ne avete avuti anche di miglior, okay?>>
<<Quindi mi stai dicendo di stare via una settimana? Al mare?>> 
Lei sbuffò con un gesto di mano staccandosi <<Sì Louis per Giove sì! Va a Brighton e fa entrare un po’ d’aria nel cervello che ti ritrovi! Quando vivrai da solo mi chiederai anche se sono meglio i piselli o il mais>> replicò esasperata e ridacchiando l’abbracciai forte posandole un bacio sulla guancia <<Grazie ma’, ah, e comunque vado a vivere con Zayn il prossimo anno. Saremo entrambi a Londra>> scrollai le spalle e lei mi annuì <<Bene, sono contenta che almeno avrai qualcuno. E Niall e Liam? So che Eleanor non può per ovvie ragioni…Loro invece?>> 
<<Ah, loro non penso prendano l’università>> scrollando le spalle salì di sopra per scrivere a Harry senza rimpianti o pensieri. Aveva ragione, se non mi godevo le cose e restavo sempre a riflettere avrei fatto la muffa e mi sarei trovato con ottanta rimorsi. 

Io: a Pasqua andiamo al mare. 

Non mi rispose e sperai Darcy non cercasse di capire chi fosse a scrivergli. Poi mi ritrovai un messaggio quando ripresi il telefono dopo cena. 

Harry: primo, okay, fantastico. Secondo, mi hai lasciato a dormire come un tardo, vaffanculo :), terzo, tua mamma ha accettato perché…? 
Io: credo si aspetti che ti presenti a lei…ma non lo farò quindi boh. Mi ha lasciato perché le stavo rompendo forse? Non so io ero in dubbio se venire o no e lei mi ha convinto. Tutto qua. 
Harry: ma lo sai che mi potresti presentare quando la scuola sarà finita? 
Io: e tu sarai il preside delle mie sorelle? No, grazie
Harry: bah, come sei. Comunque non so se sarò sul serio preside di quela scuola, è tutta un idea
Io: D’accordo, adesso vado a dormire. 
Harry: Ok notte. 

Lo lasciai esausto della giornata. E meno male che quel giorno avevo avuto riposo dal bar, altrimenti forse mi sarei addormentato là. 










Buon pomeriggio lettori!
Questo capitolo è stato cute vero😍??
Secondo voi Jay sarebbe felice di sapere che il fidanzato di Louis è Harry? E Darcy cosa penserebbe?
Fatemi sapere, votate e a più tardi!
(grazie mille per tutti i commenti e le letture, vi leggo e vi vedo tutti💕🙏🏻!)

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora