CAPITOLO-63

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<<Micio…? Gattino è ora di alzarsi…>>
Mi risvegliai quando mi sentì accarezzare la schiena nuda e sospirai iniziando a stiracchiarmi. Sentivo qualcosa che tirava la pelle e sfarfallai le ciglia alzando il capo al suono familiare del campanello dorato appeso al collo. Mi voltai per dare un occhiata e ricordai che in realtà la notte prima non mi ero affatto spogliato e indossavo ancora la calzamaglia, una sola bretella era ancora allacciata e quando mi mossi mugolai sentendo il plug dentro di me. Infatti, dopo avermi riempito di sperma almeno per la decima volta, io avevo già smesso di venire mezz’ora prima, stremato dal quinto orgasmo, aveva deciso che fosse abbastanza e aveva richiuso tutto con la coda.
Era forse restato anche ad accarezzarmi per un bel po’, il problema era che io ero caduto nel sonno quasi subito.
<<Ciao>> mi accarezzò il viso e notai che probabilmente si era svegliato da poco, non aveva l’aria di essersi fatto la doccia e quando scese ad accarezzarmi il sedere sibilai. Poi sentì la coda iniziare a tirare e mugolai dolorante ai muscoli specie là sotto.
<<Shh,>> mi tirò a sé continuando a sfilare il plug <<Lo togliamo e andiamo a farci una doccia, okay?>> e quando l’oggetto uscì sospirai sentendo i muscoli rilassarsi. Mi prese in braccio camminando fino in bagno dove mi lasciò in piedi a guardarlo mentre posava le mie cose nel lavandino. Mi si avvicinò levandomi le bretelle e mi sfregai il viso lasciandomi spogliare anche delle calze, che si premurò di non rompere. Quando poi m’infilò in doccia sospirai iniziando a sciacquarmi pigramente il capo e la pelle. Mi raggiunse lavandosi velocemente prima di osservarmi e sospirai quando mi tirò a sé per pulirmi anche dentro. E non fu piacevole a prescindere dal fatto che i miei muscoli là sotto erano doloranti.
Una volta asciutto e vestito con roba comoda e sua scesi di sotto accettando il suo invito a sedermi sulle sue gambe. Sibilai mentre lo facevo e mi lasciai coccolare nascondendomi contro il suo collo mentre riaccendevo il telefono dopo un giorno intero, completamente in trauma dalla nottata.
Quasi mi venne un colpo quando lessi:

Darcy: Hey Lou, come va? Ho saputo che tu e papà eravate al cinema insieme… o qualcosa di simile, le mie amiche vi hanno visto ma non ci ho capito molto…

<<Merda>> imprecai girandogli il telefono e prese a mordicchiarsi il labbro <<E tu dille quello che hai detto alle sue amiche no?>>
<<Quanto odio le sue amiche>> sbuffai prima di ridare la stessa spiegazione, e cioè posti esauriti, coppia mi obbliga a scalare e bla bla bla. Aggiunsi anche un breve “e poi non è più il mio preside. Bene o male lo conosco” per cui sapevo mi sarei pentito.
Mi rubò il telefono di mano <<Concentrati su di me, non mi vedrai più per una settimana>>
Sospirai <<Mi sembra di averti dato un bel saluto stanotte… comunque,>> gli spostai i ricci dalla fronte <<Sei agitato?>>
<<Per cosa?>>
<<Conoscerai i tuoi nipoti e il marito di tua sorella>>
<<Darcy mi ha già raccontato di tutto, non ti credere>>
<<Cose belle?>>
<<Abbastanza. E poi sono bravo con i bambini>>
Sorrisi <<Con le bambine, vorrai dire. Quelli sono due maschi Harry>>
<<E quindi? Anche io lo sono stato. E ho un bambino in più mi sembra>> mi lanciò un'occhiata divertita prima che questa cambiasse in maliziosa <<O forse un gatto…uhm, un ragazzo gatt->> lo colpì sulla nuca alzandomi con la mia tazza di caffè per spostarmi sul divano, non dopo avergli finito il bacon ovviamente lasciandogli le uova <<Sei un cretino>>
<<Ma mi ami>>
<<Sì, a quanto pare>> sospirai allungando le gambe sui cuscini rilassato <<Harry? Dato che è stato difficile fare il bucato senza che nessuno trovasse niente…posso lavare la roba qui?>>
<<O per me la puoi anche lasciare come ricordo>>
Alzai gli occhi ignorandolo. 
<<Sei carino quando ti arrabbi sai?>> mi baciò da dietro prima di sedermisi davanti tirandomi le gambe nude sulle sue <<E sei più manovrabile senza peli>>
<<Fottiti>>
<<Effettivamente non faccio il passivo da un po’…ma non farei mai il kitten>>
<<Oh ma insomma! L’hai chiesto tu e ora mi prendi in giro!?>>
<<No, ma la cosa mi attrae. Quale sarà il prossimo travestimento? Mi piacerebbe avere “la coniglietta di casa” nel letto>> sogghignò chinandosi per baciarmi il ginocchio, salendo poi lungo la coscia fino all’inguine. E ragazzi, faceva improvvisamente caldo.
<<Harry io… io credo che il mio cazzo ne abbia avuto abbastanza…>> lo fermai prima di farmi un’idea <<E poi potresti anche travestirti tu>> sfiorò il mio pene ancora dormiente e coperto dalla stoffa con il naso più volte lasciandomi farfugliare parole sconnesse <<Effettivamente non ci staresti male con le orecchie da coniglio e il pon pon nel culo>> me la risi e sbuffò spostandosi.
<<Hai appena mandato in fumo ogni mio tentativo di farti un pompino quindi no, io non mi travestirò da niente>>
<<E io nemmeno, che non diventi un'abitudine questa cosa>> sospirai rimettendomi comodo mentre accendeva la tv.

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora