Aprì gli occhi sentendo le mani fredde e formicolanti, i muscoli intorpiditi e la testa pesante così come le palpebre. Qualcuno stava urlando e intorno a me c’era solo bianco, non capivo nemmeno dove fossi…e poi le orecchie si stapparono di colpo non attutendo più i suoni costringendomi a stringere gli occhi.
<<E’ così che ti ho insegnato a crescere tua figlia?! E’ così che ti ho educato?! Passo sopra a tua sorella per te Edward e tu pensi che sia il solito mostro! Sono umana anch'io e non ho idea di cosa ti passi per la testa quando pensi a me ma se c’è una cosa che ti ho sempre detto è che sposarti è stato il tuo più grande fallimento!>>
<<Tu mi parli di fallimenti?! La tua famiglia è un fallimento!>>
<<Sarà anche vero ma a quanto pare anche la tua lo è se non riesci neanche a tenere la bocca chiusa a tua figlia!>>
<<Forse non ha preso solo da Camille, mamma, forse ha preso anche da te!>>
<<Stare con tua sorella ti sta rovinando la testa!>>
<<No, lei mi ha aperto gli occhi e se tu non riesci a capire che saremo disposti a perdonarti per vederti cambiare in meglio allora non so cosa dirti! Cos’hai avuto da questo comportamento?! Sei fredda mamma, hai divorziato, non hai amici, tua figlia ti odia e io provo a non farlo perché vi voglio bene ma è difficile se continui così! Darcy credeva che fossi talmente cattiva da poter rovinare il futuro di Louis al college!>>
<<Voi le avete messo in testa queste cose! Sarò anche fredda e sola ma non me ne importa un accidente delle vostre scelte, ho provato a migliorarvi tanti anni fa senza successo, ho salvato la vita di quel ragazzo perché sono e rimarrò sempre un medico ma non ho intenzione di chiedere scusa per qualcosa che non ho fatto! Tua sorella ha rovinato la famiglia e tu la stai seguendo, tua figlia non avrà nessun alleato in tutta questa farsa adolescenziale che non riesci nemmeno a gestire! Le cose finiscono qui Edward>>
Ci fu un improvviso silenzio che riuscì a calmare il mio mal di testa e la mia confusione e quando riuscì a voltare il capo incontrai lo sguardo preoccupato di Zayn.
<<Hey, sei sveglio. Riesci a sentirmi?>> mi strinse la mano e corrugai la fronte mugolando appena. Avevo la gola secca e mi sentivo intorpidito <<Hai avuto un crollo, dormi da qualche giorno,>> mormorò <<La madre di Harry ti ha aiutato e ti ha portato in pronto soccorso, ha assistito al tutto quel giorno in facoltà. Anche Harry è qui>> sorrise leggermente e mi guardai intorno capendo di essere in ospedale, con una flebo nel braccio e le coperte sottili addosso. Improvvisamente realizzai anche le due persone che urlavano erano Harry e Anne e spostai gli occhi fino alle porte in vetro della stanza dove notai il riccio sfregarsi i capelli e fare avanti e indietro per il corridoio. Sembrava stanco, era vestito con della roba comoda da casa e corrugai la fronte adocchiando i suoi occhi lucidi <<E’ arrivato ieri sera,>> informò Zayn <<E’ sopite da noi e stamattina è venuto di gran corsa insieme a me. A dire il vero io sono andato a lezione, lui è venuto prima>> teneva un tono basso come a cercare di non disturbarmi e mi chiesi perché cavolo non riuscissi a parlare.
Alzai una mano alla cieca posandola contro la mia bocca e lui sorrise <<E’ l’effetto della morfina Lou, dev’essere finita dato che ti sei svegliato, tra qualche minuto forse parlerai>> si staccò porgendomi un foglio e una penna dal suo zaino e pigramente la impugnai: crollo di cosa?
<<Stress. Forse tutto quello che è successo in quest’anno è stato troppo. Harry, i segreti, la tua famiglia, il college, la rottura… e di nuovo Darcy>> allora ricordai i messaggi e sbattei gli occhi per concentrarmi.
La madre di Harry mi ha salvato?
<<Sì,>> annuì <<Era lì in corridoio quando sei caduto, non respiravi e quindi ti ha tenuto il battito e ho chiamato l’ambulanza. E’ venuta in ospedale con te per assicurarsi di tutto e mi ha chiesto chi potessi chiamare. Sapevo chi era, me l’hai indicata qualche volta e…non so se ti piacerà saperlo ma le ho detto tutto Lou>> ammise con aria dispiaciuta e non riuscì ad agitarmi per la morfina <<Lei c’è rimasta, poi ha chiamato Harry. Era così arrabbiata con lui per non essere nemmeno in grado di controllare sua figlia… comunque è venuta a vederti ogni mattina, di nascosto forse ma qualche volta l’infermiera me lo diceva. Oggi è venerdì, Harry rimarrà qui nel weekend, okay?>>
Annuì pigramente scrivendo un breve sì prima di chiedergli se dovesse chiamare il medico.
<<Uhm, no però chiedo alla specializzanda che ti ha soccorso. Ci avevano avvertiti che saresti stato un po’ addormentato al risveglio. Il sonno fa tipo da resettante quindi forse dormire così tanto ti ha aiutato>> mi sorrise prima di lasciarmi la mano e uscire tornando con la ragazza e Harry, che mi affianco quasi subito accarezzandomi i capelli. Lo sentivo un po’ male, ero davvero rimbambito e lei mi osservò sorridente <<Ciao Louis, sono Ashley e tu hai avuto un brutto crollo da stress…>> mormorò puntandomi la luce contro gli occhi <<Tra qualche ora ti riprenderai, d’accordo? Non affaticarti, non lo stressate ulteriormente>> mormorò prima di uscire e Zayn si risedette tornando al suo libro mentre Harry restò ad osservarmi con l’aria altrove.
Ripresi il blocco e la penna in mano trascinandola sul foglio: perché stavate urlando, cos’è successo?
Lui sorrise accarezzandomi la fronte <<Non pensarci, rilassati e dormi, quando starai bene ne riparleremo>>
Sospirai silenziosamente prima di riproporre l’ennesima domanda: mia madre sa che sono qui?
Annuì <<Sì, Zayn ha chiamato prima lei e poi me. Lavora e ha le tue sorelle quindi non verrà ma ci tiene che l’aggiorniamo e che la chiami. Quando starai meglio ovviamente>>
Rimasi a guardarmi intorno cercando di restare sveglio ma complice la morfina, le sue carezze e il silenzio del reparto ricaddi in un sonno profondo risvegliandomi solo verso sera quando un'infermiera mi scosse per la cena. Sfarfallai le ciglia stirandomi e notai con grande piacere di riuscire a muovermi, così lentamente mi tirai a sedere sfregandomi gli occhi e la bocca impastata.
<<Riesci a parlare?>> mi domandò lei e mi guardai a fianco capendo di essere solo.
<<Sì>> mormorai schiarendomi la voce e mi posò sulle gambe il vassoio <<I tuoi amici mi hanno detto di dirti che torneranno dopo cena, l’orario di visita è abbastanza larg->>
<<Quanto starò qui?>>
Lei si fermò scrollando le spalle <<Domattina potrai andartene se firmerai, la dottoressa ha già firmato il consenso quindi->>
<<Potrei andare a casa stasera?>>
<<Certo, ti porto i fogli?>>
<<Sì, grazie>> mangiai con poca voglia pensando che avrei aspettato Zayn e Harry per andarmene così da avere una macchina.
Afferrai il telefono poco lontano e scrollai i messaggi notandone da parte di mamma, El, dei ragazzi che sul gruppo scrivevano quanto fossero incazzati con Darcy e di quest’ultima niente. Non sapevo se lei sapesse che Harry era qui o meno quindi decisi di lasciar perdere sento già l’ansia salire. Avevo dormito qualcosa come quattro giorni per stress causato da lei, col cavolo che ci sarei ripassato perdendo i giorni scolastici o altro. Una cosa però mi era chiara, dovevo ringraziare la madre di Harry e la cosa mi agitava un po’.
Quando l’infermiera tornò con i documenti firmai velocemente ridandole il vassoio vuoto <<Posso aspettare che mi vengano a prendere?>>
<<Certo>>
Erano le nove meno un quarto quindi immaginai sarebbero arrivati tra poco, ne approfittai per chiamare Jay.
<<Pronto mamma?>>
<<Louis! Sei sveglio? Come stai? Zayn mi ha detto…Harry era così dispiaciuto>>
Scrollai le spalle rivestendomi con quello che mi aveva lasciato sulla sedia, controllando di avere tutto dietro <<Sto bene, ora torno a casa, non preoccuparti. Sua madre mi ha salvato la vita e->>
<<E non voglio mai più che ti succeda qualcosa del genere Louis. Ansia o meno tieniti fuori da tutti questi guai o mi toccherà sorvolare Harry e strigliare per bene quella mocciosa>>
Sorrisi infilando le scarpe sedendomi nuovamente sul letto <<Sta tranquilla ma’, sto bene. Mi terrò lontano da Darcy anzi, bloccherò il suo contatto>> sospirai intenzionato sul serio a farlo <<Come sta papà?>>
<<Come sta… sta tesoro. E’ stabile non peggiora troppo, non migliora, non ricorda…>> sospirò e annuì fra me e me infilando il cappotto non appena l’infermiera mi fece un cenno verso i due che in quel momento mi videro rivestito e in piedi.
<<Mamma ora torno a casa, ti devo lasciare, ci sentiamo okay?>> mormorai stanco e mi salutò con mille avvisi prima di lasciarmi andare.
Zayn mi strinse a sé fortemente <<Potevi anche restare qua la notte Louis>>
Gli sorrisi leggermente <<Con tutto quel che ho dormito sto benissimo>>
<<Non si direbbe dalla tua faccia>> sospirò Harry avvolgendomi fra le sue braccia, forse più bisognoso lui di sentirmi vivo che di confortare me <<Mi dispiace tanto Louis>> mormorò e scossi il capo <<Possiamo parlarne a casa?>> sussurrai e Harry annuì baciandomi la fronte sbrigativo per poi raggiungere Zayn fuori.
Lui guidò fino a casa e supposi che Harry avesse prese il treno per raggiungerlo.
<<Ho avvisato io a lavoro da te che questa settimana non ci saresti stato d’accordo?>> domandò Zayn in macchina e annuì restando appoggiato a Harry che sembrava abbastanza stanco a sua volta mentre mi accarezzava il fianco.
Chiusi gli occhi cercando di rilassarmi almeno durante il viaggio e di togliermi tutti quei pensieri negativi di mente. Poi il mio telefono vibrò e osservai sulla schermata di blocco quel maledetto messaggio che si era probabilmente trattenuta dal mandare in quei quattro giorni di sonno, forse pensando che Harry mi controllasse il telefono, alla fine l’aveva mandato lo stesso però.
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Il Fidanzato Di Mia Figlia
FanfictionLouis, un ragazzo semplice frequentante l'ultimo anno di liceo, vive per ora una vita normale nonostante i numerosi problemi familiari. Si porta un passato difficile alle spalle ma se c'è una cosa di cui è certo è che mai, mai più proverà amore per...