CAPITOLO-61

1.5K 57 6
                                    

Una settimana dopo io stavo ancora cercando il necessario alla serata hot quando mi venne in mente di poterla fare dopo il cinema di quel venerdì. Lui non l’avrebbe saputo e io mi sarei preso uno zaino con la scusa che ci fosse solo la mia roba da notte. Era geniale!
Geniale ed imbarazzante…
Eleanor notò la mia faccia pensierosa mentre pulivo il bancone e si premurò di chiedere che fosse.
<<El>> sussurrai mordendomi un labbro già rosso in viso <<Tu hai mai…voglio dire…hai mai…>> sospirai chiudendo gli occhi <<Haimaifattosessoconildaddykinketuttoilresto?>> sbottai e Fyn, dal lato opposto del bancone e con un vassoio in mano, scoppiò a ridere smettendo di mangiare biscotti della fortuna.
<<Non ho capito niente>> disse invece Eleanor e sospirai chiudendo il volto nelle mani.
<<Tesoro,>> iniziò Fyn <<E’ una cosa piacevole. Disagio a parte forse è per quelli un po’ meno timidi di te>>
<<Io non sono timido!>>
<<Ah no?>> mi osservò con l’aria di uno che la sapeva lunga e sbuffai <<Ho fatto bondage anche io sai?>>
Eleanor corrugò la fronte <<Stiamo parlando di corde e manette?>>
<<No, stiamo parlando di magliette con su scritto “Daddy sono il tuo cagnolino carino” e mutande con la stampa da “sborrami dentro”>> precisò Fyn e sentì il collo scaldarsi mentre El mi osservava basita.
<<Wow, non credevo che tu… insomma, è molto gay…scusa Lou ma una volta facevamo sesso noi e- wow, che svolgimento…>> balbettò arrossendo e sospirai negando.
<<Non stiamo parlando di quello,>> guardai male il biondo <<Parliamo semplicemente di qualche orecchia da gatto e qualche parigina credo… insomma questo- questo è eccitante giusto?>> farfugliai ormai bordeaux e Fyn scoppiò a ridere <<Sì Louis lo è e sai perché?>> si sporse sul tavolo guardandosi intorno <<Perché per una notte intera puoi fare la troia senza che nessuno ti dica niente perché fa parte del ruolo da bravo micetto>> sussurrò e Eleanor sobbalzò <<Okay, non credo di essere pronta a immaginare Louis come una poco di buono…credo che- sì mi chiamano>> e quindi si avvicinò a un gruppo di ragazze appena sedutesi.
<<Cazzo>> sbuffai cercando di darmi una calmata e Fyn sorrise facendo il giro del bancone <<Tranquillo zuccherino, la prima volta è sempre imbarazzante, ma poi a lui eccita parecchio e quindi anche a te ed è semplicemente liberatorio>>
<<Ma c’è qualcosa che non hai mai fatto?!>> sbottai e ci pensò seriamente.
<<Sesso con un trans>>
Sgranai gli occhi scioccato e tornai a farmi la mia ignorandolo quando Niall e Liam entrarono battibeccando. 
<<Che avete tanto da urlare?>> domandai e Niall sbuffò <<Liam crede che lavorare per il bar della mia famiglia sia da scemi, ma io amo quel bar e lo terrò in vita pur di diventare povero Liam!>>
<<Sì certo, e poi io dovrei mantenerti?>>
<<Pensa se invece non trovi tu lavoro dopo l’università eh? Come la mettiamo?>>
<<Che università farai, Lì?>>
Scrollò le spalle <<Meccanica>>
Mi venne quasi subito in mente che forse avrebbe potuto aiutare James nell’officina sotto casa ma non dissi niente, preferendo lasciargli campo libero. Sarei sembrato troppo opprimete forse… dunque li lasciai a risolvere le loro cose e tornai verso Eleanor <<Davvero non l’hai mai fatto El?>>
Lei sospirò sfregandosi il viso <<Louis, in tutta la mia vita ho fatto sesso con te, Zayn e qualche ragazzo sparso qua e là. E nessuno di voi aveva questa fantasia>>
<<Ma Harry sì…>>
<<Fai male a Harry sai?>>
<<Io?! Okay che sono il più giovane ma è lui che ha queste idee!>>
<<E queste idee le ha per colpa di chi?>> mi osservò come se davvero fosse colpa mia e del mio corpo e quando poi verso le cinque e mezza Harry mi venne a prendere, come d’accordo, aveva quei maledetti occhiali addosso.
<<E come dovrei fare a dirgli di no!?>> sibilai verso Eleanor che mi sorrise lasciandomi prendere le mie cose.
<<Perché hai gli occhi arrossati?>> gli domandai mentre uscivamo e scrollò le spalle sbattendoli più volte <<Quando lavoro al computer finisco sempre a sfregarli e quindi si irritano>> spiegò brevemente intrecciando la mano alla mia.
<<Allora, che film danno?>>
Sorrise <<Potrebbe essere una sorpresa>>
<<Perché mai?>>
<<Perché tu non mi dirai quando metterai su le tue orecchiette gattino>> avvampai sotto il suo sguardo malizioso e accelerai il passo a disagio.
<<In ogni caso io scoprirò il film quando tu farai i biglietti o dalle locandine Harry, tu invece non lo scoprirai lo stesso…>> farfugliai e mi riaccompagnò a casa fermandosi a salutare e a sfruttare ancora una volta la cucina di mamma. Era da solo, perché non ospitarlo!
<<A proposito Louis,>> iniziò Jay <<Quest’estate andrai al mare con i ragazzi? Io non credo riuscirò a prendere le ferie, e non voglio lasciare qua Mark, né chiedere ai nonni se possono portarle…>>
Scrollai le spalle <<Posso chiedere, credo che a Niall piacerebbe>>
Harry si mise in mezzo <<Potremmo, sempre se Malik non farà nessuna battutina a riguardo,>> chiarì <<Invitarli ad Agosto a Brighton. Al posto di andare solo noi due andremo tutti. Le stanze ci sono>>
Jay gli sorrise grata e io annuì <<Se possono sì, altrimenti potremmo sempre prenderci sono le gemelle e andare noi>>
Sfilai il telefono per informarli dell’idea e nascosi a Harry le battute di Zayn. Più tardi, dopo cena, lo seguì con lo sguardo mentre saliva di sopra e al posto di andare in bagno svoltava nella mia stanza. Scivolai via a mia volta divertito, <<Non troverai niente qui caro>> non sobbalzò nemmeno, forse mi aveva sentito per le scale <<Che peccato>> sospirò smettendola di guardare sotto al letto <<Io ero davvero curioso>>
<<Dovrai aspettare invece>>> mi sedetti sul letto osservandolo felice <<Quindi posso dire che i ragazzi non ti stiano così antipatici>>
<<Quei mezzi dark? Pft>>
<<Hey, guarda che anche io mi vesto di nero la maggior parte delle volte>> pizzicai. 
Restammo semplicemente a letto a coccolarci ancora per un po’ prima che lui aprisse bocca ancora, stringendomi a sé per accarezzarmi la schiena <<Com’è stato dirmelo?>> disse e corrugai la fronte un attimo <<Dirmi che mi ami, intendo>> 
Sospirai alzando gli occhi <<Perché, per te com’è stato?>>
<<Dolce credo. Tu eri così convinto di potermi fermare…e io ti ho fatto ricredere. Tu mi hai proprio scioccato invece>>
<<E’ stato così anche per me. Non sapevo se ce l’avrei fatta, se mi sarei rimangiato tutto…>> giocherellai con le pieghe della sua maglietta e sorrise allegro confondendomi <<Cosa?>>
<<Niente>> ma quasi se la rideva.
<<Cosa!>> lo scossi ma continuò a stare zitto <<Dai Harry dimmi!>>
<<Ma niente, ti arrabbieresti se te lo dicessi>>
Sbuffai <<Non è vero dimmelo, per favore. Stai ridendo di me per quale motivo?>>
<<Va bene, va bene. Ma tieniti forte perché ti sentirai un po’ preso per il culo>> mi morsi il sorriso restando ansioso in attesa <<Ti ricordi la sera sullo yatch? Quando siamo andati a ballare, e ti sei ubriacato più di me e il giorno dopo non ricordavi nulla?>> persi il sorriso intuendo già qualcosa.
<<Oh mio Dio>> mi spostai dalla sua presa guardandolo incredulo <<Mi prendi in giro?!>>
<<No! Piccolo, ascolta, io non credo nemmeno di averlo capito quella sera stessa, ero brillo anche io ma lo stavamo facendo e tu l’hai detto, non c’è niente di male>>
<<Sì invece! Sapevo di aver fatto qualcosa di sbagliato e il giorno dopo tu eri troppo tranquillo!>>
Mi afferrò dalle mani impedendomi di andarmene <<Sbagliato? E’ sbagliato avermi detto che mi amavi quella sera?>>
<<No ma- sì cazzo, ero ubriaco! Non si deve mai credere a un ubriaco!>>
<<In vino veritas>> ironizzò e sbuffai voltando il capo <<Merda Harry dovevi dirmelo…e di grazia perché ti sei emozionato al ballo? Se tanto lo sapevi già!>>
<<Prima cosa, non arrabbiarti>> e mi abbracciò dalla vita aderendo il petto alla mia schiena <<Secondo, te lo leggevo in faccia anche prima dello yatch, e terzo mi ha fatto piacere che tu me l’abbia detto da sobrio e così emozionato. Per te è stato come non averlo mai detto, e effettivamente erano passati due mesi che non lo dicevi, quindi è suonato così anche per me, più o meno>>
Sbuffai ignorando i suoi baci sulla guancia <<No, tu non me l’hai detto e io- che cosa imbarazzante>> lagnai dimenandomi pigramente nella sua stretta.
<<Hey>> mi chiamò e solo quando voltai il viso per guardarlo mi sorrise <<Ti amo>> mormorò prima di baciarmi le labbra.
<<Io non sono più sicuro di farlo>> ironizzai contro la sua bocca e la sua mano si trascinò fino al mio viso per tenermi fermo accarezzandomi la guancia nel mentre <<Sì invece che lo sei, te lo leggo negli occhi>>
Sporsi la lingua a leccargli il naso e mi aprì in un sorrisetto <<Già, purtroppo mi tocca amarti. Sai non tutti i giorni si trovano presidi sexy per strad->> m’interruppe riposando la bocca sulla mia e quando mi sciolsi gli accarezzai i ricci sfilandogli gli occhiali per accarezzargli il viso e non averli schiacciati contro al mio.
In breve tempo mi sovrastò dolcemente senza doppi fini e passammo praticamente mezz’ora con le bocche incollate e le lingue intrecciate.
Poi rovinò tutto con un <<Domattina vieni a correre con me?>> per cui gli sbuffai in volto esasperato. Alla fine il giorno in cui me l’aveva chiesto mi ero bellamente appisolato nella vasca da bagno mentre teoricamente mi stavo facendo una doccia per prepararmi a sudare…sì, un controsenso. Poi mi ero risvegliato quand’ero quasi affogato verso le dieci e mi si erano ormai congelate le palle.
<<Perché sei fatto così?>> lagnai e mi sorrise scendendo per baciarmi una guancia e alzarsi <<Devo andare, domattina devo alzarmi presto>>
<<Ma se non hai niente da fare puoi anche andare a correre alle dieci…e io riuscirei a venire, forse>>
<<Alle nove, niente di più>>
<<D’accordo>>
Lo accompagnai alla porta e una volta in veranda e con la porta chiusa mi gettai contro di lui per il bacio della buonanotte.
<<Lo sai vero che le tue sorelle ci stanno spiando dalla finestra del salotto?>> sussurrò al mio orecchio e sogghignai <<Allora forse dovresti togliere le mani dal mio culo>>
Mi spinse via con un sorrisetto malizioso e se ne andò lasciandomi lì sulla porta, tipo dodicenne innamorata, il solito.
Ma accidenti a me, la mattina dopo mi resi conto che ero davvero fuori allenamento. E la campagna mi stava facendo salire la nausea mentre correvo dietro di lui che, fresco come una rosa, continuava a elencarmi i perché io non riuscissi a stare al suo passo.
<<E il fumo non è che il peggiore Louis>> si voltò per darmi un occhiata, assicurandosi forse che non fossi spalmato a terra o in un fiume, e distolsi lo sguardo dal suo sedere.
<<Certo, concordo>> bofonchiai e rise alzando gli occhi al cielo riprendendo a suo ritmo. E c’era un bel po’ di stacco, credetemi.
Al sol pensiero che poi me la sarei dovuta fare di corsa anche al ritorno per arrivare alla sua macchina quasi volli ruzzolare giù per la collinetta e lasciarmi andare nel ruscello ma mi feci forza e continuai a correre finchè lui non si fermò per bere e io quasi andai a schiantarmi contro un melo di chissà quale proprietà.
<<Potevi anche fermarmi>> sbuffai sedendomi fra l’erba, morto e sepolto.
<<Nah, stavi andando così bene. E poi sai, non è mai una brutta vista quella da dietro>>
Lo guardai male rubandogli la bottiglia pensando che se avessi dovuto correre io con quello zainetto del cazzo piuttosto mi sarei adoperato come estetista.
<<Quindi? Hai un'idea lavorativa per Londra?>>
<<No, probabilmente finirò in un bar di gente che si spoglia o qualcosa del genere>> ansimai sfregandomi i capelli per levare il sudore dalla fronte <<Sul serio?>>
<<E’ il meglio che puoi trovare a Londra, no?>>
<<No se la notte devi dormire per l’università della mattina dopo…>>
Con un cenno di mano scacciai l’argomento <<Quando vai a prendere Darcy?>>
<<Lunedì parto, così sabato ci divertiamo e domenica mi riposo>>
Sorrisi <<Chi ti dice che sabato ci divertiamo? E’ solo un film>>
<<Un film e tanto altro>>
<<Tanto altro in che senso?>> non mi avrebbe rovinato la serata- se considerate le sterline spese per il maledetto e imbarazzante kit da gatto in calore arrivato giusto il giorno prima- per le sue idee strampalate.
<<Non lo so Lou, devo ancora pensare a qualcosa di stuzzicante>> ammiccò e distolsi lo sguardo. Avrei potuto dirgli che le casse del cinema mi avevano fatto venire mal di testa, giusto?
<<Uhm, a dire il vero non puoi organizzare un bel niente perché le serate da cinema mi stendono. Le casse mi… mi stordiscono le orecchie. E’ una cosa che succede a tanti, sì>> e mentre lo farfugliavo mi osservò curioso del perché gli stessi ovviamente mentendo.
<<Hai altro da fare dopo?>>
<<No! Che palle Harry tu non mi credi mai!>>
<<Non ti credo perché hai quella faccia da bugia che riconoscerei ovunque>>
Corrugai la fronte <<Faccia da bugia?>>
<<Sì,>> m’indicò <<Distogli lo sguardo, arrossisci, sbuffi, balbetti cose a caso, ridi nervosamente…faccia da bugia Lou>>
Lo spinsi via ridandogli la bottiglia <<Be’, non mi sono alzato presto per andare dallo strizzacervelli>> borbottai riferendomi ai suoi modi e riprendemmo a correre in silenzio, lui godendosi il cinguettio degli uccelli, io maledicendo le idee del mio ragazzo.

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora