CAPITOLO-36

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Un leggero solletichio mi svegliò e mugolai assonnato e infastidito, sentendo i muscoli indolenziti quando provai a spostarmi. Questo si fermò ma poi riprese, <<Dai...>> lagnai e mi nascosi nel cuscino sbuffando appena all’incessante fastidio scattando quando delle dita familiari si fecero più pesanti ai miei fianchi solleticando maggiormente. Scattai a sedere infastidito e gemetti al sedere bruciante guardandolo storto e assonnato, sfregandomi gli occhi. 
<<Cazzo Harry, ho sonno>> 
<<Lo so ma dovremmo andare a scuola>> allungò le braccia e mugolando mi ci rifugiai rintanandomi sotto le coperte e contro al suo petto che abbracciai. 
<<Mh>> dissi solo e mi umettai le labbra tornando a sonnecchiare spezzato solo dai suoi baci sul capo e dai piccoli <<Come sei carino...>> che continuava a mormorarmi. 
<<Mi hai ucciso stanotte, lasciami qua a resuscitare>> sussurrai e sentì la sua leggera risata rilassante. 
<<Vuoi saltare scuola così?>> 
<<Non ho fatto tante assenze>> 
<<Sì ma saltare le lezioni non gioverà agli esami>> 
Mugolando mi stirai sopra di lui allungando una gamba fra le sue <<Mh…resta con me allora>> 
Lui rise accarezzandomi la nuca <<Sembriamo una coppia di sposati tornati dalla luna di miele che devono riprendere a lavorare>> mormorò e sorrisi <<Sembra bello…Com’è stata la tua luna di miele con Camille?>> 
<<Normale immagino. Mare, relax, spensieratezza e il suo pancione>> scrollò le spalle. Annuì abbracciandogli il collo posando il volto sulla sua spalla <<Qualcosa mi dice che la nostra sarebbe più hot>> 
<<Sicuramente non avresti madri incinte che fanno amicizia a destra e sinistra>> ridacchiò e sorridendogli mi tirai a sedere stanco afferrando il telefono, la sera prima ero crollato al quinto orgasmo tra lacrime di dolore e piacere e la gola consumata, probabilmente lui aveva sistemato il tutto.
Notai dei messaggi. 

Mamma: buongiorno Boobear, spero tu stia…be’ non so esattamente come dovresti stare. Spero tu sia felice ecco. Ricordati di andare a prendere le ragazze oggi pomeriggio, buona scuola <3

Sorrisi mandandole a mia volta un bacio e osservai l’ora. Sette e zero due. Mentre lui si alzava per andare a farsi una doccia veloce io scesi di sotto in cerca di cibo iniziando a fare colazione con latte e cerali che trovai nel mobile. 
Lui scese con i pantaloni neri professionali lungo le gambe, la cintura aperta e così la camicia mentre si frizionava i ricci. Si avvicinò mordendo una mela e dopo aver deglutito si abbassò a baciarmi lentamente facendomi sedere sulle sue gambe dove potei annusare l’odore del suo dopobarba.
<<A che ora esci oggi?>> domandò accarezzandomi i fianchi mentre inviava il buongiorno a Darcy. 
<<Alle due>>
<<Okay, ti porto a scuola e ti lascio un po’ più in là>> gli annuì alzandomi per lasciare lui a sparecchiare e veloce mi lavai a mia volta trovandomi dinanzi a un problema. 
<<Merda Harry come faccio?>> domandai in boxer <<Se ho i tuoi vestiti Darcy li riconosce e se uso i miei- be’ non mi sento più il cazzo!>> constatai ricordando l’orribile divisa da lavoro.
Lui mi osservò allacciandosi la camicia e tenendo la mela fra i denti si avvicinò a frugare nell’armadio fino a tirare fuori dei jeans blu che <<Non metto da anni, dovrebbero starti>> e una maglietta bianca un po’ grande ma senza scritte. Infilai velocemente la roba facendo i risvolti ai jeans e quando mi voltai imprecai <<Cazzo sembro un ragazzino quasi normale>>
Harry rise <<Tu sei normale>>
<<L’hai pensato anche la prima volta che mi hai visto?>> il suo silenzio fu la mia risposta e sospirai <<Non ho i libri>> gl’indicai e alzando gli occhi sbuffò un <<Non puoi condividerli con Eleanor?>> che mi fece arrendere. 
<<Come vuoi, se però mi viene detto qualcosa sono fatti tuoi>> e nonostante sapessi non era vero allacciai le scarpe e la giacca salendo in macchina. 
Arrivato a scuola Niall corrugò la fronte <<Louis, perché sei vestito così…non lo so da barbone?>> 
Sbuffai via il fumo <<Questo è quello che succede quando dormi dal tuo uomo>> mormorai e Liam sorrise al nomignolo. 
<<E immagino dovrò condividere i compiti>> sorrise Eleanor e le annuì grato <<Sì, grazie>> 
Sarebbe stata una giornata lunga.

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora