<<Louis!>>
Sobbalzai svegliandomi di botto e nell’istante in cui mi tirai a sedere con un <<Sono in ritardo?! Che c’è?!>> una risata mi giunse alle orecchie.
Corrugai la fronte girandomi verso Harry che stava ridendo sulla porta. Mugolai lanciandogli il cuscino quando capì che mi avesse spaventato apposta e cercai di rimettermi a dormire ma <<Nono, ho fatto la colazione, forza>> e sbuffando gli alzai il medio.
<<E poi, stavo pensando che è già giovedì. Domenica è Pasqua Louis, e tu mi hai promesso un uscita>> si sedette a bordo letto e borbottai un <<Come pretendi che sia un appuntamento se non c’è da conoscersi o se praticamente sono giorni che conviviamo?>> soffocato dal cuscino.
<<Tu fidati di me, chissene frega le coppie sposate escono lo stesso>>
<<Per l’anniversario stupido>> mi stirai avendo ormai perso il sonno e lo sentì accarezzarmi una gamba. Sfarfallai le ciglia e lo osservai stanco <<Com’è che dopo aver fatto sesso la sera muori subito?>>
Lui rise <<Mi sveglio presto la mattina Louis, devo lavorare anche io>>
A quelle parole mi misi a sedere di scatto <<Cazzo, devo studiare>> e per quello mi tirai in piedi afferrando i primi vestiti che vidi dal borsone infilandomeli subito prima di afferrare i libri e scendere.
<<La colazione grazie! Non ho lavorato per nulla>> sentì la sua risata da sopra e alzando gli occhi andai a mangiarmi quei deliziosi pancake con panna e lamponi.
Stavo leggendo la lezione e sottolineando le righe del libro di geografia quando le sue braccia si avvolsero attorno ai miei fianchi.
<<Perché non hai fatto il cuoco?>> domandai a bocca piena e lui ridacchiò spostandosi davanti a me dall’altro lato del tavolo <<Perché non amo cucinare?>>
Fissai il piatto e poi lui per qualche secondo <<Sicuro?>> deglutì ed Harry scosse il capo ridendo <<Sei incredibile>>
<<Cioè?>>
<<Sei- non lo so, come un bambinone>>
<<Ma vaffancul->>
<<Hey>> mi pizzicò il fianco e sobbalzai alzando gli occhi al suo rimprovero <<Scusa papà>> scherzai rimettendomi sul libro ma mi distrasse ancora.
<<Quindi? Quando usciamo?>>
<<Harreh! Lasciami studiare intanto, così dato che non piove se vuoi stasera usciamo!>> grugnì e lui sorrise alzando le mani allontanandosi. Lo osservai ritornare sul divano dove c’era il suo solito computer dove si mise a lavorare tutta la mattina mentre io mi spostai in balcone per studiare.
Qualche ora dopo videochiamai mia madre per sentire le ragazze. Lei avrebbe visto solo me infagottato con la felpa, il cielo azzurro e il mare dietro di me, più la casa vicina.
Inutile dire che fu stupita lo stesso tant’è che una delle sue prime domande fu <<Sicuro che non stai con lui per i soldi?>>
Negai mordicchiandomi il sorriso <<Perché lo pensi mamma? Non si può stare con una persona più grande perché la si ama?>>
Jay alzò gli occhi da dietro lo schermo annuendomi <<Come vuoi, basta che tu sei okay>>
Grugnì <<Smettila di dirlo se non lo pensi davvero. Stai solo cercando di convincertene, tu non ti fidi di me>>
<<Non è quello Louis, è solo che è difficile>>
<<E ringrazia che non sia una femmina! Altrimenti ti dovresti preoccupare anche delle gravidanze!>>
Lei sobbalzò voltandosi di scatto <<Louis! Spero per te che voi stiate usando i profilattici!>>
Arrossì leggermente mordicchiandomi la guancia <<Ma certo…>> che no.
<<Gesù Louis>> soffiò capendo la mia balla e si sfregò il viso un secondo <<Io- spero davvero per te che sia un brav’uomo perché quando me lo presenterai non terrò a freno la lingua>> puntò il dito e trattenni un sorriso chiedendole di parlare con le ragazze.
Queste si dimostrarono allegre prima che Phoebe si sporgesse e <<Boo, dov’è Harry?>>
Sobbalzai <<Scusate, che ne sapete che sono in vacanza con lui?>>
Daisy ghignò <<Abbiamo sentito che ci andavi con il tuo fidanzato>>
<<Ma io vi ho detto che io e Harry siamo solo amici…Non dite niente alla mamma!>>
Phoebe rise e le due si osservarono complici <<In cambio? Ci piacerebbe se Harry venisse più spesso a trovarci..>> ridacchiò Daisy e alzai gli occhi.
<<Assolutamente no, lui ha da fare, voi avete la scuola e i compiti>> sentì un rumore alle spalle e quando mi voltai trovai Harry affacciato alla portafinestra che stava a braccia conserte appoggiato allo stipite a sorridermi. Scommettevo che avesse origliato ogni cosa.
Alzai gli occhi sistemandomi sulla sedia per affrontare le mie sorelle ma ben presto mia nonna arrivò tutta indaffarata spiegandomi che avesse fatto per pranzo.
Quando li salutai mia mamma rubò prima il telefono e se ne uscì con un <<Louis! Le protezioni!>> le posai in faccia imbarazzato al massimo e mi nascosi fra le mie mani mentre la sua risata scoppiava da dietro. Cercai di scansarmi quando posò le mani sulle mie spalle ma lui mormorò un <<Aspetta, aspetta, aspetta>> bloccandomi per la vita quando mi alzai per tornare dentro.
Sbuffando lo lasciai fare anche se si sedette sulla sedia tirandomi poi su di sé per affondare il naso nella mia felpa e respirare i nostri odori mischiati.
Sbuffando lo lasciai fare anche se si sedette sulla sedia tirandomi poi su di sé per affondare il naso nella mia felpa e respirare i nostri odori mischiati.
<<Dovrei farti notare che hai detto a tua madre che mi ami?>> domandò poi e arrossì maggiormente.
<<Non è stato un ti amo più una spiegazione>>
Harry annuì <<Ma certo, le hai spiegato che mi ami, ovvio>> mi accarezzò i fianchi da sotto la felpa e scossi il capo <<Certo che sei assurdo. Non ho detto che ti amo, solo che non sto con te per i tuoi soldi. Anche perché non sapevo nemmeno che li avessi…>> riflettei sulla cosa e poi mi voltai con un improvvisa illuminazione <<Non mi hai detto niente per sapere se io ti volessi davvero? Sentimentalmente, non è così?>>
Il riccio scrollò le spalle posando la bocca contro la mia guancia <<In ogni caso, ti amo anche io>> sorrise e sbuffai ignorandolo, limitandomi a ricambiare i suoi baci <<Anche se non usiamo protezioni>> asserì poi e risi a disagio.
<<Mia madre è un po’…ossessiva su questa cosa. Lei pensa che tu non sia serio, o che tu voglia solo sesso>>
Strofinò il naso contro al mio collo lasciandosi accarezzare i capelli da me <<Mh, potrebbe aver ragione>> sentì le sue mani stringermi il culo e sobbalzai colpendolo <<Stupido! Comunque, le mie sorelle hanno una fissa per te e Jay sverrà a vederti a Giugno. Gesù come ci siamo finiti>> sospirai e lui sogghignò <<Be’..>>
<<Sta zitto!>> anticipai ridendo già <<Lo so bene come ci siamo finiti. Ma sappi che i tuoi sentimenti incastrano tutto>> puntai ed Harry si allungò a baciarmi le labbra svelto <<I tuoi invece di sentimenti sono proprio rocce>>
Corrugai la fronte umettando le labbra abbracciandogli il collo confuso <<Cosa intendi dire? Se fosse così non sarei qui>>
Harry rilasciò il labbro dalla presa dei denti e annuendo con quell’aria pensierosa mi strinse maggiormente a sé posando il capo sulla mia spalla per guardarmi dritto negli occhi <<Prima di andare all’università hai intenzione di dirmi che mi ami?>>
M’irrigidì bloccandomi per qualche secondo prima di sbattere gli occhi e sistemarmi a disagio sulle sue gambe distogliendo lo sguardo dal suo <<Uhm, sì?>> sbuffai <<Harry tanto lo sai che è così>>
<<Dirlo ad alta voce te lo fa realizzare dato che penso tu te lo stia ancora un po’ nascondendo…>> mi accarezzò una gamba e alzai gli occhi innervosito.
<<Devi proprio fare così? Quando sarà sarà>> dissi remissivo cercando di non pensarci. Avrei dovuto farlo? Insomma, dirgli i miei sentimenti sarebbe stato ovvio, per me lo era già…anche se non riuscivo nemmeno a pensarmi mentre glielo dicevo. Non era che fosse imbarazzante o altro, solo tanto, tanto opprimente. Per me era un sentimento che legava molto e che ti costringeva anche in alcuni casi. Molti lo dicevano così, appena trovavano il fidanzato si lasciavano subito andare quelle parole a cui io pensavo ancora così tanto. Ne valeva la pena, lo sapevo ma…Odiavo doverlo dire a qualcosa che magari sarebbe finito poco dopo perché dai, Harry avrebbe fatto il pendolare fino a Londra? Davvero? E ovviamente si aspettava che Darcy non chiedesse dove andava, scherzava sì?
<<Sai,>> mi distolse dopo un po’ <<Hai dei pensieri estremamente pericolosi. In grado di bloccare tutto e farti pensare in negativo. Non è così?>>
Mi voltai verso di lui incastrando la lingua fra i denti per non confermarglielo e lui mi sorrise sporgendosi per baciarmi la fronte, scendendo lungo le guance, il naso, gli zigomi che mordicchiò facendomi sorridere, e le labbra dove posò le sue vivacemente succhiando le mie. Quando si staccò scrollai le spalle <<Tu mi fai pensare>>
<<A cosa>> mi osservò con quello sguardo così profondo che per un attimo pensai sapesse già tutto.
Sbuffando scossi il capo <<Se dirtelo ne varrebbe la pena>>
Harry inarcò un sopracciglio con aria esasperata <<Tu pensi sempre a queste cose prima di dire qualcosa? Lou, devi vivere sul momento, chiaro?>>
<<Come se non lo facessi. Già stare con te è farlo, solo che quello che tu mi chiedi di fare è dire qualcosa che ritengo importante, che direi per qualcosa che so che durerà e stiamo per discuterne di nuovo>> sospirai e Harry si appoggiò alla sedia giocherellando con le mie dita.
<<Capisco>>
<<Davvero?>> inarcai un sopracciglio curioso e lui scrollò le spalle <<Sì…Voglio dire, è ovvio che hai dei dubbi sulla serietà della nostra storia essendo che abiterai lontano e tutto, o che per te quel sentimento è importante e avendo paura che le cose finiscano non ti piace dirlo e starci male dopo>> mi buttò un occhiata prima di stringermi le mani nelle sue e fissarmi <<Ma sappi che ci staresti male lo stesso okay? I tuoi sentimenti non cambiano se detti o pensati>>
Mi appoggiai alla sua spalla <<Ma se lo sai, perché me lo chiedi?>>
<<Perché ti amo, e sarebbe bello sentirti dire lo stesso>>
Strinsi le braccia attorno al suo collo tirandolo a me per rilassarmi tra questo e la sua spalla <<Io- tu lo dici troppo facilmente. Come sai che è vero?>>
Lui rise <<Lo sento Louis. E’ la classica sensazione di adeguatezza qualsiasi cosa tu faccia, giusta o sbagliata che sia. Non è un idea, è qualcosa che mi sono accorto di provare. Capisci?>>
Rimasi in silenzio non rispondendo. Sì lo sapevo, ne avevo fatte tante quell’anno ma Harry mi voleva ancor sempre e i miei sentimenti non erano certo un idea d’obbligo, fosse stato così dopo la prima scopata non mi sarei più avvicinato!
<<Va bene, basta, se no mi deprimo di nuovo>> scrollai il capo tirandomi a sedere <<Ora, spiegami la tua brillante idea per l’appuntamento>>
Mi sorrise leccandosi le labbra <<No, questa sarà una sorpresa, ora andiamo a pranzare che è tutto pronto>> mugolando lo lasciai fare anche se di mala voglia e dopo essere passato dal bagno ci ritrovammo di sotto.
<<Sai, non puoi pretendere che finita la scuola i ragazzi non ti chiamino per nome…O che per strada non chiedano a te di me>> sorrisi e lui grugnì <<Spero bene non lo facciano, sarebbe…Non so fuori tema>>
<<Fuori tema? Tu sei davvero strano…Ma, venendo a cose importanti..>> ghignai e lui dissentì <<Non ti dirò dove andremo sta sera>>
<<Ma almeno come vestirmi! Non che io abbia portato qualcosa di elegante in effetti…>> pensai sperando davvero non fosse niente di sfarzoso.
<<Col cavolo che ti porto in un posto elegante. Scommetto che con un completo staresti davvero male>> assottigliò lo sguardo riempiendosi la bocca con un'altra forchettata e risi.
<<Col cavolo che mi vesto con un completo>>
<<Bene, allora scartiamo il British Airways>>
<<Il che?>>
<<E’ tipo una torretta mobile, d’osservazione sul panorama della città. Ci si mangia ma…>>
Storsi il naso <<Non sembra…alla mano>>
Inarcò un sopracciglio <<Cosa preferiresti un picnic?>>
<<No, ma non qualcosa di sfarzoso come tu l’hai descritto. Voglio dire, non ti sembra troppo…troppo viziosa una torre d’osservazione per una città? Sì ce il mare e tutto ma…Non so, non mi sembra abbastanza….>> mi bloccai fermando il mio gesticolare quando osservai la sua espressione compiaciuta e divertita.
<<Che hai tanto da sorridere?>>
Harry scrollò le spalle e incrociò le braccia al petto poggiandosi sullo schienale della sedia <<Non è abbastanza romantico, giusto? Perché era questo che intendevi no? Romantico?>>
Sbuffando cercai di togliermi il rossore dalle guance <<Hai rotto>> mormorai guardandolo storto e lui ridacchiò <<Comunque no, non era la mia idea migliore quella di andare lì>>
<<E l’altra idea?>>
<<Ne ho due. Hai scartato questa, avrai l’altra>>
Sgranai gli occhi stupito <<Ma- metti che fa schifo!>>
<<Gesù Louis, non sono così impreparato!>>
<<Come fai a sapere cosa mi piace, eh? Non siamo mai usciti>>
Alzò gli occhi esasperato riprendendo a mangiare <<Stai calmo, ho una vaga idea di quel che ti piacerebbe>>
<<Come no! In realtà non sai quale sarebbe il mio appuntamento tipo>> sogghignai perché anche se non ne avevo mai avuti di seri avevo una vaga idea.
Harry corrugò la fronte sporgendosi sul tavolo ora curioso <<E quale sarebbe?>>
Scossi il capo alzandomi per sparecchiare <<Non te lo dico>> lui mi seguì corrucciato <<Come no>>
<<No,>> sorrisi appoggiandomi al piano cottura <<Vediamo cosa sai fare di tuo>>
Harry battè la lingua sul palato annuendomi mentre posava le mani a poco distanza dai miei fianchi tenendomi lo stesso in trappola. Il suoi occhi incatenarono i miei e le sue labbra si trovarono a poca distanza dal mio naso <<Ma non vuoi passare una serata come piace a te?>>
Scrollai le spalle <<Possiamo passarla benissimo come tu pensi che mi piacerebbe>>
Sbuffando alzò gli occhi e quando li riportò su di me si scontrò contro il mio sorrisetto di scherno <<Oppure…>> iniziò ad avvicinarmisi sempre di più restringendo lo spazio attorno ai miei fianchi <<Conosco tanti modi per farmi dire quel che voglio>>
Quando se ne uscì con quella frase da antagonista di film venuto male gli scoppiai a ridere in faccia e sospirando si distanziò guardandomi male <<Sei davvero un pessimo partner sai?>>
Scossi il capo cercando di tirarlo nuovamente a me ma <<Nono, tu stattene pure lì nel tuo mutismo!>> e la cosa mi fece ridere maggiormente nonostante piantai i piedi per terra costringendolo a voltarsi dato il braccio tra le mie mani.
<<Tu vuoi stupirmi, io voglio essere stupito. Voglio sapere che tipo sei quando pensi a queste cose>> ammisi e lui alzò gli occhi nuovamente bloccandosi quando lasciai scivolare la mano per il suo braccio fino al petto e alla spalla, salendo lungo il collo incastrandola nei suoi ricci portandolo contro di me, avvicinando le labbra alle sue.
Lo sentì avvolgermi i fianchi mentre mi limitavo ad abbracciargli il collo e virare leggermente solo per posare la bocca contro il suo collo <<E mi darai il bacio davanti alla porta di casa?>> mormorai.
Lui si staccò e lo osservai confuso seguendolo fin nel salotto nell’istante in cui aprì la porta di casa e- e guardò all’insù?
<<Che stai facendo?>>
Quando richiuse casa mi osservò <<Ho controllato e mi spiace, niente vischio>> scrollò le spalle e boccheggiai un secondo prima di sentire la sua risata diffondersi per casa insieme ai suoi “dai” e “Louis!” nell’istante in cui gli tirai una ciabatta scappando di sopra.
E momentaneamente pensai che chiudermi in bagno fosse la scelta giusta, peccato che poi sentì i suoi passi e alzai gli occhi divertito da me stesso. Stavamo davvero giocando ad acchiapparella in casa? Nell’istante in cui socchiusi la porta e non lo vidi corsi veloce trovandomi la stanza a pochi passi ma se ne uscì da dietro l’angolo placcandomi come un vero giocatore di rugby. Rantolai dolorante ma fortunatamente era piombato in stanza e sul materasso, sicuramente spostato.
<<Ho vinto io, dimmi il tuo tipo d’appuntamento>> soffiò e risi sotto di lui, ancora stretto fra le sue braccia.
<<Quando mai le regole erano queste!>>
Corrugò la fronte un secondo tirandosi su, osservandomi con quell’espressione confusa e i capelli sparati ovunque, <<A perché, c’erano regole?>>
Sbuffando una risata cercai di spingerlo via senza successo e infatti finimmo in realtà a coccolarci sul letto ormai sfatto osservando il film non conosciuto in tv. Gli stavo giusto carezzando i capelli quando il suo telefono suonò di sotto e quindi si alzò a sedere e scese dopo essersi aggiustato un secondo i capelli.
Me ne rimasi nel letto a osservare la fine del film ma lui non tornò nemmeno dopo questa. E lo sentivo parlare con tono abbastanza alto…Infatti quando scesi di sotto lo osservai mentre faceva su e giù per la cucina cercando di tenere un tono basso <<No, falla finita. Abbiamo chiuso tempo fa, io sono andato avanti e t- no! Tu hai voluto la tua bella vita rose e fiori, senza di loro e senza di me! Non te n’è importato niente di come io mi potessi sentire e->> si bloccò un secondo voltandosi dandomi il tempo di nascondermi dietro il muro sperando non avanzasse oltre il bancone.
Dopo qualche secondo di silenzio sentì la sua risata amara <<Fa un favore ad entrambi e non chiamarmi più, e non azzardarti a parlare mai più di Darcy. Tu, per noi, non esisti>> sobbalzai alle parole forti e mi corrucciai confuso. Non l’avevo mai sentito parlare così direttamente con qualcuno, lui era quello che solitamente risolveva le cose parlandone… Ma forse mi stava nascondendo qualcosa per l’ennesima volta.
Quando lo sentì camminare in avanti uscì velocemente andandogli addosso.
<<Oops>> mormorai scansandolo fingendo di aver solo sete. Lui si voltò abbastanza confuso e notando la sua espressione così smarrita e pensierosa mi avvicinai chinandomi sul bancone <<Tutto bene? Non tornavi più così sono sceso io…>> mentì e lui scrollò le spalle annuendo <<Sì sì, devo solo… sistemare un paio di cose>> borbottò salendo poi di sopra dopo un ultima occhiata e questa volta sparì in un’altra stanza.
Rimasi a osservare il bicchiere pensieroso chiedendomi se fosse per caso una sua ex, anche se non pensavo di così importanti dato che dai diciassette in poi era stato con Camille se andava bene… Forse era qualcuno che non aveva capito bene l’antifona della sveltina, o forse era un lui. Non seppi quale delle due mi agitò di più e preferì dedicarmi allo studio finchè verso le sei notai che forse di lì a poco saremmo usciti, sempre se aveva ancora la luna buona…
Così decisi di salire e sperando di ricordarmi la porta giusta bussai. La sua voce mi giunse distante ma abbassai la maniglia e scoprì di essere nella stessa stanza in cui ero finito la prima volta. Quella spoglia, con una G in legno sopra al letto. La stanza di Darcy che secondo me non era di Darcy...
Harry se ne stava seduto all’angolo della stanza, su una poltrona dall’aspetto comodo ma la sua postura tutto era che rilassata.
<<Questo era l’aggiustare le cose? Startene a fissare il letto di qualcuno?>> mi sedetti sul bracciolo in attesa di risposta ma tutto ciò che fece fu scrollare le spalle <<Ho prenotato oltre che fissare il letto di Darcy>> precisò e sorrisi posandogli una mano sulla spalla.
<<Se Darcy avesse una stanza qua scommetto che sarebbe piena, vivace, colorata…Con una D sopra al letto e non una G>> gli feci notare e lui sbuffò scuotendo il capo <<Non iniziare>> e si alzò portandomi fuori tenendomi per un braccio. Finimmo fuori sotto al sole tiepido e quando si sedette su una sdraio davanti la piscina coperta corrugai la fronte restando però a gambe incrociate tra le sue.
<<Uhm, la tua espressione cambierà vero nel corso della serata?>>
Harry corrugò la fronte <<Perché, mica sono triste>>
Sorrisi abbassandomi contro di lui <<No, ma sarebbe carino passare una serata felici e contenti?>>
Lui alzò gli occhi abbracciandomi la vita costringendomi a spalmarmi su di lui e quindi sdraiare anche le gambe <<Stai calmo, ho pianificato una serata geniale>>
Risi divertito dal suo sorrisetto <<Devo crederci?>>
<<Sì>>
<<E mi piacerà?>>
Sorrise maggiormente guardandomi con occhi vivaci <<Non ne ho idea>> ammise smettendo di accarezzarmi i fianchi posando le braccia sulla mia schiena.
<<Mi piacerà>> lo tranquillizzai e allungai il viso ricambiando il semplice bacio che posò sulle mie labbra prima che questo s’approfondisse un po’ costringendomi ad abbracciargli il collo e tirarmi un po’ più su. Specie quando iniziò ad accarezzarmi il sedere…
<<Harreh>> soffiai sotto la sua lingua che stava contornando le mie labbra. Come risposta ricevetti solo una stretta al culo che mi fece venire voglia di allargare le gambe ma proprio mentre feci per rialzarmi una sculacciata mi fermò.
<<Uhg, perché?>> mugolai pizzicandogli il braccio e sorrise tenendomi alzato il mento con le dita per succhiarmi il collo, compiacendosi dei miei brividi.
<<Non muoverti, aspetta sta sera per quello>>
Chiusi gli occhi boccheggiando in cerca d’aria sotto i suoi tocchi e le sue labbra <<Cosa?>> soffiai non avendo sentito e lui si staccò sciogliendo la presa su di me <<Ho detto, che dovrai aspettare sta sera per questo>>
Piagnucolai nascondendomi nel suo collo avvicinandomi con le labbra per mordicchiarlo e leccarlo, tirandone la pelle lasciandovi il segno.
<<Si potrebbe anticipare di un po’…>>
Lo osservai sorridere e scuotere il capo <<Certo che sei insaziabile>> divertito mi tirai a sedere su di lui mettendomi dritto sapendo di averlo in pugno ormai, e quando alzai il capo e le sue labbra si fiondarono sulle mie sbilanciandomi indietro, sorrisi eccitato.
La sua bocca era famelica, passionale e amorevole al tempo stesso ma baciarci fu tutto ciò che facemmo per un ora e mezza prima che Harry, staccandosi con le labbra gonfie e fuxia, riprendesse aria osservandomi a lungo <<Dovresti smetterla>>
Corrugai la fronte mentre poggiato all’indietro sulle sue gambe cercavo di prendere fiato <<Di fare cosa?>>
<<Di essere così fottutamente sexy>> ringhiò ritirandomi a lui per tornare a mangiarmi il volto. Strofinai le dita fra i suoi ricci mentre lui mi teneva il viso fra le mani inclinando il capo verso di me.
<<Merda Louis, sei così caldo>> arrossì ansimando contro le sue mani mentre mi tirava qua e là cercando una qualsiasi frizione.
<<I-io? Tu sei bollente>> soffiai chiudendo gli occhi nell’istante in cui armeggiò con i miei pantaloni.
Peccato che chiunque fosse a chiamarlo non avesse intenzione di seguire le sue normative, infatti il suo cellulare riprese a squillare nella tasca dei pantaloni. Grugnì continuando ad abbassarmi sempre di più contro la sdraio, alzandosi su di me e quando ebbi abbastanza spazio frugai nella tasca dei suoi pantaloni piegando il viso per vedere chi fosse, ignorando i suoi morsi.
<<E’ Darcy>> deglutì e lui si staccò sospirando dopo un ultimo bacio lasciandomi respirare per prendermi il telefono e rispondere.
<<Hey piccola>> lo sentì iniziare e quando si allontanò in casa ricaddi sulla sdraio prendendo aria con un sorrisetto confuso e divertito.
Com’era possibile fossi così preso da lui, era una grande domanda per me. Il fatto che ogni giorno che passava mi accorgessi di sentire sempre di più, di non riuscire a starci senza, che fosse ormai una presenza fissa nella mia vita era… destabilizzante. Davvero molto.
Ed ero sicuro di amarlo così tanto…L'appuntamento si avvicina e i nostri Larry sono sempre più innamorati!
Cosa pensate sarà? Gli svolgimenti della serata potrebbe essere sorprendenti...😉
Votate, commentate e a domani💕!
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Il Fidanzato Di Mia Figlia
FanfictionLouis, un ragazzo semplice frequentante l'ultimo anno di liceo, vive per ora una vita normale nonostante i numerosi problemi familiari. Si porta un passato difficile alle spalle ma se c'è una cosa di cui è certo è che mai, mai più proverà amore per...