Non ti vergogni Louis?
Sei solo un egoista!
Non si sceglie con chi provare certi sentimenti…
Gradirei che tu non andassi in giro a vantarti della cosa.
Mi hai lasciata per lei?
D-dove sono? Ma- ma non voglio tornare a letto! E tu chi sei?
Louis.
Louis!
<<Louis!>> un sonoro ceffone mi svegliò e sgrani gli occhi tirandomi a sedere, il cuore a mille e il fiato corto. Sentì di star sudando freddo e rabbrividì passandomi la mano fra i capelli scostando le coperte nonostante il freddo mi pervase maggiormente sulle gambe scoperte.
<<Louis! Papà sta male!>> sobbalzai accorgendomi allora di Phoebe in lacrime e scesi dal letto leggermente tremante. Non ricordavo che avevo sognato ma era stato traumatico a quanto pareva…
Quando scesi in salotto Mark stava fissando la tv corrucciato mentre, seduto a terra, si mordeva le pellicine, cosa mai fatta prima.
Mi bloccai notando mamma con il viso tra le mani seduta sulla poltrona e le gemelle a fondo scala <<Uhm, andate a dormire sì? Va tutto bene qui>> le due mi osservarono timorose ma si chiusero in camera.
Mi accostai a mia madre che rivelò gli occhi lucidi <<E’ come un bambino Lou, vuole i cartoni e latte e i biscotti e- e>> represse un singhiozzo quando papà voltandosi sbottò un <<Insomma! Ma non avete cartoni migliori in quest’ospedale!>>
<<Ospedale?>>
<<Lui- pensa di essere in ospedale nel periodo in cui sua nonna stava morendo credo, non lo so mi ha detto che ha dieci anni>> sospirò esausta.
<<Io- ti aiuto>> mormorai mordendo il labbro cercando di essere forte a mia volta. Mi sedetti a fianco di papà osservando il suo pollice mandare avanti i canali.
<<Non lo sai Mark che i bambini cattivi che non vanno a letto presto non ricevono le caramelle?>>
Lui si voltò confuso osservandomi <<Sono allergico allo zucchero, mamma lo dice sempre>>
Corrugai la fronte. Ma se mangiava e beveva cose zuccherate!
Mamma scacciò la cosa con la mano <<E’ quello che tutte le madri dicono come scusa>>
<<Hey! Come fai a sapere il mio nome?>> sorrise sornione e sospirai tirandone uno a mia volta <<Be’ perché… perché io conosco te, ovvio no?>> lo osservai corrugarsi <<Io non so chi sei!>> sbottò e sospirando osservai mamma <<Ma non hai tipo un sedativo?>>
Jay assottigliò lo sguardo <<Lo useremo solo quando sarà violento se mai lo sarà>>
Al ché stizzito gli sfilai il telecomando dalle mani spegnendo la tv <<Mark, è ora di andare a dormire, questa non è casa tua, non puoi fare come vuoi! Fila a letto, adesso!>> sbottai e lui mi osservò a bocca aperta prima di sbuffare e alzare gli occhi <<Ma non ho sonnoooo>> grugnì e scossi il capo <<Non m’interessa, a letto!>> pestando i piedi si alzò e sgattaiolò di sopra guidato da Jay che mi ringraziò con lo sguardo.
Sospirai osservando che fossero le quattro di mattina. Quel giorno non avrei avuto verifiche, per tanto, potevo permettermi di saltare la scuola. E con quell’idea salì le scale gettandomi a letto con un solo pensiero: dormire per reprimere questa vita di merda.
Il mio risveglio fu meno piacevole, papà era a letto, la testa che scoppiava, mamma a lavoro e James di sotto nell’officina. Le gemelle erano a scuola e sarei andato a prenderle nel pomeriggio, mamma doveva intrattenersi con gli specialisti della famosa clinica d’Alzheimer.
Mi allungai a prendere il telefono trovandoci il putiferio. Dieci chiamate perse da Liam, quindici messaggi di Niall e Zayn che aveva abbandonato il gruppo.
Ignorai i messaggi di Niall di cui non capivo un cazzo e chiamai Liam confuso. Era mezzogiorno, avrebbero dovuto avere l’intervallo.
<<Cazzo Louis alla buon ora!>>
<<Cos’è successo?>>
<<Quelli della Arvery stavano rompendo le palle a Eleanor, Zayn ci stava spiegando le cose quando l’ha notato, forse erano nel vecchio gruppo di droga o che so io. Sta di fatto che quel coglione l’è andato in aiuto e le ha prese, quindi anche noi->>
<<Cazzi vostri che l’avete aiutato>>
Liam ringhiò <<Louis santo Dio vuoi davvero essere così merda?!>>
<<E tu vuoi davvero avere un amico che si ridurrà come me?>>
<<Zayn non è come te! Lui si tirerebbe via subito se Eleanor si facesse. Non è ancora così coinvolto…>>
Strinsi i denti <<Che cazzo ne sapete! El è fatta così, ti ammalia e poi ti tira nella sua merda>>
Liam sbuffò spazientito <<Ascolta, credi davvero che Calder sarebbe tornata a scuola, pagando e rompendosi i coglioni per prenderti per il culo? Non è qua per te Louis, non sei il fottuto centro del mondo e né io né Niall perderemo un amico per te!>>
<<Però eravate disposti a perdere me quando sono entrato nel giro con Eleanor!>> sbottai sentendo la gola bruciare e chiudersi. Cazzo odiavo parlare di questa merda!
<<No e lo sai! Ti stavamo attaccati al culo anche quando eri troppo fatto per accorgertene!>>
<<Basta avete rotto tutti le palle con le vostre moine sentimentali e tutte queste cazzate! Zayn può fare il cazzo che vuole ma io con lei non ci voglio avere più niente a che fare. Fate quel che vi pare>> posai non appena sentì in sottofondo la campana suonare.
Lanciai il telefono seppellendomi nel cuscino sbuffando.
Che problema avevano tutti?! Ora volevano anche diventare i bff di Eleanor?!
Sentì bussare alla porta e voltandomi intravidi Mark. Teneva fra le mani un pallone da calcio, dei miei vecchi. Mi osservò sorridendo divertito <<Tom, possiamo uscire ora? Credo abbia smesso di piovere!>>
Lo guardai sconfortato. Primo, chi cazzo era Tom e secondo: quando sarebbe tornato il vero sè?!
Sbuffando mi nascosi nel cuscino <<Cazzo…>>
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Il Fidanzato Di Mia Figlia
FanfictionLouis, un ragazzo semplice frequentante l'ultimo anno di liceo, vive per ora una vita normale nonostante i numerosi problemi familiari. Si porta un passato difficile alle spalle ma se c'è una cosa di cui è certo è che mai, mai più proverà amore per...