CAPITOLO-26

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Una cosa mi era chiara: ero un fottuto idiota. Non solo perché avevo lasciato Harry mentendo per chissà quale motivo, ma anche perché avevo baciato Eleanor. E io non provavo niente per Eleanor se non il ricordo dei sentimenti ormai passati e la delusione per tutto. E quindi, mi stavo ubriacando come un fottuto imbecille. Sì, perché ero davvero fottuto, fottuto al massimo. Perché dovevo essere io quello fottuto? 
<<Voglio essere fottuto…>> mormorai poggiato con la testa sul bancone dove papà soleva andare sempre e dovevo avevo scoperto lavorasse anche il fatidico Richard, il figlio di James. Questo mi osservò confuso e leggermente rattristato per me e scoppiai a ridere senza un motivo preciso. 
<<Hey Ricky>> biascicai voltandomi <<Tuo- uhm, tuo padre ha dei bei muscoli…>> farfugliai confuso e quando risi maggiormente si tolse dal viso l’espressione da “papà non è etero?”. 
Il biondo alzò gli occhi smettendo di pulire i bicchieri e si schiarì la voce venendomi incontro. Era più piccolo di me di tre anni forse ma nonostante questo sembrava non fregargliene niente che se fossi stato un ubriaco molesto gli avrei potuto rompere il naso. Sembrava abituato. 
<<Coraggio amico, chiamo qualcuno che ti porti a casa, qua chiudiamo tra poco>> cercò di prendermi da sotto il braccio e ridacchiai allucinato <<Chiami Harry? O forse dovrei andare da Darcy…Ma vivono insieme!>> sbottai ridendo. Poi mi feci serio <<Aspetta, dovrei scegliere Eleanor?>> mi lagnai pestando i piedi <<Tu chi sceglieresti?>>
<<Non li conosco, non lo so>> cercò di assecondarmi mentre mi sfilava il telefono, mi posava l’indice sul rilevatore d’impronta e cercava qualcuno da chiamare. 
<<Oh…Be’ Harry è un vero stronzo ma sicuramente io lo sono più di lui...però Ricchie, sono sicuro che stia male senza di me>>
Lui si appoggiò al bancone mettendo il telefono vicino all’orecchio, segno che stesse telefonando a qualcuno <<E El…El era la mia ex, è tornata, sta con il mio migliore amico…E niente, l’ho baciata>> improvvisamente volli piangere <<L’ho baciataaaa!>> esclamai scivolando e sbattendo leggermente la testa contro allo sgabello. 
Questo mi fece ridere. 
<<Hey Ricky che ora è?>> sbottai quando lui iniziò a parlare. 
<<Sì pronto, salve sono…il barista di turno di questa sera e…parlo con Harry?>> si fermò un secondo e sgranai gli occhi. Gattonai fino alle sue gambe sotto lo sguardo divertito dei camerieri che pulivano il salone.
<<No!>> strattonai <<Non chiamare Harry! Voglio Eleanor ho deciso! Daaaaiiii! Richaaaard!>> sbuffai e lui farfugliò dove si trovasse la zona prima di ridarmi il telefono che m’infilò in tasca. 
<<Sta venendo, calmo>> 
Sorrisi smagliante <<Eleanor?>> 
Lui annuì tirandomi su rimettendomi contro lo sgabello <<Certo amico>> mormorò prima di riprendere la scopa e aiutare i suoi colleghi. 
Rimasi a farfugliare cose a caso sulla mia vita, da che angolazione mi piacesse farlo, i miei complessi sentimentali e tutto finchè la porta non si aprì scampanellando. Al momento stavo ridendo mentre parlavo con lo sgabello al mio fianco e quando Richard mi scosse con un <<Va a casa>> mi ritrovai di fronte delle scarpe da ginnastica nere e rosse un po’ grandi in confronto alle mie. 
Risi <<Eleanor, stai crescendooo>> tubai ma alzando lo sguardo tutto mi sembrò tranne un corpo femminile quello davanti al mio. Il sorriso sparì quando incontrai gli occhi severi ed esasperati di Harry. Feci una smorfia voltandomi verso Richard <<Rickyyyy! Lui non è Eleanor! E’ un femmina Eleanor!>> sbottai e mi alzai facendo per andare a prenderlo ma caddi rovinosamente addosso al petto del riccio. 
Scoppiai a ridere dopo un breve <<Ooops>> e sospirando ringraziò quelli del bar avvolgendomi la vita con il braccio tirandomi fuori dopo avermi rimesso la giacca. 
<<Ma no. Ho caldo>> miagolai e quindi iniziai a tironare perché <<Voglio andare a piedi! Non ci voglio venire in macchina! Daiiii!>> 
Si bloccò di punto in bianco <<Louis sono le fottutissime tre di mattina! I tuoi penseranno che stai dormendo dai tuoi amici e sei fortunato che Darcy sia fuori con le sue amiche, almeno hai avuto la brillante idea di ubriacarti nel weekend>> sibilò alzando gli occhi e trascinandomi dal polso. 
Ma mi strattonai nuovamente <<Non sciono ubriacco>> biascicai cercando di assumere una posa seria ma dopo due secondi scoppiai a ridere facendolo sbuffare <<E poi prima ho guardato l’ora…Erano le dieci H, le dieci, non- non dir- dire->> così come mi ero alzato barcollando, mi piegai rimettendo l’anima sentendolo sospirare un <<Meglio qui che in casa mia>> 
Peccato che dopo aver rimesso anche le budella la mia testa si fece leggera, gli occhi cadenti e quasi rischiai di sbattere la testa e addormentarmi a terra se non fosse stato per le sue braccia che mi presero per un pelo alzandomi. 
L’ultima cosa che sentì fu un <<Mai più Louis, mai più…>> 

Il Fidanzato Di Mia FigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora