(2) Capitolo 3.

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Finita un'ora di lezione tornai nuovamente a lavoro, dove trovai ancora un po' di caos, sempre per colpa di Theo. Ma possibile che ogni volta che rimanesse solo non combinava nulla di buono? Eppure prima non era così, ricordo che era molto attivo quando lo conobbi, era cambiato.

"Theo"

"Sono impegnato" rispose.

"Guarda che se esce tuo padre e vede che non fai un cazzo mentre i clienti si lamentano sei nei guai"

"Merda!" mormorò. Subito dopo si scusò con la ragazza che fino a quel momento non sembrava per nulla interessata e si tornò a lavorare, mentre io andai nel piccolo ufficio di Luca. Bussai e dopo aver ricevuto il permesso entrai.

"Sono troppo in ritardo capo?"

"Assolutamente no, dipendente numero uno" sorrise. Avevamo un rapporto abbastanza scherzoso, era un'ottima persona. Mi sedetti accanto a Zayn "Stavamo giusto finendo gli orari della mattina, avevo detto a Zayn di dividervi le giornate ma lui dice di volerle fare tutte lui le mattine"

"Vuoi per caso rubarmi il lavoro Malik?"

"No piccola, voglio solo farti dormire la mattina" mi aveva lasciata senza parole. Delle volte era così amorevole che nemmeno sembrava lui.

"Amore nell'aria" scherzò Luca.

"ma questo sta a significare che devo fare tutti i pomeriggi io?" tornai sul pianeta terra.

"No, ora ne parliamo, ma volevo dirti anche che essendo estate il giorno di chiusura sarà il lunedì, essendo il giorno meno lavorativo, poi... "

Continuammo a discuterne per un'altra mezz'ora, dopodiché lui andò a casa e noi rimanemmo a lavorare fino a tarda sera. Si può dire che lo gestivamo solo noi il locale in quel periodo, a parte di prima mattina in cui Luca e Maria cercavano di preparare tutto l'occorrente per affrontare la giornata, per il resto si vedevano di raro.

"Chi gli è morto?"

"Non so, è così strano.."

Stavamo sistemando le ultime cose prima di chiudere, e l'aria era intrisa di tristezza. Di solito Theo la rendeva allegra, ma quella sera era come spento. Stava pulendo il bancone senza alcuna voglia e sempre sullo stesso punto.

"Theo" lo chiamai

"Mmh" risponse senza alzare lo sguardo.

"Che succede?"

"Nulla, perché?"

"Pulisci lo stesso punto da alcuni minuti" gli feci notare

"E sei spento" aggiunse Zayn

"Sono stanco"

"Amico lo siamo tutti, e soprattutto ogni giorno, cosa hai?" e su questo aveva più che ragione, c'era sere in cui era totalmente distrutto, ma comunque rimaneva attivo con il suo spirito scherzoso.

"Sono proprio stanco di lavorare in generale" oh.

Zayn lasciò finire me di asciugare i bicchieri e gli andò vicino togliendogli lo straccio dalle mani.

"È per i nuovi orari?" chiese.

"No, è per gli orari in generale. Non ho una vita cazzo!" si prese una birra e andò a sedersi al primo tavolo vicino sbraitando. L'alcool è sempre il primo ad esserci in questi momenti. "Mio padre non vuole capirlo" finimmo le ultime cose e andammo a sederci con lui.

"Sfogati" lo spronai

"Sei determinata, mi fai ridere"

-Theo, non attacca.-

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora