Premetto che è un capitolo di passaggio, tanto per capire che fine avesse fatto la cara Erika nel caso in cui ve lo foste mai domandato.
E premetto che ho scritto questo capitolo circa un mese fa, prima della brutta notizia di Johanna. :(
_________________
Ero nella parte migliore della mia dormita quando un suono fastidioso iniziò a rompere le palle.
Mi giro dall'altra parte nel mio stato di dormiveglia e cerco di ignorare il mondo esterno. Ma nemmeno due secondi che sento di nuovo un suono fastidioso. Ci metto alcuni minuti a collegare che quel suono corrisponde al citofono. Citofono? Non sarà mica un'altro corriere...
Con gli occhi chiusi allungo una mano verso Zayn per farlo alzare e mandarlo a vedere chi è, ma trovo solo il lenzuolo blu. Apro di scatto gli occhi e vedo solo un bigliettino bianco sul cuscino. Lo prendo e leggo il poema Malikiano(?) :
"Sono andato a lavoro piccola, sarò a casa per le 13.00 .. Anche se credo dormirai ancora al mio ritorno, ma nel dubbio ti scrivo. ps. non ho trovato il tuo pigiama, e i piccioncini al piano di sotto hanno tolto le tende. Ti amo x "Perfetto, devo andare a vedere io chi è.
Guardo la sveglia sul comodino e sono passate da poco le 11. Altro che dormire fino alle 13.00 mio caro Malik.
Mi alzo all'ennesimo suono del campanello e dandomi un'occhiata veloce noto che ho indosso il pantalone della tuta nera di Zayn e una sua maglia larga bianca. Ricordo di essermi addormentata vestita, ma poi collego il bigliettino e il fatto che Zayn abbia sicuramente fatto tutto il lavoro durante il mio profondo sonno.
Mi incammino verso il salotto e arrivata vicino alla porta d'ingresso rispondo al citofono."Chi è?" chiedo con la voce ancora mezza addormentata.
"Vicky, sono Erika" dice, ed io non ho idea di chi sia.
"Chi?"
"Erika, la tua vecchia compagna di banco. Non dirmi che non ti ricordi?" Ah, adesso ci sono.
"Sì, oddio Erika, sali. Secondo piano." dico e subito mi do una sistematina ai capelli, legandoli in una coda. Apro la porta e corro, per quanto possibile verso al bagno per svuotare violetta prima che me la faccia addosso. Poi mi guardo allo specchio. Sbavature di trucco? Presenti! Occhiaie? Presenti! Più bella di così non si può essere.
Prendo una salvietta struccante e immediatamente inizio a ripulire il mio viso."Permesso?" è già arrivata.
"Accomodati Erika, arrivo." grido dal bagno, mentre velocemente finisco di ripulirmi. Lavo la faccia e le mani, ed esco da lì.
"Allora sei viva!" esclamo entrando in salotto mentre la vedo intenta ad osservare alcune foto attaccate al muro. Rallento i miei passi quando la vedo con un bambino in braccio. Non la vedo da circa due anni e adesso è qui con un bambino.
"Ci sono stati un po' di cambiamenti" mi sorride "Ed anche qui a quanto vedo" osserva la mia pancia, e non posso fare altro che darle ragione. "Tutta colpa di Malik scommetto."
"E' sempre colpa sua" ridiamo insieme mentre mi avvicino a lei per abbracciarla. Mi è mancata tanto, ma deve darmi delle spiegazioni. "Tu adesso ti siedi e mi racconti che fine hai fatto. Ho provato a chiamarti un paio di volte, ma il tuo numero non esiste più"
"Sì, lo so.. e mi dispiace di essere sparita nel nulla, ho avuto una serie di problemi." si siede nel divano, proprio accanto a me, sistemando il bambino sulle sue gambe. "So che hai fatto nottata, mi dispiace averti disturbata." si scusa.
"E tu come lo sai?" chiedo curiosa, ma allo stesso tempo confusa.
"Ero passata al bar, sperando che lavorassi ancora lì, e infatti è così, però la sorella di Theo mi ha detto che non c'eri e mi ha dato il tuo nuovo indirizzo dicendomi che sicuramente dormivi e mi ha spiegato il motivo. Ma sono venuta lo stesso qui perché pomeriggio devo ripartire e non potevo non passare da te." spiega mentre gioca con la manina del bambino.
"Ripartire?" chiedo
"Sì, vivo a Doncaster ora."
"Ah vi siete trasferite lì con tua madre"
"Ehm.. non proprio." dice ed io non capisco. Lei coglie la mia espressione confusa e inizia a raccontare "Lui è Lucas" mi presenta il bambino, "Sono rimasta incinta di lui poche settimane dopo la maturità, è lì che sono sparita dalla circolazione."
"E' un bel bambino." dico osservandolo intento ad esplorare il braccialetto verde che ho legato al polso. Ha i capelli castani e un paio di occhi azzurri davvero luminosi, è dolcissimo.
"E' tutta la mia vita." sorride lei.
"E il padre?"
"Indovina.." dice sempre con il sorriso in faccia
"Non ne ho idea.. non stavi con nessuno, che io sappia"
"E' quel pazzo di Louis" svela, ed io per un attimo resto confusa "Sai che stavamo sempre insieme quando lui era qui col padre"
"Si, me lo ricordo bene"
"Eh beh.. giocando giocando siamo rimasti tra virgolette fregati."
"Non ci posso credere.. E i vostri?"
"E loro sono stati e sono tutt'ora un problema. Non lo hanno accettato. E' vero che noi non stavamo insieme, non ci amavamo e tutto il resto, ma Louis ha accettato questo bambino da subito, così come me. I nostri genitori hanno fatto un casino, mia madre mi ha cacciata di casa e Louis mi ha portato con se a Doncaster, da sua madre, la quale ci ha aiutati tanto. Ed alla fine è scoppiata la scintilla tra me e lui."
"State insieme? Sul serio?"
"Si, lo amo da matti." le se illuminano gli occhi "Eravamo alla terza ecografia e lui mi ha baciata mentre ero sul lettino col gel sulla pancia. Ero stordita in quel momento, ma poi usciti fuori l'ho baciato io. E beh, adesso ho due cose meravigliose accanto a me ogni giorno."
Sorrido con lei, sembra quasi surreale tutto ciò, ma in fondo ho sempre pensato che quei due avrebbero combinato qualcosa, e di fatti ecco qui.
"Sono davvero felice per te Erika, lo sono davvero tanto. E dimmi, è ancora il clown della situazione?" chiedo pensando ai vecchi tempi.
"Sempre. Pensa che durante il parto, mentre io mi disperavo, ha buttato una battuta che mi son messa a ridere pure io smettendo di pensare a ciò che stava succedendo per un attimo. Mi tira sempre su il morale, ed è una delle cose che amo di più del suo carattere. Il problema è alzare il morale a lui, quello è un bel problema quando capita che è triste."
Continua a raccontarmi ancora di lui, di come la fa stare bene.. parliamo un bel po', fin quando non arrivano le domande a cui tocca a me dare risposta. Le racconto un po' la vita mia e di Malik, tralasciando le parti brutte, le racconto delle gemelle, e tanto altro. Passano le ore, fin quando non vedo la porta d'ingresso aprirsi, rivelando pakiman, e per Erika arriva l'ora di tornare dal suo Louis che la reclama non sapendo dove andare. Si è perso in città.
STAI LEGGENDO
Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!
FanfictionLEI: Più crescevamo, io e lui, e più passavamo il nostro tempo insieme. Facevamo la qualunque insieme. ---- Ma poi tutto è cambiato. L'ho odiato, lui aveva distrutto tutto ciò che eravamo da una vita. LUI: Mi ricordo come eravamo e mi man...