Capitolo 42.

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A scuola era stata una pessima mattinata, andava bene inizialmente, mi divertivo in classe come sempre e come succedeva spesso nell'ultimo periodo finii in presidenza. Di solito ci finivo con Zayn, stavolta invece era venuta anche Erika. Avevamo iniziato a tirare palline di carta, e nonostante i vari rimproveri nessuno di noi tre aveva intenzione di finire quel gioco, è alla fine concludemmo con una gomma che volò dritta verso l'occhio della prof. Sarebbe dovuto andare solo Zayn dal preside visto che era stato lui, ma siccome nessuno dei tre ha detto il nome del colpevole siamo andati tutti a fare una visita di "cortesia". Il problema non è questo, è che una volta lì ho incontrato quella strega di.. ehm come posso chiamarla.. Vabbè quella specie di madre che avevo. Mi è venuto un nervoso appena l'ho vista in presidenza, e con le occhiate che mi lanciava, capirete bene che fumare di rabbia è stato semplicissimo. Se non fosse stato per Zayn che cercava di distrarmi io sicuro sarei esplosa e gliene avrei dette a non finire. Però in tutta questa storia c'è di buono che non si è azzardata a dirmi nemmeno 'A', se solo si fosse permessa l'avrei decapitata davanti a tutti, a costo di farmi una quarantina di anni in un lurido carcere.

Quel giorno stesso iniziavano le vacanze di Pasqua, e con Zayn e mio padre saremo partiti all'ora di pranzo per andare nella mia vecchia casa. Non avevo alcuna voglia di partire, tanto meno con mio padre, ma lui aveva chiesto gentilmente di andare con lui per prendere il resto delle cose, avendo deciso di vendere quella casa era arrivata l'ora di recuperare qualche altra cianfrusaglia che non avevo potuto prendere l'ultima volta. Così decisi di accettare, ma patto che sarebbe venuto anche Zayn, o non sarei andata da nessuna parte. Mio padre stranamente quella volta mi aveva anticipato prenotando a mia insaputa il volo anche per lui, guadagnandosi un punto di vantaggio.

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"avendo saltato il pranzo vi va se cerchiamo qualche ristorante ancora aperto?" chiese mio padre non appena entrammo dentro la casa.

"preferisco il Mc" precisai.

"oh.. Ehm.. " lo vidi per un attimo in difficoltà

"se non ti piace tu puoi pure andare al tuo ristorantino per ricconi mentre noi andremo per la nostra strada" A vedere dalla sua faccia forse avevo esagerato. Ma diamine, ero ancora arrabbiata. Lui ultimamente cercava di comportarsi bene, ma io avevo bisogno prima di un padre, non allora. E poi non sapevo fino a che punto fosse sincero, non mi fidavo ancora molto.

"no, se non vi dispiace vorrei venire anch'io con voi" oh!

"per me va bene" Zayn parlò immediatamente mentre io assimilavo ancora le parole. Era decisamente una situazione inaspettata.

"sì, ok, puoi venire con noi" confermai

Andammo tutti e tre, e dopo aver preso le nostre ordinazioni cercammo un posto per sederci. Nessuno diceva nulla, c'era un silenzio tra noi quasi imbarazzante. Iniziai a mangiare le mie patatine e dopo pochi minuti mio padre si decise a rompere il ghiaccio.

"è davvero una meraviglia questo panino"

-lo so che sono una meraviglia, li amo io.-

 "Erano anni che non ne mangiavo uno"

-cosa? Lui.. credevo..-

"sei serio?" parlai

"sì. Io li amavo, ma tua madre diceva che era roba per perdenti e mi proibiva di mangiarli."

"oh, quindi io sarei una perdente. Ma già lo sapevo." Me ne uscii con questa frase mentre giocherellavo con la cannuccia della mia bibita ghiacciata.

"no, non sei una perdente Vicky"

-sbaglio o mi ha chiamato Vicky?-

"Vicky?"

"Sì. Ti fai chiamare da tutti così, quindi perché non iniziare anch'io."

Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora