Circa 2 anni dopo...
Il mio fantastico sogno di trovarmi su una bella e rilassante spiaggia caraibica venne interrotto dal fastidioso suono della sveglia. Erano solo le 6:30 del mattino, e se quell'aggeggio non avesse smesso di fare rumore lo avrei scaraventato contro il muro con la mia solita grazia. Quell'anno ne avevo fatte fuori una cinquantina durante il periodo scolastico. Dopo aver rotto un costosissimo telefono due anni prima, avevo deciso di iniziare ad usare una classica sveglia da pochi spiccioli anziché impostarla sul cellulare.
Vi immaginate un telefono contro il muro ogni mattina? Sì, mi si spezza il cuore anche a me solo al pensiero.Cercai di spegnerla con una mano, e stranamente ci riuscii al primo colpo. Mi girai dall'altra parte e ripresi a dormire.
Passarono esattamente cinque minuti e risuonò un'altra sveglia:
«Oh cazzo!! Ma stai scherzando?» sbraitai. Non ricordavo di averne messe due.Questa la lanciai sul pavimento facendola smettere di suonare definitivamente.
-Alleluia!-
Amavo dormire, era la cosa più bella, soprattutto in quel periodo in cui erano appena iniziate le vacanze estive. Era la metà di giugno, e quella mattina non vedevo proprio il motivo per cui avrei dovuto alzarmi presto, dopo averlo fatto per nove mesi di fila era l'ora di riposarmi per altre tre mesi.
Feci un sussulto scattando a sedere in mezzo al materasso non appena sentii dal corridoio mia madre urlare: «Victoria, alzati o farai tardi!»
Non si rischiava ad entrare nella mia stanza, quella donna sapeva che sarei stata capace di far esplodere il mondo se solo avesse provato ad oltrepassare di mezzo millimetro la soglia della porta.
No, in realtà nemmeno ci provava ad entrare, ormai da alcuni anni, ma mi piaceva pensare che non lo facesse per paura di me. Eravamo passati dall'odiare lei e le sue manacce tra la mia roba, alla mancanza di quelle manacce sempre presenti. Ma in fondo è sempre così crescendo, o no?
-Che cazzo vuole ora..?- La mia mente faceva uscire il meglio del mio carattere già di prima mattina. Ero una tipa per niente delicata nel parlare.«Ma che giorno è?» chiesi con la voce impastata dal sonno, mentre dentro la mia testa iniziava a smuoversi qualche rotellina sul perché avrei fatto tardi quel giorno.
«Il giorno in cui fra un'ora ci sarà un aereo che partirà senza di te se non esci da quella stanza.»
-Oh merda, è vero!- Sarei dovuta partire quel giorno, e me n'ero completamente dimenticata.
Mi alzai dal letto, e veloce come un razzo andai a chiudermi in bagno: shampoo; doccia; denti; asciugatura capelli molto veloce -tanto che mi rimasero mezzi bagnati- ed uscii dal bagno. Mi vestii e misi un filo di matita nera ed un leggero strato di mascara, poi portai la mia valigia già pronta da un paio di giorni davanti all'entrata, e visto che avevo ancora qualche minuto passai in cucina per mangiare al volo un muffin.
«Victoria vuoi sbrigarti! Devo anche andare a lavoro io.» mi richiamò mio padre dall'ingresso, proprio mentre io davo l'ultimo morso a quella delizia che stranamente si trovava in casa mia. Mia madre non era la classica casalinga che sfornava dolcetti ogni mattina, ne tanto meno andava al forno o in caffetteria a prenderli. Sicuramente li aveva presi mio padre, tra i due era forse il meno egoista. Sì, perché entrambi erano abituati a mettere sempre i soldi e il lavoro prima di tutto, pensando per ultimo a tutto il resto, e in quel resto ero compresa io.
«Ariffo.» la mia pronuncia con la bocca piena fu tipo questa, ovviamente prima che soffocassi.
Due colpi di tosse per riprendermi e mi incamminai verso la porta, dove notai che per mia fortuna lui avesse già messo la mia valigia in macchina.
![](https://img.wattpad.com/cover/22006718-288-k811533.jpg)
STAI LEGGENDO
Il fratello della mia migliore amica è uno stronzo!
FanfictionLEI: Più crescevamo, io e lui, e più passavamo il nostro tempo insieme. Facevamo la qualunque insieme. ---- Ma poi tutto è cambiato. L'ho odiato, lui aveva distrutto tutto ciò che eravamo da una vita. LUI: Mi ricordo come eravamo e mi man...