Prologo

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Ciao! Eccomi qui di nuovo con una nuova storia!
Prima che iniziate a leggere volevo fare una precisazione: non conosco bene il mondo della moda, non sto studiando e non ho una passione. Tutto ciò che ho scritto riguardo i tipi di stoffe, i vestiti, i disegni, le sfilate ecc sono informazioni che ho ricavato facendo alcune ricerche su internet. Nel caso in cui queste informazioni dovessero essere sbagliate, mi scuso e spero che continuerete ugualmente a leggere la storia.
Grazie dell'attenzione e buona lettura!💗

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Non si ricordava che ore fossero, aveva completamente perso la cognizione del tempo.
Il millesimo shottino di vodka liscia scorreva nelle sue vene come sangue caldo e le sensazioni che gli stava regalando tutto quell'alcool lo fecero distrarre da tutto ciò che stava accadendo nella sua vita. Sapeva bene che bere non fosse la soluzione ma di certo poteva aiutarlo a dimenticare per un po', e questo era proprio ciò di cui aveva bisogno in quel momento.

Aveva terminato gli studi da poco meno di un anno ed era riuscito a laurearsi con il massimo dei voti ma nonostante questo il lavoro sembrava non esserci. Erano tante le aziende di moda a cui aveva portato il suo curriculum ma nessuna era stata interessata, nessuna si era degnata di chiamarlo per chiedergli di fare qualche giorno di prova o anche solo un misero colloquio; questo non aveva fatto altro che demoralizzare il ragazzo dai capelli corvini che in quel momento stava ballando al centro della sala di quella discoteca senza nessun pudore, non gli importava più nulla ormai.

La moda era la sua vita, sin da quando era bambino passava le giornate a disegnare vestiti e ritagliare stoffe su stoffe per far sì che quegli indumenti potessero prendere vita. Più gli anni passavano, più quella sua assurda passione cresceva e appena possibile, si segnò ad un'Accademia di moda dalla quale uscì con il massimo dei voti.

Solo dopo la fine di quel percorso decise di intraprenderne un altro per ampliare ancora di più le sue conoscenze, pensava che quelle già incamerate non fossero abbastanza per riuscire ad avere un buon posto di lavoro. Per questo si trasferì in Italia, più precisamente a Roma dove stette per circa due anni: uno per riuscire ad imparare al meglio la lingua in modo tale da non avere poi problemi nello studio e l'altro utilizzato per la frequentazione di quell'Accademia che non aveva fatto altro che appassionarlo ancora di più a quel mondo.

Non appena la corona d'alloro si poggiò sulla sua testa, un enorme sorriso si era dipinto sul suo volto e la speranza di trovare un lavoro con i fiocchi era alle stelle. Ma nulla andò come quel giovane ragazzo aveva sperato.

Aveva fatto vari lavori nell'arco di quell'anno per riuscire a mantenersi ma non gli piacevano, quello non era ciò a cui aveva sempre aspirato, non era quello per cui aveva studiato e a volte si trovava nella sua stanza a versare qualche lacrima e pensare se mai quel suo sogno custodito nel cassetto con tanta cura potesse mai riuscire a prendere vita.

Poi una mattina di Novembre, accadde l'impensabile.

Erano le nove di mattina inoltrate e nella casa del ragazzo corvino regnava il silenzio totale. Sul tavolo della cucina giacevano ancora i piatti della cena fatta la sera prima, il lavandino strabordava di stoviglie sporche e qualche bottiglia vuota di birra era sparsa qua e là per il pavimento.
Sul divano del salotto era presente il giovane dormiente, la guancia spiaccicata su un cuscino del divano e la bocca semiaperta. Bastò lo squillo forte del telefono a farlo svegliare di colpo tanto da farlo sobbalzare. Un sussulto lasciò le sue labbra fine e si affrettò a fare due colpi di tosse per schiarirsi la voce, sullo schermo del telefono apparì il numero di una persona a lui sconosciuta. Aggrottò la fronte e dopo un altro colpo di tosse, rispose.

«Pronto?»

«Salve, lei è il Signor Harry Potter?» la voce di una donna francese estremamente giovanile giunse nel suo campo uditivo.

«Sì, sono io. Chi parla?» si azzardò a chiedere.

«Chiamo da Parigi, sono Hermione Granger e sono la segretaria della Dorian's Agency. Abbiamo ricevuto il suo curriculum e ci è sembrato molto interessante»

Harry fece un balzo, si alzò in piedi «Oh» disse semplicemente «Posso sapere come lo avere ricevuto? Non mi sembra di aver inviato il mio curriculum ad un'azienda così importante..» il tono della sua voce si era notevolmente abbassato, non credeva a ciò che stava accadendo.

«Purtroppo ci mancano degli stilisti e siamo alla ricerca disperata, abbiamo chiesto informazioni e ci hanno fatto il suo nome. Le dispiace?» spiegò la giovane.

«No, no assolutamente» si affrettò a rispondere «Solo che non me l'aspettavo» disse.

«Allora ci può raggiungere in Sede entro questo fine settimana? Ci farebbe piacere fare un colloquio con lei»

Il corvino fece un piccolo sorriso «Sì, certamente» confermò.

«Chiami su questo numero appena saprà il giorno di arrivo» si raccomandò la ragazza.

«Lo farò, grazie» sorrise.

Appena la chiamata fu chiusa, Harry fece il possibile per non lanciare un urlo di gioia. Aveva perso le speranze da ormai mesi e quella chiamata non se la sarebbe mai aspettata.
Dovette sedersi di nuovo sul divano per non cadere, si passò le mano fra i capelli e chiuse gli occhi per un momento.

Aveva sperato così tanto accadesse e ora che era accaduto quasi stentava a crederci. Non sapeva come sarebbero andate le cose, non riusciva nemmeno ad immaginare ma di una cosa era certo: non si sarebbe fatto sfuggire quell'occasione per nessun motivo al mondo perché quella era la sua occasione e niente avrebbe potuto rovinargliela.

Finché ci saranno le stelle - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora