Finché ci saranno le stelle - Drarry

Chapter 27 - Lies, Lies, Lies

Due giorni. Erano passati due giorni da quando Harry aveva fatto quelle scoperte e non poteva ancora credere al fatto fossero reali. Aveva conosciuto quel ragazzo e sin da subito aveva pensato fosse solo un giovane innocente in cerca di attenzioni ma si era sbagliato di grosso.
La cosa che più gli occupava i pensieri però era come fosse riuscito a manipolare Dorian: come aveva fatto a farsi assumere? Aveva cambiato nome ed era vero ma il suo viso doveva essere famoso, tutti qui dovevano sapere chi fosse eppure sembrava non lo conoscesse nessuno. E se non fosse mai stato residente a Parigi? Se si fosse trasferito solo per ricominciare una nuova vita in un luogo dove nessuno sapeva chi fosse?

Harry poteva sentire la sua testa esplodere per quante domande in quei giorni avevano occupato la sua mente e, come se non bastasse, quel ragazzo si stava avvicinando sempre di più a Draco che cercava di evitarlo a tutti i costi. Era costantemente nel suo ufficio a parlargli di cose poco interessanti e ogni mattina gli portava un caffè da Starbucks. Il corvino non ce la faceva più, vedeva sempre più lontana la possibilità di chiarire con Draco e questo non faceva altro che farlo stare male ancora di più.

Era felice del fatto che il biondo avesse capito che necessitava di avere i suoi spazi ma sembrava non gli importasse, spesso si rifiutava anche di guardarlo in faccia e ogni volta Harry sentiva il suo cuore spezzarsi un po' di più. Lo sentiva lontano e completamente disinteressato alla questione, forse non aveva nessun interesse a risolvere, forse era proprio questo ciò che voleva.

Quella sera, come anche le altre, il corvino rimase più del dovuto nel suo ufficio. Utilizzava tutte quelle ore per disegnare e colorare nuovi abiti, più di una volta Dorian gli aveva ricordato che era ora andasse a casa ma alla fin fine Harry si alzava sempre alle dieci inoltrate.

Il silenzio regnava sovrano in quella stanza illuminata solamente dalla luce soffusa della lampada che aveva sulla scrivania. L'ennesimo vestito era finito e perfettamente colorato, Dorian sarebbe stato sicuramente felice di vedere tutti quei disegni.
Il ragazzo fece per alzarsi ma dei tocchi sulla porta lo fecero bloccare.

«Avanti» disse convinto del fatto che fosse Dorian, gli avrebbe sicuramente ripetuto per l'ennesima volta di andarsene a casa per riposare. Ma da quella porta entrò Ethan, un sospiro rilasciò le labbra del corvino che lo stava guardando negli occhi. Non riusciva più a vederlo allo stesso modo.

«Sei ancora qui» constatò mentre si avvicinava a passo lento verso la sua scrivania.

«Già» rispose semplicemente «Qualche problema?»

«Oh no, figurati» fece un piccolo sorriso «Sono disegni quelli?» si posizionò accanto al ragazzo con l'intento di sfogliare quella miriade di fogli ma la mano di Harry si poggiò su di essi spostandoli dall'altro lato della scrivania.

«Cosa vuoi, Ethan?» continuò a guardarlo «Non girarci intorno, parla»

Il giovane si morse il labbro inferiore divertito e si abbassò sulle ginocchia per stare alla sua altezza.

«So che tra te e Draco è finita..» parlò piano «..me l'ha detto lui oggi, mi dispiace» posizionò una mano sulla sua coscia fasciata dal jeans nero, il corvino sussultò appena.

Harry gli prese la mano scacciandogliela «Cosa cazzo vuoi?» ripetè utilizzando un tono arrabbiato.

«Oh andiamo, calmati» inclinò la testa da un lato sfiorandogli le gambe con l'indice «Sono venuto in pace»

«Che vuoi? Che ti dia il via libera per scopartelo?» lo attaccò.

«Non serve» gli disse «È già successo. Però è stato lui a scopare me»

Il corvino sentì improvvisamente il peso dell'intero mondo sulle sue spalle. Quando? E soprattutto..perché?

«Pensi che adesso ti urlerò addosso?» quasi rise «Potete fare quello che vi pare» si alzò dalla sedia recuperando le sue cose «Tra di noi è finita, è libero»ed uscì dalla porta prima di uscire definitivamente da quell'azienda. Aveva un solo obiettivo: casa di Draco.