Chapter 31 - How Could This Happen?

508 33 5
                                    

La notte era passata velocemente per tutti tranne che per quei ragazzi che si erano rintanati in ospedale in attesa di risposte per tutta la notte.

Harry e Ron erano in assoluto le due persone più ferite, sentivano la speranza abbandonarli ogni minuto che passava e non riuscivano a pensare a nient'altro se non al peggio. Molte infermiere e molti medici erano passati per dargli notizie durante la notte ma nessuna di esse era stata particolarmente positiva.

Appena i raggi del sole invasero quel corridoio così vuoto, Harry si ritrovò a tirare un enorme sospiro che venne subito interrotto da Draco che si era allontanato per andare a recuperare dei caffè per tutti. Si inginocchiò di fronte al corvino e gli porse il bicchiere che immediatamente il ragazzo prese, lo ringraziò facendogli un piccolo sorriso triste. Riuscì a bere a malapena un sorso prima che ricominciasse il via vai delle persone intente ad andare a trovare i loro cari.

Gli ospedali - a detta di Harry - erano un posto così triste e privo di vita che, anche se solo per una visita, incutevano sempre un po' di terrore alle persone che ci entravano. Erano posti cupi, spenti, dove ogni giorno migliaia e migliaia di persone lottavano contro la vita e la morte nella speranza che la vita potesse, per una volta, prevalere sull'obito.
Harry non aveva mai avuto una particolare simpatia nei confronti di quei luoghi, era capitato varie volte - sopratutto quando era un bambino - che ci finisse per dei controlli o anche solo per andare a visitare i suoi cari malati. Nella sua vita aveva perso così tante persone a lui care che il pensiero di perdere anche Hermione gli faceva mancare il fiato nei polmoni.

E poi Ethan. La sua testa era un continuo, sentiva solo: Ethan, Ethan, Ethan che risuonava come un eco senza fine e probabilmente anche Draco stava pensando la sua stessa cosa. Che fosse stato un avvertimento? Ma per cosa?
Erano tante le domande che stavano occupando la sua mente ma non riusciva a dare una risposta a nessuna di esse.

Le ore stavano passando lentamente e nessuno era più passato per dare loro delle notizie, Dorian si era categoricamente rifiutato di andare ad aprire l'azienda poiché non lo ritenesse per niente opportuno e Draco non aveva lasciato Harry nemmeno per un attimo.

Ron, per cercare di calmare lo stress, aveva iniziato a fare avanti e indietro per il corridoio non facendo altro che far agitare ancora di più Harry che era sicuro stesse per avere una crisi di nervi.
Il ragazzo corvino fece per aprire bocca e spronare Ron a mettersi seduto ma un medico, affiancato da un'infermiera, si avvicinarono a loro; una cartella stretta fra le mani.

Il rosso corse verso i due e immediatamente venne affiancato da Harry che aveva appoggiato il bicchiere del caffè per terra per sentire cosa avessero da dire. Sperava tanto fossero buona notizie.

«Buongiorno, siete dei parenti della signorina Granger?» chiese con gentilezza il medico.

«Siamo suoi amici, non penso abbia parenti qui» rispose Ron.

«No, i suoi genitori vivono in America. Lei si è trasferita qui per lavoro» rispose Dorian al suo posto.

«Avete il loro numero di telefono o sapete come metterci in contatto con loro?» continuò a chiedere il medico.

«No, ma che sta succedendo? Possiamo saperlo?» chiese il corvino, stava per perdere la pazienza.

«Mi dispiace ragazzi, prima dovrò dare la notizia ai genitori poi a voi. La famiglia ha la precedenza su queste cose» e fece per allontanarsi ma la voce di Harry lo fece bloccare.

«Che notizia?» domandò esausto «Senta, siamo qui da ieri sera. Ci meritiamo una risposta. Cosa sta succedendo?!» chiese di nuovo stringendo i pugni in una presa ferrea, le nocche erano diventate bianche.

Finché ci saranno le stelle - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora