Chapter 15 - Life is a Moment

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Quella sera i due ragazzi si donarono uno all'altro per la terza volta da quando si erano conosciuti nonostante si fossero ripromessi di non farlo e iniziare a prendere la cosa sul serio.

Le loro labbra combaciarono di nuovo, le loro pelli si scontrarono, i loro respiri si mischiarono e i loro corpi si unirono dando vita ad un'unica anima. Tutto ciò che li circondava era un misero sfondo cupo a cui nessuno dei due interessava dedicare attenzione, non c'era niente da vedere, da ammirare; c'erano solo loro e quel groviglio di corpi e di anime a colorare quella stanza fino a poche ore prima deserta.

La mattina dopo il primo a svegliarsi fu Draco che si affrettò a vestirsi e a preparare la colazione per entrambi in modo tale da non doversi fermare al bar e rischiare di fare ritardo al lavoro. A ridosso con la sfilata non potevano assolutamente permettersi nessun tipi di ritardo, nemmeno di un minuto, Dorian non l'avrebbe digerito.

«Draco» piagnucolò Harry con gli occhi ancora chiusi ma ben cosciente di ciò che lo circondava «Torna qui» mugolò.

«Alzati Harry, faremo tardi»

«Cinque minuti» continuò a mugolare.

«No, è troppo»

«Me ne bastano tre!» alzò leggermente la voce impastata dal sonno.

«Vieni a fare colazione, muoviti!» lo chiamò.

«Dammi un bacio almeno!»

«Assolutamente no! Ci eravamo detti che oggi avremo iniziato a fare sul serio, ti ricordi?»

«E stiamo facendo sul serio» aprì leggermente gli occhi «È solo un bacio»

«Non è questo il momento, ci stiamo solo conoscendo» gli ricordò ancora.

«Se non vieni a darmi un bacio non mi alzo» si intestardì.

«Affari tuoi, poi te lo senti tu Dorian però»

Harry sbuffò pesantemente e accumulò tutta la forza che gli era rimasta in corpo per riuscire ad alzarsi da quel letto e raggiungere la cucina. Gli ci vollero alcuni secondi ma poi, dopo aver tirato l'ennesimo sospiro, si alzò e ancora con gli occhi mezzi chiusi e una mano a stropicciarsi l'occhio raggiunse il biondo che lo stava aspettando appoggiato al tavolo con le braccia incrociate.

«Vedo che le minacce funzionano» constatò.

Il corvino, in risposta, gli fece il dito medio e aprì la credenza per prendere una merendina che scartò facendo scoppiare l'involucro con le mani.

«Non ho parole, un bambino..ho a che fare con un bambino!» si lamentò per poi dirigersi in camera arreso.

Harry non riuscì a trattenere un risolino e con la bocca ancora piena lo seguì.

«Dovrei farmi una doccia» disse dando voce ai suoi pensieri.

«Adesso? Non puoi fartela stasera?!» si girò verso di lui Draco.

Il ragazzo roteò gli occhi al cielo «Me la farò stasera» cantilenò «Tanto torno a casa, non mi sembra di avere in programma nulla»

«È anche ora! Sono tre giorni che mi stai appiccicato!» si lamentò ironicamente il platino.

Harry spalancò la bocca incredulo, lo guardò sconvolto «Ma se sei tu che mi supplichi di venire a cena con te e di fare sesso!»

«Tu però cedi sempre, non mi dici mai di no!»

«Ti pare che ti dico di no?!»

Sul viso di Draco si dipinse un'espressione perversa «Quindi mi stai dicendo che ti piace venire al letto con me?»

Finché ci saranno le stelle - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora