«Grazie Alexandre, scendo con Harry» lo informò Draco mentre prendeva le sue cose e scendeva dalla macchina.
Gli occhi di Ron e Hermione erano puntati su di loro, uno sguardo interrogativo aveva preso il sopravvento sul loro volto e il corvino si limitò a rispondere alle mille domande che stavano passando per la testa ai suoi due amici in quel momento con una semplice alzata di spalle, ci avrebbe pensato il giorno dopo a parlarci; ringraziò mentalmente Dorian che aveva deciso di tornare a casa con la sua auto altrimenti non sapeva cosa gli avrebbe detto per mascherare la situazione.
Harry si preoccupò di aprire la porta e salire le scale seguito dal biondo che non potè evitare di guardare il fondoschiena del ragazzo di fronte a lui in quell'istante fasciato dai jeans neri.
Aprì la porta di casa e accese le luci mettendo in mostra la casa, in quei giorni era riuscito a sistemare le valige e ora era tutta in ordine. Gli occhi argentei del biondo stavano saettando da una parte all'altra della casa cercando di osservare ogni singolo angolo di quell'appartamento. Era così bello e pulito che quasi poteva specchiarsi sulle mattonelle del pavimento a lui sottostante.
«L'hai arredata bene» constatò ancora intento a osservare la casa.
Il giovane fece un mezzo sorriso «Per forza, era troppo buia e monotona. Dovevo fare qualcosa» si tolse le scarpe che mise al lato della porta.
«Non ti credevo così ordinato» ammise posando lo sguardo su di lui.
«Non lo sono infatti, dammi qualche giorno e vedrai che sarà di nuovo tutto sottosopra» si buttò sul divano.
Draco fece per avvicinarsi a lui ma la voce di Harry lo fece bloccare.
«Non ti azzardare a girare per casa con le scarpe, toglitele» lo obbligò, il biondo sgranò gli occhi.
«Stai scherzando?»
«Assolutamente no, togliti quelle scarpe se vuoi girare per casa altrimenti mettiti in un angolo e non muoverti fino a domani» incrociò le braccia al petto assottigliando gli occhi, poteva anche essere disordinato ma aveva le sue assurde fisse che dovevamo necessariamente essere rispettate per evitare di uscire pazzo.
Draco sbuffò e si tolse le scarpe mettendole al fianco di quelle del corvino, si diresse sul divano mettendosi ai suoi piedi.
«Vuoi qualcosa da bere?» gli chiese Harry.
«Ma dai, l'unica cosa che avrai dentro questa casa sarà l'acqua naturale perché quella frizzante ingrassa» usò un tono derisorio.
Il ragazzo scattò a sedere, lo guardò dritto negli occhi «Dimmi il tuo drink preferito»
«Eh?» il tono prese una piega seria, che diavolo di domanda era?
«Dimmi il tuo drink preferito» ripetè «Te lo faccio»
Draco rise «Andiamo Harry, già sarà tanto se avrai una bottiglia di birra»
«Draco» lo richiamò, il tono era incredibilmente serio «Dimmi il nome di quel drink»
Il sorriso sparì dal volto del biondo, solo in quel momento capì quanto Harry fosse serio.
«Il Long Island» soffiò guardandolo negli occhi.
A quel punto il corvino si alzò dal divano e aprì una mensola che era attaccata accanto al televisore dalla quale tirò fuori tutti gli ingredienti necessari. Draco era a bocca aperta, da quando Harry beveva così tanto? E sopratutto perché aveva tutto quell'alcool?
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Finché ci saranno le stelle - Drarry
FanfictionParigi, anni 2000. Harry Potter, professional designer, è ben deciso a fare della sua passione un lavoro ma nulla sembra essere all'altezza delle sue aspettative. All'alba dei suoi venticinque anni però, verrà contattato da un'azienda famosa, la Dor...