«Non pensavo avresti trovato la forza di ritornare a mangiare dopo tutto quello che hai passato con me in questo periodo» confessò il biondo mentre beveva un sorso di vino bianco dal suo calice.
«Ho passato cose peggiori di questa e ho sempre trovato la forza di uscirne» gli disse il corvino dopo aver ingoiato un pezzo di carne al sangue.
«Sei la persona più forte che abbia mai conosciuto, lo sai?» gli fece un mezzo sorriso che venne presto ricambiato dal ragazzo di fronte a sé «Comunque se vorrai..» posò la sua mano pallida sopra quella di Harry «..potrai ritornare a pensare a noi»
«La verità è che non ho mai smesso di pensarci» ammise «Quando mi hai chiesto a cosa pensassi per cercare di convincermi ad uscirne, ti dissi che prima pensavo a te e a noi mentre ora a nulla» gli ricordò la conversazione «Il punto è che non volevo darti la soddisfazione di sentirmi dire che ancora speravo in un noi»
Draco si ritrovò a scuotere la testa divertito «Sei incredibile»
«Lo so» scherzò «Sono fatto per questo»
Calò un momento di silenzio in cui nessuno dei due disse nulla. A romperlo per primo fu Draco che prese un respiro profondo, posò la forchetta sul piatto e fece intrecciare le sue dita con quelle del giovane avanti a sé.
«Devo dirti una cosa» iniziò «Dorian mi ha supplicato di non dirti niente ma ti conosco, e conosco la tua storia. Sarei un egoista a non parlartene»
Harry aggrottò la fronte «Dimmi» non gli piaceva il tono che aveva assunto. Era cupo, spento.
«Dorian ha invitato i miei genitori alla sfilata in America» si prese qualche secondo, il corvino stava per rispondere ma il biondo lo precedette «E anche i tuoi»
Un tonfo. Il rumore della forchetta che sbatteva contro il pavimento. Cazzo.
«C-Cosa?» soffiò, la voce tremava ed era sull'orlo dallo scoppiare a piangere.
«Non ha voluto dirti niente perché voleva farti una sorpresa. Ha pensato che quello che è successo quando tua madre è venuta qui è stata solo una brutta discussione e nulla che non si potesse risolvere. Ho provato a spiegargli che non era il caso ma non ha voluto sentire ragione» raccontò «Li ha chiamati oggi e loro non ci hanno pensato due volte ad accettare, sembravano felici»
«E il v-viaggio-..»
«È tutto spesato sia quello dei miei genitori che dei tuoi» disse interrompendolo, sapeva che glie lo avrebbe chiesto.
Harry si passò le mani sul viso e presto finirono fra i suoi capelli corvini, se li tirò leggermente senza farsi male.
«Draco, ti giuro che non metto piede su quel cazzo di aereo se vengono anche loro» stava facendo di tutto per mantenere la calma.
Draco sospirò e si alzò dalla sedia per andare verso di lui «Vuoi andare a casa?»
«Devo chiamare Dorian» disse semplicemente alzandosi.
«No, no, no» lo bloccò «Harry, ci vado di mezzo anche io se fai una cosa del genere. Mi ha letteralmente supplicato di non dirti nulla»
«E cosa dovrei fare? Fare finta di niente, arrivare lì, trovarmeli davanti e trattarli come se nulla fosse mai accaduto?» alzò leggermente la voce.
«Okay, senti. Ti porto a casa e ne parliamo lì, che ne dici?» propose.
«Fai quello che cazzo ti pare, ho una chiamata da fare» afferrò il telefono e uscì dal ristorante sotto lo sguardo attento del biondo che non se la sentiva si giudicarlo. Lo capiva.
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Finché ci saranno le stelle - Drarry
Fiksi PenggemarParigi, anni 2000. Harry Potter, professional designer, è ben deciso a fare della sua passione un lavoro ma nulla sembra essere all'altezza delle sue aspettative. All'alba dei suoi venticinque anni però, verrà contattato da un'azienda famosa, la Dor...