Chapter 52 - A Coke in Your Hands and..

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«Buonasera a tutti e benvenuti allo Ziegfeld Theatre» accolse tutta quella gente con un enorme sorriso sul volto Dorian «Siamo lieti di ospitarvi qui oggi per assistere alla nostra sfilata che abbiamo deciso di fare qui, in America, per fare in modo che anche voi..tutti voi, possiate ammirare ciò che io e tutti i miei colleghi siamo riusciti a creare in poco tempo» parlò con un tono di voce dolce e pacato «Ringrazio tutte le persone che hanno deciso di collaborare a questo meraviglioso progetto, in primis Robert e suo figlio, Blake, che hanno deciso di farci regalare un po' di vita a questo teatro dopo tanto tempo che non l'aveva più» sorrise all'uomo e al ragazzo seduto al suo fianco «E a seguire ringrazio Ginevra Weasley, Pansy Parkinson, Ron Weasley che purtroppo non è potuto essere qui con noi oggi; Draco Malfoy e Harry Potter che più di tutti hanno contribuito alla creazione di tutto questo» guardò i due ragazzi posti in un angolo del teatro per poter guardare meglio la sfilata «Vorrei che il mio discorso lo concludessero questi ultimi; avranno dei ringraziamenti da fare e un argomento importante da aprire» si staccò dal microfono facendo in modo che nella sala potessero scoppiare una serie di applausi composti ed eleganti.

Harry si girò verso Draco e gli fece un mezzo sorriso prima di incamminarsi verso il palco seguito dal ragazzo.

«Ti prego, parla tu che sei più bravo di me con le parole. Io sono un disastro» sussurrò per farsi sentire solo dal corvino che ridacchiò e annuì dolcemente.

«Buonasera a tutti» salutò Harry una volta che fu davanti al microfono «Come ha già accennato Dorian, vorrei senza dubbio ringraziare - a nome sia mio che di Draco - tutte le persone che hanno preso parte a questa iniziativa; è davvero importante per noi» fece un sorriso «Non so se è una notizia che è circolata anche qui ma, poco tempo fa, la Dorian's Agency è stata vittima di una perdita terribile e per questo, abbiamo deciso di dedicare questa serata speciale a questa persona, una ragazza, che ha sempre messo il cuore in tutto ciò che faceva. È stata la prima persona ad accogliermi quando sono arrivato a Parigi e la sera stessa il mio arrivo mi ha portato a bere qualcosa perché riteneva necessario che mi ambientassi prima possibile» sorrise al ricordo «Draco ci ha lavorato per anni, il loro rapporto era caratterizzato più che altro da odio ma sapevano bene quando entrambi fossero bravi nel loro lavoro e si stimavano, si stimavano molto» posò lo sguardo su Draco che gli fece un dolce sorriso che li incitò a continuare a parlare «Era una ragazza splendida e non si meritava di morire così giovane. È stata una collega, un'amica ma prima di tutto una sorella che non mi ha mai fatto sentire solo anche quando pensavo di esserlo» posò di nuovo lo sguardo sul pubblico, per un attimo le sue iridi verdi si incontrarono con quelle della madre che non poté non dedicargli un mezzo sorriso «Questa serata è per te Herm, speriamo con tutto il nostro cuore che ciò che abbiamo creato per te possa arrivarti fino a lassù» e posò il microfono sul suo supporto prima di scendere dal palco e portarsi dietro il biondo che non esitò a seguirlo.

«Poi me lo dici come fai ad avere sempre le parole giuste pronte» sorrise il biondo che una volta dietro le quinte lo baciò.

«Avevo pensato a qualcosa da dire, non ero completamente impreparato dai» sorrise una volta che si fu staccato, lo guardò dolcemente.

«Vorrei avere le tue capacità a volte» mugolò il ragazzo passandogli una mano sulla guancia.

Harry gli lasciò un bacio a stampo e si staccò appena in tempo perché Ginny, veloce come un fulmine, gli saltò letteralmente in braccio. Lo abbracciò stringendolo a sé.

«Ehi, piano» rise il corvino che però ricambiò la stretta «Come mai tutto questo affetto improvviso?»

«Weasley, a terra. Ora» si intromise il biondo utilizzando un tono fermo e autoritario.

La rossa sbuffò a rimise i piedi a terra, si sistemò il vestito e guardò Harry sorridendo.

«Te lo sei meritato, hai detto delle cose bellissime» gli disse «Hermione sarebbe fiera di te»

Il corvino fece un mezzo sorriso e l'attirò a sé per abbracciarla di nuovo, le accarezzò la schiena dolcemente.

«Grazie Ginny, davvero» le rispose e si staccò dedicandole un altro sorriso.

Fu in quel momento che, da dietro le tende rosse, entrò una donna dagli occhi verdi. Harry non poté non riconoscerla.

Per la prima volta nella sua vita, alla vista della donna, il corvino non disse nulla. Semplicemente la guardò per cercare di capire cosa ci facesse lì se la sfilata era appena iniziata; pensava le interessasse vedere solo quello.

«Ciò che hai detto» soffiò «È stato bello» si complimentò.

Harry continuò a non rispondere, la guardava solamente.

«Senti Harry, mi dispiace di essere qui a rovinarti la serata, posso solo immaginare quanto ci tenessi a passarla senza vederci ma la verità è che ci faceva piacere rivederti dopo tanto tempo» confessò «So che tu non mi credi e che la considererai una cosa impossibile ma, nel modo sbagliato, ci teniamo a te e non è vero che vogliamo solo rovinarti la vita. Questo non era sicuramente ciò che volevamo facessi ma sei arrivato in alto, da solo, contando solo sulle tue forze e noi siamo felici per te» si avvicinò di più a lui «Credimi se ti dico che mi dispiace se ripenso a tutto ciò che ti abbiamo sempre detto e, guardandomi intorno, mi rendo conto che per te deve essere difficile non avere un rapporto solido con i tuoi genitori e non poter contare su di loro in caso di bisogno» gli occhi erano diventati leggermente lucidi «Mi dispiace non esserci stata quando hai iniziato ad avere le tue prime cotte, quando hai iniziato a capire che preferivi i ragazzi alle ragazze e sopratutto quando hai scoperto di soffrire di emetofobia. A volte ci penso e mi chiedo come tu sia riuscito ad uscirne così tante volte senza l'aiuto di nessuno; io probabilmente mi sarei arresa subito» lo guardò, gli scivolò una lacrima «Non ti chiederò di ricominciare da zero perché non riesco nemmeno ad immaginare quanta sofferenza ti abbiamo procurato ma, se ti va, pensaci. Io, noi, saremo qui. Sempre» concluse prima di passare il pollice sulla sua guancia e sparire dietro la tenda per tornare in sala dove nel frattempo la serata stava procedendo bene.

A Harry erano scese delle lacrime che però, appena la donna se ne andò, si asciugò facendo finta che nulla fosse accaduto. Lanciò uno sguardo alle persone al suo fianco e si allontanò da lì per rifugiarsi in uno stanzino ma Draco fu più veloce e riuscì a bloccarlo da un polso.

«Non nasconderti» gli sussurrò «Vieni con me, ti porto in un posto»

«Non possiamo allontanarci da qui» si girò per guardarlo.

«Questo lo dici tu» sorrise «Prendi la giacca, saremo di ritorno prima che Dorian possa rendersene conto»

Harry lo ascoltò, prese la sua giacca nera, la sciarpa e uscirono dall'uscita sul retro ridendo leggermente.

Draco lo prese per mano e, in silenzio, lo portò al centro della città in pochi minuti dove lo fece entrare in un fast food. Prese un paio di coca cole e due panini da portare via per entrambi; aspettarono forse cinque minuti prima che gli arrivasse ciò che avevano ordinato e uscirono sempre tenendosi per mano.

«Non sono tipo da panini e coca cola su una panchina di una città che nemmeno conosco» si sedette il biondo su una panchina verde invitando il ragazzo a fare lo stesso «Preferisco bere un calice di vino e mangiare uno dei miei piatti gourmet nella mia amata Parigi ma quando sono con te posso sempre fare un'eccezione» gli porse la coca cola sorridendo.

Harry la prese e gli spuntò anche a lui un sorriso sul volto «Allora brindiamo» lo guardò «A noi» alzò il bicchiere di carta e il biondo, ridendo, fece lo stesso.

«A noi, amore» e bevve un sorso di coca cola.

«Aspetta» lo frenò «Come mi hai chiamato?»

«Amore» ripetè dolcemente «Sarebbe carino iniziare a chiamarci così, no?» lo guardò.

Il corvino sorrise dolcemente e bevve anche lui un sorso di coca cola annuendo.

«Non mi aspettavo me lo dicessi così, su una panchina con una coca cola fra le mani. Pensavo sarebbe stato più romantico» ammise il ragazzo.

«Io sono una persona piena di sorprese, Potter» si avvicinò al suo viso «Dovresti saperlo ormai»

«Ush, Potter dici?» bevve un altro sorso davanti ai suoi occhi «Tu invece dovresti saperlo che non smetto mai di imparare, Malfoy» si avvicinò anche lui.

«Ti amo, Harry» sussurrò ormai vicino alle sue labbra.

«Ti amo anche io, Draco» sussurrò anche lui «Da impazzire»

Finché ci saranno le stelle - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora