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<<Come va la tosse?>> <<Meglio>>
Prendo un sorso dal calice in legno grezzo che mi porge Hanna, il volto preoccupato mentre si siede al mio fianco sul letto. Mi stringo nelle spalle mentre lascio calare distrattamente la coperta che hanno insistito a farmi indossare.

<<Sto bene, davvero.>> Ripeto per l'ennesima volta da un'ora a questa parte, nonostante non sia del tutto vero. O meglio, fisicamente sto bene. Non sono rimasta ferita nella battaglia, e ancora meno nell'incendio. Ho fatto appena in tempo a mettere un piede dentro alla tenda per verificare se quello che avevo visto stava effettivamente accadendo che sono stata subito trascinata fuori da Ivar.
Nessuno ci poteva credere, ma era vero. Avevo ragione. I nemici, dopo essersi nascosti minuziosamente in attesa che la battaglia finisse, avevano poi appiccato il fuoco nella tenda con le scorte di cibo. Così che l'accampamento, ora che si avvicina l'inverno, rimanesse senza viveri.

Per fortuna però gli uomini di Vardan hanno fatto in tempo a spegnere il fuoco prima che i danni divenissero seri e hanno persino intercettato e catturato i due colpevoli. Alla fine la calma ha ripreso a governare l'accampamento.

Rabbrividisco mentre prendo un altro sorso. Da quando sono tornata Hanna non fa che lanciarmi occhiate preoccupate, e non la biasimo. Certo non devo avere un bell'aspetto adesso che nella mia testa combatto una battaglia all'ultimo sangue con me stessa, nell'indicibile sforzo di ricollegare i puntini. Sto bene, ma non capisco.
Come facevo a sapere dell'incendio prima di vederlo? Che cosa mi sta succedendo?
Ho così tante domande senza risposta da quando sono arrivata qui. Così tanti misteri, così tanti avvenimenti strani. Non riesco a a spiegarmelo, neanche dopo tutti questi mesi. Chi è la dama nera? Cosa vuole la figura incappucciata? Che significano queste visioni? E i corvi? Perché tutto questo sta succedendo proprio a me? Rivedrò mai più la mia famiglia?

Batto il piede a terra, impaziente, mentre tento di concentrarmi sulle voci fuori dalla tenda e su quello che stanno dicendo.
<<Quanto?>> <<Solo due sacchi sono stati danneggiati dall'incendio signore, il resto è salvo.>> <<E la tenda? È ancora in buone condizioni?>> <<Non esattamente.>> <<E allora spostate tutte le scorte, prima che prendano umidità.>> <<Va bene, signore.>>

E poi la luce serale inonda la mia visuale, e non ho bisogno di alzare lo sguardo per riconoscere le tre figure che si fanno avanti. Hvitserk subito raggiunge il mio fianco, appostandosi vicino ad Hanna. Ivar e Vardan invece esitano un istante ad entrare, parlottando tra di loro. Muoio dalla curiosità. Di cosa avranno mai da parlare? E da quando sono così in armonia tra di loro?
<<Alice, Hanna.>> Ci saluta Vardan con un cenno educato del capo e un sorriso sornione sulle labbra. Ma vedo che ha lo sguardo più scuro del solito, e dei cerchi attorno agli occhi, e non posso fare a meno di compatirlo. Essere responsabile della vita di così tante persone deve essere davvero difficile, specialmente quando accadono cose del genere.
<<State bene?>> <<Sì, signore.>> Risponde civettuola Hanna, alzandosi in piedi e sbattendo le ciglia un numero innaturale di volte. È così buffa.
In condizioni normali ci riderei su. Ma ora come ora mi sento talmente stanca, confusa e preoccupata che non ho neanche la forza di rispondere.
<<Cosa ne farete degli uomini catturati?>> Domando invece, e per un attimo temo di essere stata troppo insolente. Tengo lo sguardo a terra. Dopo tutto, anche se adesso io e Ivar siamo... Non so cosa siamo, in realtà. Ma anche se adesso la situazione è cambiata tra me e Ivar, io rimango pur sempre una schiava in terra straniera. Solo una schiava.

Alzo lentamente gli occhi, desiderando ardentemente di potermi rimangiare le parole e dimenticare tutto presto, e incontro lo sguardo incuriosito di Ivar. Era da molto che non mi guardava in questo modo. In passato lo faceva spesso, come se fossi un enigma da scoprire. E adesso, dopo mesi che sono al suo fianco, eccolo ritornato, quel bel cipiglio avido di conoscenza. A cosa starà pensando?

𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠'𝑠𝑙𝑎𝑣𝑒 // 𝐼𝑣𝑎𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora