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Ho il cuore che batte a mille, le mani che sudano e il fiato corto. Rimango pietrificata, troppo stupita per reagire. Ivar è più vicino di quanto fosse mai stato e il suo fiato caldo mi sbatte sul collo facendomi mancare il respiro. E le sue labbra, morbide e incandescenti, sono sulle mie e O mio dio Ivar mi sta baciando.
Non appena realizzo cosa sta accadendo interrompo il bacio staccandomi all'improvviso, e lo fisso per un attimo, sbigottita. Come è potuto accadere? E tutto nel giro di appena qualche secondo.
Spalanca gli occhi, stupito e confuso quanto me. Ha le guance leggermente arrossate, anche se potrebbe essere per il freddo.  Resta in silenzio per qualche attimo, con un'espressione che non riesco a interpretare e ho paura che si accorga di quanto sono agitata. Non riesco più a guardarlo negli occhi. Schiarisco la voce, paonazza per l'imbarazzo, e mi alzo in piedi, cercando di mettere più distanza tra noi che posso. Lo vedo riprendere il suo contegno, sguardo basso e volto imperscrutabile, e mi volto verso il fuoco, ormai quasi spento.

<<Ehm... forse è meglio che vada a riposare finché c'è ancora tempo...>> Mi costringo a guardarlo. Lui, grazie al cielo, mi facilita le cose e non alza neanche lo sguardo, limitandosi ad annuire leggermente. Così, con il cuore a mille, mi allontano il più possibile dandogli le spalle, e resto a fissare l'oscurità cercando di non pensare a quello che è successo. Cosa aveva in mente? Che cosa vuol dire? Sicuramente niente. Sono solo una schiava, è normale che da queste parti succedano queste cose. Dovrei essere stupita che non sia successo prima, in effetti. Eppure... Oddio. Non è che adesso si aspetterà... altri tipi di servizi da me?? Stasera un bacio, poi... che altro? No no no. Stupida Alice. Ti sembrano pensieri da fare, questi? Mi maledico mentalmente, chiedendomi perchè non l'abbia fermato, perchè mi sia seduta là vicino a fare discorsi intimi. Perchè non riesco, per una volta, a fare qualcosa di saggio?
Mi maledico mentalmente. Adesso devo davvero dormire. Mi impedisco di ripensare a quello che è successo, del perchè e di cosa avrei potuto fare per evitarlo, e neanche per un attimo mi permetto di pensare a cosa quel bacio mi abbia fatto provare.

Non so come ma alla fine ,dopo infiniti sforzi, riesco ad addormentarmi. Peccato che dopo quelli che mi sembrano neanche cinque minuti venga risvegliata malamente da Ivar che, avendomi richiamata inutilmente varie volte, si è avvicinato per scuotermi violentemente. <<Sono sveglia sono sveglia!>> borbotto infastidita alzandomi di scatto. Per un attimo ho creduto si trattasse di un terremoto. È ancora notte, ma la luna è alta in cielo e quasi piena, quindi riesco a vedere abbastanza. Gli scocco un'occhiataccia, ma me ne pento non appena il ricordo di ieri sera mi sfiora la mente. Oh dio. È successo davvero. Non era un incubo.
Mantenendo un rigoroso silenzio, pregando dentro di me che non osi rivolgermi la parola, mi metto a sistemare le cose per l'ultimo tratto di questo interminabile viaggio, mentre con la coda dell'occhio lo vedo spengere il fuoco e montare a cavallo. Poco dopo lo imito, e ci addentriamo a passo leggero nell'oscura foresta notturna.

Non posso negare di essere piuttosto inquieta. E non mi riferisco solo agli scricchiolii e inquietanti versi che sento venire da ogni parte. Mamma mia che ansia. Sto ripensando a tutto quello che mi è successo in questo viaggio. All'inquietante sogno, il sacrificio, Lena che ha tentato di uccidermi, Sigrid e i suoi occhi assassini... Ci sono così tante cose che ancora non capisco...chi era la figura incappucciata del mio sogno? E la dama nera?  Di che missione parlava Ivar? Ivar... ci mancava solo lui a confondermi le idee! Perchè doveva fare una cosa così stupida come baciarmi? Ora mi sento tutta strana e confusa. Per fortuna sto tornando a Kattegat, dove potrò vedere Hanna e Hvitserk.. Oh no, Hvitserk! Chissà come reagirebbe se scoprisse di me e Ivar.....ma che penso?Non c'è niente tra me e Ivar. E poi scommetto che a questo punto Hvitserk si sarà già dimenticato di me.

Sospiro, e ritorno fastidiosamente alla realtà che mi circonda quando mi rendo conto di non riconoscere la strada. <<Ehm... Ivar?>> <<Sì?>> Faccio una risatina nervosa, desiderando di non dovergli parlare affatto. <<Temo che stiamo andando nella direzione sbagliata>>
Sbuffa nell'oscurità di fronte a me. <<Ti sbagli.>> Il suo tono mi irrita. Che sbruffone. <<Non sbaglio affatto.-alzo la voce, leggermente infastidita, mentre indico un punto nel buio- Sono sicura che il palazzo si trovi in quella direzione.>>
Ridacchia in un modo che troverei adorabile, se non sapessi che mi sta prendendo in giro. <<Certamente. Peccato che non stiamo andando al palazzo.>> Eh? Rimango in silenzio per un po', sbigottita. Stiamo sicuramente andando a Kattegat, ma se non al palazzo.. <<Dove, allora?>> Silenzio. <<E perchè non al palazzo?>> Ancora niente. Sprono il cavallo per raggiungere la sua altezza e arrivare al suo fianco. Insisto. <<Se non avevi intenzione di entrare di soppiatto al palazzo, perchè stiamo viaggiando di notte? Da chi ci nascondiamo?>> Adesso che è più vicino riesco a distinguere chiaramente i suoi lineamenti al chiaro lunare, e lo vedo alzare gli occhi prima di distogliere lo sguardo, ancora una volta nervosa per la sua vicinanza.

𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠'𝑠𝑙𝑎𝑣𝑒 // 𝐼𝑣𝑎𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora