Ma chi è questa?
Stringo gli occhi per lo sforzo di delineare il contorno della figura sconosciuta che si fonde fastidiosamente con il bosco scuro alle sue spalle, impedendomi di tranquillizzare i battiti del mio cuore.
Senza difficoltà noto che ha il corpo esile e i capelli che ricadono lunghi sotto alle spalle. È senza dubbio una ragazza. Anche se questo non è poi così indicativo tra i vichinghi.Magari sbaglio. Magari è un giovanotto magro e capellone. Se solo il sole si sbrigasse a spuntare...
Stizzita e infreddolita, rimango in punta di piedi, gli occhi stretti a fessure laser, a scrutare guardinga il ritorno di Ivar, quando avrei voluto esultare e corrergli incontro fino a un minuto fa.
Ad aumentare il mio stato di disagio e impaziente confusione sento con insistenza gli occhi penetranti di Vardan sul mio volto, come a voler leggere la mia reazione. Perché quando i cavalli si fermano davanti a noi ormai non c'è piu alcun dubbio.
Ivar é tornato e ha portato con sè una ragazza.
Un paio di uomini si avvicinano, e mentre uno si occupa dei destrieri l'altro porta con sè una torcia che mi permette di contemplare indisturbata i suoi lineamenti.
La guardo, il corpo snello e allungato, il volto sottile e pallido, i tratti del viso ben marcati ma al tempo stesso alquanto gradevoli e simmetrici, i capelli di un colore scuro, simile al ramato, stretti in una treccia che le ricade con grazia su una spalla.
Sembra più grande di me di qualche anno. E, con una morsa allo stomaco, devo ammettere che è piuttosto... carina.La osservo in silenzio rimanendo in disparte, mentre la voce di Vardan tuona ad accogliere i tre arrivati che scendono agilmente da cavallo.
<<Bentornati, miei ambasciatori. Ivar. Hvitserk.>>
Li saluta gioviale, e quando avverto gli occhi familiari di Ivar fermarsi sul mio volto mi sento come se uno stormo di corvi avesse fatto il nido nel mio ventre.
Vorrei essere il tipo di ragazza che si fa desiderare, che riesce a mantenersi fredda e indifferente in momenti come questi, ma purtroppo non lo sono.Così ricambio il suo sguardo glaciale controvoglia e sono inondata dall'ormai familiare sensazione di calore che mi imporpora le guance.
E come da tre giorni a questa parte vengo presa dalla quasi irresistibile voglia di correre da lui, parlarci, abbracciarlo adesso che finalmente è a soli pochi passi da me. Ma sento i piedi incollati a terra e dopo aver accennato, con enorme sforzo, un sottile sorriso, la curiosità riporta il mio sguardo sulla ragazza.<<E tu...>>
Vardan fa un agile passo nella sua direzione, le sopracciglia aggrottate ma la bocca ricurva in un sorriso galante. Poi però, all'improvviso, si ferma sui suoi passi, interdetto.Lo guardiamo tutti in un misto di curiosità e sorpresa quando, senza ragione apparente scoppia a ridere.
Ma che problemi ha?La ragazza inarca le sopracciglia, stupita, ma non dice niente, e io non posso fare a meno di ammirare il suo contegno. Se qualcuno mi fosse scoppiato a ridere in faccia in questo modo lo avrei preso a parolacce.
Appena qualche secondo dopo Vardan, ripresosi dall'attacco di ilarità, lancia un'occhiata di verde divertimento ora ad Ivar ora a Hvitserk, prima di tornare a concentrarsi, infine, sulla giovane.
<<Non ditemi che qui davanti ho proprio la figlia di Gerd!?>> Di chi?<<In persona.>>
Sbatto le palpebre più volte, confusa, mentre la giovane fa un passo in avanti, la testa alta e la voce fiera. Ma a contrastare la serietà dei suoi occhi sulle labbra, piene e rosate, si forma un sorriso simile allo scherno. Accidenti se è bella...
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𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠'𝑠𝑙𝑎𝑣𝑒 // 𝐼𝑣𝑎𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠
FantasyAlice è una normale sedicenne del ventunesimo secolo quando si ritrova, all'improvviso, a viaggiare indietro nel tempo fino ad arrivare all'epoca dei Vichinghi. Lì, scossa e confusa più che mai, viene accidentalmente scambiata per una schiava, finen...