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Le nostre labbra, ancora dolcemente intrecciate, il suo respiro fuso nel mio, i battiti che si confondono nella danza delle sue mani che viaggiano impazienti lungo la mia schiena, i miei fianchi e si fermano sulla vita, si staccano dolorosamente al suono del suo nome urlato da fuori dalla tenda. Mi manca l'aria.
<<Ivar!>> chiama di nuovo Hvitserk e guardando negli occhi il ragazzo di fronte a me, le sue mani ancora strette attorno al mio corpo, le mie attorcigliate sulla sua nuca, sfiorando la base dei suoi capelli, so che è arrivata l'ora.

Ivar deve andare, e io non posso seguirlo.

Lentamente, e mal volentieri, mi alzo per prima dal letto interrompendo il contatto con il suo corpo. Prendo la borsa che gli ho preparato qualche ora fa, e tengo lo sguardo fisso in basso nel tentativo di nascondere la mia ansia.

Da quando sono la sua schiava non mi sono quasi mai allontanata dal suo fianco, mai per più di qualche ora. E adesso?
Quanto starà via?
E poi, sarà al sicuro? Riuscirà a tornare? E se gli facessero qualcosa?

Ma, di queste paure, non parlo con Ivar. Non voglio che si preoccupi o pensi che sono esagerata. Basto io, per quello.

Perciò mi limito ad aiutarlo con i lacci, a porgergli la borsa, ad accompagnarlo fino al cavallo, cercando, se non di sorridere, almeno di apparire serena.
Lancio un'occhiata al cielo, ancora scuro, mentre il vento mi scompiglia i capelli facendomi scorrere un brivido lungo la schiena. Mi stringo nelle spalle, infastidita. Mi abituerò mai al clima scandinavo?

<<Perché dovete partire di notte fonda?>> borbotto a bassa voce aggiustando la borsa sulla sella di Ivar, ma non abbastanza bassa da impedire a Hvitserk, a qualche passo da me, da sentirmi. Risponde distrattamente, appena montato a cavallo.

<<Così arriveremo al campo quando il sole è alto. Sperando che, allora, non ci scambino per nemici.>> Lo vedo rabbrividire leggermente, e non posso dargli torto.
Hvitserk, a differenza del fratello, sembra essere leggermente nervoso e mi sorge spontaneo chiedermi perché abbia deciso di andare anche lui.

Lo osservo in silenzio per qualche attimo quando è distratto, i capelli castano chiaro stretti in una treccia che gli arriva quasi alla base della nuca, ma non riesco a trovare una risposta.
Noto, però, che vaga animatamente lo sguardo alle mie spalle, alla ricerca frenetica di qualcosa, o qualcuno.
E poi mi accorgo che, tra la folla che si è radunata tutt'a torno ai due ambasciatori, dove riconosco seppur affaticata dalla scarna illuminazione numerosi volti tra cui quello inconfondibile di Vardan, manca invece la figura familiare di Hanna.

Torno a guardare Hvitserk, curiosa, ma non ho il coraggio di sollevare la questione. Non dovrei impicciarmi.
Che abbiano parlato ieri sera?
E se fosse successo qualcosa tra di loro?
Oh beh, chiederò ad Hanna non appena la vedo.

Torno a concentrarmi su Ivar, che senza fatica sale in sella, lo sguardo imperturbabile come sempre, il bel volto disteso in un'espressione serena, quasi annoiata.
Ma come fa a stare così tranquillo? Non lo sa che rischia la vita?
Hvitserk, con lo sguardo ansioso e abbattuto, sembra quasi un bambino al suo fianco,

Vardan si schiarisce la voce alle mie spalle, costringendomi a distogliere lo sguardo da Ivar per posarlo su di lui. Indossa ancora gli stessi vestiti di qualche ora fa, indice del fatto che neanche lui, come me, ha chiuso occhio in queste ore di attesa.
I suoi occhi si posano subito su di me con un'espressione strana, che non riesco a decifrare. Ma queso accade solo per un attimo, tanto da spingermi a domandarmi se non mi sia immaginata tutto.

<<Siete pronti?>> domanda poi cautamente, gli occhi fissi in quelli di Ivar che annuisce lentamente. E così, come in un sogno, mi ritrovo a fare spazio ai due fratelli e ai loro cavalli, e mi sento le gambe molli per l'ansia.
Non avevo realizzato quanto sarebbe stato difficile vedere due delle uniche persone amiche che ho a questo mondo allontanarsi verso l'ignoto, senza sapere che cosa potrebbe succedergli o se faranno mai ritorno.

𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠'𝑠𝑙𝑎𝑣𝑒 // 𝐼𝑣𝑎𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora