La bellissima ragazza, dopo avermi fatta sedere, si alza e va verso un ripiano in legno da cui prende un paio di lunghi abiti. A turno se li mette davanti come per mostrarmi come le stanno, e sento un'ondata di nostalgia per i tempi in cui andavo a fare shopping con le mie amiche. Mi guarda interrogativa con gli occhi di un azzurro trasparente <<Qual'è meglio?>>
Era da tanto che nessuno chiedeva la mia opinione in merito a qualcosa.
Colta di sorpresa esito per qualche attimo in cui mi fissa senza mostrare segni di impazienza, i tratti delicati di un invariabile tranquillità. Alla fine indico quello sulla sinistra, di un colore azzurrino che si abbina a quello dei suoi occhi e lei sorride soddisfatta. <<Ottima scelta>>
La aiuto a vestirsi con un po' di imbarazzo, benedicendo mentalmente tutte le volte che ho aiutato Hanna a prepararsi, quando ero ancora a casa di Sami.
Una volta vestita, si mette a sedere su una sedia in legno al centro della stanza e si volta nella mia direzione. <<Come te la cavi con le trecce?>> Diciamo che sono impedita. <<Non molto bene, signorina>> Mi sorride gentilmente e io non riesco a non pensare che sembri una principessa Disney. <<Chiamami pure Lena>> fa suonare una piccola campanella. Subito la porta si spalanca e una parte di me spera si tratti di Sigrid, che sicuramente mi aiuterebbe a superare l'imbarazzo con la sua parlantina. Invece ad entrare è una piccola donnina che si limita a sorridere alla sua padrona e ignorare completamente me. Poi si sistema alle sue spalle e inizia ad armeggiare con la sua chioma.
Rimango qualche attimo a osservare la calma dei gesti esperti della donna, e il volto rilassato e grazioso della ragazza nella penombra. A vederla lì, seduta così aggraziatamente, con un vestito che ne sottolinea la limpidezza e il fascino nordico e pensando poi a me, con i miei capelli arruffati neri e un vestito da serva avverto una morsa allo stomaco.
Pensando di non essere più richiesta, mi alzo discretamente, in direzione della porta. Lena però mi ferma subito <<Non andare ancora, per favore>> Il suo tono è così gentile che qualsiasi sentimento negativo nei suoi confronti si dissolve e mi ritrovo a sedermi al suo fianco, disarmata.<<Sonia è davvero una maga con i capelli, lo dice tutto il villaggio. Approposito, lo hai già visitato?>> Scuoto la testa, stupita per il tono colloquiale al quale non sono più abituata. <<Ah dimenticavo! A Ivar non piace affatto girare da queste parti, o in generale spostarsi da Kattegat. L'ho rimproverato spesso, perchè non viene mai a trovare me e mio padre... - Lei? Rimproverare Ivar? Devono avere davvero un rapporto stretto, se dopo che lo ha rimproverato varie volte è ancora viva...- un tempo veniva qui tutte le estati, ma da quando Ragnar è morto siamo fortunati se viene una volta ogni due anni!>>
Mentre parla ha uno sguardo che non riesco a interpretare, ma che mi mette stranamente a disagio.
<<Ma ora dimmi un po' di te, da quant'è che lavori per quel ragazzo impossibile?>> <<Ehm.. una settimana, all'incirca>> <<Solo una settimana?!>> la ragazza mi guarda profondamente stupita e capisco che nella sua mente è in atto qualche strano ragionamento che non riesco a interpretare, perchè poi il suo atteggiamento nei miei confronti cambia all'improvviso. I suoi occhi ora saettano qualcosa vicino alla curiosità ma diverso, e parla con un tono fin troppo gentile. Mi domando cosa le sia preso, e mi riprometto di indagare più tardi.
<<Che bei capelli che hai! Non ne ho mai visti così neri, più neri della notte, e tu Sonia? Forse potresti fare un'acconciatura anche a lei>> <<Oh no... -inizio a balbettare imbarazzata- non mi permetterei mai di->> Lena fa un gesto con la mano sorridendomi <<Insisto>> Così Sonia inzia ad acconciarmi i capelli, dopo aver terminato la splendida capigliatura bionda di Lena, che inizia a fare qualche domanda su di me e sul posto da cui vengo. All'inizio mi irrigidisco, temendo di poter dire cose che possano compromettermi, ma, incalzata dai sorrisi gentili e sinceramente interessati della ragazza davanti a me, e del delicato tocco delle mani di Sonia, mi rilasso e inizio a parlare serenamente. Ivar non viene più nominato e alla fine, quando entra Sigrid ad annunciare la cena, io e Lena siamo ormai pronte.
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𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠'𝑠𝑙𝑎𝑣𝑒 // 𝐼𝑣𝑎𝑟 𝑇ℎ𝑒 𝐵𝑜𝑛𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠
FantasyAlice è una normale sedicenne del ventunesimo secolo quando si ritrova, all'improvviso, a viaggiare indietro nel tempo fino ad arrivare all'epoca dei Vichinghi. Lì, scossa e confusa più che mai, viene accidentalmente scambiata per una schiava, finen...