#38. Quidditch e distanza

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38. Quidditch e distanza

Tutto, e dico TUTTO, poteva andare bene nella mia vita, era perfetta, bella, divertente, e invece... invece questo stronzo mi ha tradito.

Non mi importa un cazzo di quello che penserà la gente, sono decisa a spaccargli la testa con una mazza e bruciare i suoi resti.

"Rose..." Albus mi guarda perplesso, lo ignoro e continuo a camminare verso la tribuna d'onore, dove sono presenti giornalisti e giocatori di altre squadre. "Che intenzioni hai?"

"Vedrai" sibilo, sto fumando di rabbia. I passi di Albus fanno eco nel corridoio dietro di me ma io lo ignoro.

Scendo un paio di scale e spalanco la porta della tribuna. Decine di giornalisti si voltano verso di me ma li ignoro e scandaglio la stanza per capire chi altro è presente. Sorrido quando incontro con gli occhi un bel gruppetto.

Al segue il mio sguardo. "Ti manderanno a fanculo" dice, ma cammina dietro di me quando vado verso di loro.

"Chi ha detto che devono parlare?" Chiedo divertita.

È imbarazzante, possibilmente umiliante, ma onestamente? Non me ne frega un cazzo, tutto per distruggere quella merda.

Mi fermo e mi giro. "Fai in modo che la registrazione sia proiettata sullo schermo" sussurro ad Al. Lui sospira ma annuisce e se ne va. Sospiro e torno a camminare verso i trè, mi guardano quando mi notano.

William Nott ha le braccia allungate sullo schienale del divano dove è seduto, i piedi sul tavolino. I suoi occhi azzurri mi guardano con divertimento, i capelli biondi sono rasati in testa e, onestamente, lo rendono ancora più figo.
Accanto a lui gli occhi quasi neri di Seth Zabini mi fanno rabbrividire, anche lui è rasato in testa ma è parecchio prevedibile, lui e William stanno così insieme che se non avessero colori totalmente diversi si direbbero gemelli. È seduto composto, il completo scuro gli sta benissimo sulla pelle altrettanto scura e tira sulle spalle ampie e il petto muscoloro, il suo atteggiamento misterioso mi attirava anche a scuola, ma sfiora l'inquietante quindi direi di no.
Gli occhi chiari dell'altro ragazzo, con loro, del loro capitano, mi bruciano il corpo ma faccio finta di nulla e sorrido ai due gemellini.

"Hai bisogno di qualcosa principessa?" La sua voce mi urta il sistema nervoso, non gli rivolgo neanche mezzo sguardo e vado verso William, l'unico tra di loro che non mi fa paura o non mi disgusta.

"Hey, tesoro" Uso un tono dolce e sorrido a Will. "Posso sedermi?" Chiedo.

Questo è umiliante, Godric, voglio spararmi. Ma ho cominciato, devo finire.

"Certo, Rosie" William mi sorride, divertito. Ed io scavalco le sue gambe, lui le abbassa dal tavolino per permettermi di farlo, e mi siedo sulle sue cosce. "Oh, okay" Il ragazzo ridacchia ma mi circonda la vita con un braccio e mi tira a se.

"Ho un problema ragazzi" Mormoro seria, la voce abbastanza bassa perchè solo i tre seduti qui possano sentire.

William mi fa un ghigno. "Chiedi pure principessa" dice. Il braccio attorno al mio corpo è saldo, mi tira meglio contro di lui ed io ci circondo il collo con una mano.

Ignoro il fastidio che provo per l'epiteto e mi concentro sul biondo. "Ti bacerò" affermo.

Ignoro la risata del ragazzo seduto sulla poltrona di fronte a me e mi concentro su colui su cui sono seduta. "Wow, okay" William ride. "Posso sapere il motivo?"

"Hai bisogno di un motivo perchè una bella ragazza ti baci?" Chiedo divertita. Lui ride e vedo di aver strappato un sorriso anche a Seth.

"Ma non stavi con quel coglione di Archie Chang, principessa?" Non posso evitare di guardarlo.

Red like Weasley (And More)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora