#50. Anelli e paura

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50. Anelli e paura

Cosa cazzo sta facendo?

"Hey, quello non è il tuo anello?" Mi chiede Katia Zabini con un sorriso divertito nel suo bel viso.

Mi pulsa un occhio, per quanto io ora sia sorpresa e shockata. "Lo è" sussurro mentre lo shock sfuma in rabbia.

Mi lancia un'occhiata provocatoria, è compiaciuto, e giocherella con l'anello che pende dal suo collo, una sottile collana d'oro infilata nella fedina.

Mi alzo in piedi e lascio Katia da sola, per raggiungere quell'immenso stronzo e strappargli di dosso il mio anello, prima che altri lo notino.

"Ciao, dolcezza" Mi dice divertito quando mi fermo di fronte a lui.

"Cosa stai facendo?" Chiedo stringendo i pugni. La gente attorno a noi comincia a guardarci, perchè sanno che quando stiamo insieme ci sarà un bello spettacolo da osservare.

"Di cosa hai bisogno, Freya?" Chiede dolcemente.

Assottiglio lo sguardo. "Perchè porti il mio anello?" Chiedo sibilando, non voglio che nessuno senta.

Ride e porta la mano alla fede, ci gioca e mi fa un sorriso fiero. "Intendi questo?"

"Lo sai..."

Mi interrompe. "Che è l'anello di castità regalato dalla tua nonnina?" Sembra sempre più fiero. "Peccato, non mi entrava sulle dita, quindi ho deciso di metterlo in una collana"

Ed esporlo come un cazzo di trofeo.

"Al" sibilo seria. Lui mi sorride compiaciuto. "È il mio anello, e le persone lo noteranno"

"Esattamente"

"Ti ho lasciato" dico.

Ride. "E ti punirò, per questo, in diversi modi"

Mi sento rabbrividire, lui amplia il sorriso. "Seguimi" borbotto superandolo.

"Con vero piacere"

Appena entro in una delle serre, Albus Potter mi afferra per i fianchi e mi spinge con forza contro la porta che ho chiuso. Gemo quando mi costringe a sollevare una gamba per circondargli i fianchi e ci incastriamo in un modo molto specifico e molto piacevole.

"Che direbbe nonna Parkinson quando le dirai che hai dato il tuo anello di castità ad un Potter?" Chiede spingendosi contro di me, il suo viso scende sul mio collo ed io sobbalzo quando mi morde.

"Non ti ho dato un bel niente, me l'hai rubato" sibilo combattendolo. Lui però non mi lascia andare, mi tiene ferme le mani e mi guarda quasi con rabbia, sa che lo adoro.

"È il mio premio" mi dice divertito. "Il mio premio che urla al mondo che Freya Nott ha dato la sua verginità a me"

Rido derisoria. "Anche tu hai dato la tua a me, stronzo"

"Si, ma io non avevo un anello di castità al dito" Mi morde ancora ed io lo spingo e mi agito per farmi lasciare andare, non lo fa, mi tiene più stretta. "Lo diciamo, a Pancy e Theodore Nott che la loro figlia è una puttana vogliosa?"

"Solo se diciamo a Ginny e Harry Potter che lo sei a che tu" ribatto. "Ora ridammi il mio anello" Questa mattina credevo di averlo perso, l'ho cercato ovunque e l'ho anche richiamato con la magia, inutilmente, ma eccolo lì, appeso al collo di questo enorme stronzo.

"No" sussurra al mio orecchio. "Lo porterò fino a quando ogni singolo studente in questa scuola non saprà che ti ho fottuto, che Freya Nott ha avuto il mio e solo il mio cazzo dentro di sè, e che non riesce a farne a meno"

Red like Weasley (And More)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora