#41. Ministro della magia
"Signorina Parkinson!"
Chiudo gli occhi e prendo un grosso respiro. Sento il rumore dei flash e della calca di gente dalla porta chiusa dell'Hotel in cui mi trovo.
"Cazzo" Lancio uno sguardo al moro di fronte a me.
"Questa è tutta colpa tua" Decreto stringendo i denti. "Dobbiamo uscire"
"Mia? Sei tu che mi hai trascinato qui, assatanata!" Albus Potter ridacchia per il nomignolo e mi sorride, i suoi occhi verdi brillano.
Odio questo uomo, lo odio tanto, ma ieri ero fuori di me, incazzata per i giornalisti e per la litigata che ho fatto con mio fratello, e ho afferrato il primo stronzo che ho trovato, l'ho baciato e l'ho portato con me in un Hotel in centro Londra. Conosco i proprietari, cazzo, mi fidavo di loro, credevo che nessuno di queste persone mi avrebbe tradito e invece ci sono una cinquantina di giornalisti fuori dal portone e l'auto mi aspetta di fronte all'ingresso.
"Okay" borbotto. Mi avvicino a un ragazzo seduto in dei divanetti dell'ingresso. "Ti dò cinquanta sterline per il cappellino e gli occhiali da sole" gli dico. Lui mi fa un sorriso un po' viscido e me li dà.
"Si, stiamo cercando di uscire. No, ci sono anche babbani, non posso" Al parla al telefono. Aggrotto le sopracciglia. "È mio padre" mima con le labbra. "No, non farò casino" alza gli occhi al cielo. "Non insulterò nessuno, farò il bravo"
Albus Potter è tanto bello quanto una testa di cazzo, odia i giornalisti piu di me e ha un carattere un po' turbolento, soprattutto se fatto incazzare.
Quando infila il cellulare in tasca, gli metto in testa il cappellino. "Nessuno deve sapere di questa cosa Potter, ti avverto" Sibilo fissandolo. Mi supera di almeno una ventina di centimetri, una sua spalla mi raggiunge il collo e, per guardarlo da così vicino, devo alzare la testa. "Fai il bravo"
Lui mi fa un sorriso irriverente e mi circonda la vita con un braccio, mi tira a sè. Si abbassa su di me ma non mi sento minimamente in soggezione, alzo le sopracciglia in modo derisorio. "Farò il bravo, tesoro" Mormora, la voce roca.
Tenta di sedurmi, idiota, ma non ci casco. Scivolo via dalle sue braccia. "Sono seria, cazzo, non posso permettermi passi falsi, non con te, capito?" Gli punto un dito sul petto. "Metti gli occhiali e tieni la testa giù, crederanno che tu sia uno qualunque e la cosa mi sta bene"
Lui sbuffa. "Certo, preserverò la tua carriera da futuro ministro e non ti costringerò a farti vedere con lo stronzo Albus Potter che tira pugni ai giornalisti, e non importa neanche se questi se lo meritano dato che gli chiedono se è vero che mi sono fatto, non solo mia cugina, ma anche il mio migliore amico, insieme"
Sorrido divertita. "Quindi, è vero?" Chiedo, stronza. "Ti sei scopato sia Rose che Scorpius?"
Lui mi fulmina con lo sguardo. "Se anche l'avessi fatto, non sono cazzi tuoi o dei giornalisti e non permetterò loro di definire Rose una troia per questo"
Alzo le mani in aria. "D'accordo" dico ridacchiando. Incazzato è piuttosto divertente. "Mettiti gli occhiali, tieni la testa giù e nascondi il tatuaggio" Allungo una mano e gli tiro giù la manica del maglioncino a nascondere l'inchiostro nero sul braccio, ne ha un altro su un pettorale e la spalla ma non si vede, non c'è nessun pericolo per quelli. "Fai in modo che non ti riconoscano"
"Si signora" Borbotta ironico. Si sistema il capellino in testa a nascondere i capelli scuri e si mette gli occhiali neri.
Lo guardo a lungo, in cerca di qualcosa che possa farlo riconoscere, ma, tolti gli occhi verdi e i capelli marroni, è uguale a molta altra gente.
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Red like Weasley (And More)
FanfictionSe cercate storie normali avete proprio sbagliato canale. Qui ci saranno Weasley pazzi, Potter che hanno bisogno di Granger per salvargli il culo e Malfoy messi in mezzo perché...bhe, perché un figo biondo ci sta sempre. Un momento, dalla regia dico...