#54. Pazzie

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54. Pazzie

Sto ribollendo di rabbia. Mi sento come se potessi esplodere da un momento all'altro. Vorrei tanto farlo, lasciarmi andare, ma invece cammino senza guardare nessuno in faccia per il corridoio verso il giardino.

Ho bisogno di aria, ho bisogno di respirare vento freddo e fumare una sigaretta.

Qualcuno decide di farmi incazzare ulteriormente e mi finisce addosso - chiunque sia sbatte contro il mio petto e fa quasi cadere il libro che aveva in mano. "Che cazzo fai?" Sibilo afferrando per le braccia la ragazza che mi ha urtato prima che cada.

Lei alza la testa e sgrana lo sguardo - occhioni marroni mi guardano con shock. "Scusa" dice dispiaciuta. "Non stavo guardando"

Stringo i pugni, vorrei colpire il muro e smettere di sentirmi ribollire, ma la ragazza non centra niente quindi devo calmarmi. "Lo vedo" rispondo spostandola dal mio petto.

Lei assottiglia lo sguardo. "Non che tu lo stessi facendo, eh!" Risponde con un tono impertinente.

Alzo le sopracciglia e la guardo, la guardo davvero. Il suo corpo è pieno e rotondo, vedo perfettamente che ha tante curve da toccare. Il suo viso è bello, non convenzionalmente, come quella stronza della mia ex, ma è dolce, con gli occhi marroni grandi da cerbiatto e le labbra rosee. La sua pelle è pallida e i suoi capelli sono lunghi, scuri come il mogano e scendono sul suo petto e la camicetta con lo stemma corvonero.

"Cosa hai detto?" Chiedo sfidandola a ripetere.

Nessuno mi parla così, mai, e il fatto che lei lo abbia appena fatto me la fa guardare - non l'avrei mai guardata se non mi avesse rimproverato con quell'arroganza.

"Che neanche tu stavi guardando, coglione" Ripete sbuffando. "Ciao" e mi supera.

Sono ancora più sorpreso, la mia rabbia per Charlotte è quasi scomparsa, ora la mia mente è concentrata sulla ragazza che, con un libro in mano, cammina via da me.

La rincorro senza pensarci. "Hey!" La richiamo.

Lei gira il collo e incontra i miei occhi. Sospira e si ferma. "Cosa vuoi?"

Mi fermo davanti a lei, ignorando gli occhi dei nostri compagni di scuola. "Come ti chiami?"

Lei alza un sopracciglio e fa una piccola risata quando si rende conto che sono serio. "Non sono il tuo tipo, fidati. Vai a chiedere il nome a qualche biondina con il corpo perfetto."

Rido e abbasso lo sguardo sul suo corpicino. "Che ne sai?" Chiedo fissando le sue cosce piene scoperte dalla gonna della divisa. Torno a guardarla negli occhi e lei sembra un po' arrossata - Salazar, adoro fare questo effetto alle donne.

"Divertente" borbotta spingendomi per farsi liberare il passaggio, ma io me ne sto fermo. "Nott!" Sibila.

"Allora il mio nome lo sai" Dico divertito. "Ora dimmi il tuo"

"Sei abituato ad avere quello che vuoi, vero?"

"Si, abbastanza"

"Ti ripeto che non sono il tuo tipo. Io mordo" dice cercando di superarmi, glielo impedisco.

"Mi piacciono i segni, puoi farmene quanti ne vuoi" rispondo con un sorriso malizioso.

Sembra veramente sorpresa quando mi guarda. "Sei serio?" Chiede. Annuisco e lei alza le sopracciglia, inclinando un po' la testa in un modo che trovo buffo. "Poi, non stavi con Charlotte Baston?"

Ed ecco perchè ero così furioso, per un attimo me ne ero dimenticato.

La rabbia che prima era scomparsa ora torna più forte, arde dentro di me e mi fa bruciare lo stomaco. "Cazzo, dovevi proprio dire il suo nome?" Sibilo stringendo i pugni. "Cazzo" ripeto.

Red like Weasley (And More)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora