DUNCAN
Per un lungo momento, dopo che ebbi finito di parlare, regnò il silenzio assoluto. Poi la rabbia della gente esplose improvvisa, come un'onda di piena che sfori l'argine.
«Come possiamo credergli?»
«È sicuramente una spia!»
«Vuole soltanto confonderci, in modo che i suoi possano distruggerci più facilmente!»
«Lo dicevo io che quel girino era un segno nefasto: gli dei sono adirati!»
«Non staremo qui a sentirlo, vero?!»
«Deve essere imprigionato subito!»
«Tagliamogli i piedi!»
«L'unico modo per scoprire la verità dietro le sue parole è torturarlo...»
«Stai scherzando? Questi bastardi sono addestrati a sopportare il dolore!»Crollai la testa mestamente. Il mio era un popolo bellicoso e intollerante: non potevo certo biasimarli se la pensavano così. Alla fine, gli animi si erano effettivamente infiammati, ma non nel modo che avrei voluto: non riuscivo a farmi ascoltare come Ashlie. Non solo perché non avevo la sua stessa eloquenza, ma anche perché tutti pensavano che le Api fossero infide e bugiarde.
Quando credevo che il pubblico fosse ormai sul punto di linciarmi, uno degli anziani chiese e ottenne il silenzio. Quindi fece per parlare ma, con un gesto perentorio, il capo villaggio lo bloccò e iniziò a parlare al suo posto.
Pur non sapendo nulla delle dinamiche di quegli incontri, mi resi conto che quella prassi doveva essere inaudita: un mormorio sorpreso attraversò infatti il pubblico, e il membro del consiglio che era stato zittito mise letteralmente il broncio, offeso per quella mancanza di rispetto.
Mi venne da ridere vedendo quell'espressione da bambino viziato dipingersi su colui che avrebbe dovuto essere un modello per saggezza e maturità, e provai un moto istintivo di rispetto per quel vecchio che, anche se a prima vista era a stento capace di reggersi seduto, possedeva ancora la forza e la determinazione necessarie a guidare la sua tribù.
Mi fece cenno di avvicinarmi e, indeciso su come procedere, finii con il genuflettermi dinanzi a lui, in modo da portare i nostri occhi all'incirca alla stessa altezza anziché dominarlo dall'alto in basso.
«È logico pensare che tu sia un agente dello stesso nemico da cui dici di volerci mettere in guardia.» iniziò. Aveva una voce calda e profonda, in contrasto con l'aspetto decrepito. «Ho saputo che hai fatto una chiamata col Teledialogatore: potrebbe essere un indizio a sostegno di questa ipotesi. Ma, quando ho chiesto ai miei uomini di verificare, è saltato fuori che il terminale chiamato si trova nel Formicaio.»
«Ha contattato un traditore!» urlò qualcuno dal pubblico. «Qualche Formica sta facendo il doppio gioco!»
Il capo sorrise, e quel gesto disegnò una variegata ragnatela di rughe sul suo volto scolpito. Quindi si rivolse all'uomo che aveva parlato, col tono di chi spieghi una ovvietà a un bambino. «Solo chi non sa nulla dei nostri fratelli dalla pelle nera può pensare una simile sciocchezza. Essi non possono nemmeno concepire un simile atto: fin da bambini vengono indottrinati alla cieca e totale fedeltà nella Società, proprio come i visi pallidi lo sono all'odio e al disprezzo verso gli altri.»
Non seppi cosa obiettare: solo un paio di settimane prima avrei reagito duramente, ma dal colpo di Stato in poi le mie certezze andavano sgretolandosi, e mi rendevo sempre più conto che le cose stavano proprio come diceva lui.
«Vuoi dirmi chi hai contattato?»
Mi piaceva l'approccio del mio interlocutore. Sapevamo entrambi che molto dipendeva da quel dialogo, e le domande che mi rivolgeva erano cortesi ma dirette.
«Ho conosciuto una figlia del Formicaio. Ci siamo innamorati.» ammisi con sincerità.
Un mormorio eccitato percorse l'uditorio. L'anziano, invece, non fu colto di sorpresa: era come se si fosse aspettato proprio quella spiegazione. «Amore e odio sono le uniche due leve capaci di cambiare veramente un uomo. Qualsiasi altra spinta ne modifica l'apparenza, ma non l'anima. Come quando la pianta cambia il colore delle sue foglie, ma non la propria corteccia.»
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Il dominio delle Api [COMPLETO]
AdventureIl popolo delle Api e quello delle Formiche sono di nuovo ai ferri corti, e la più piccola scintilla rischia di far divampare l'ennesimo conflitto. Ma l'amore non conosce confini, e sboccia tra l'aspirante pilota dell'Alveare Duncan e l'anticonformi...