ASHLIE
Le urla rimbombavano per mezza Cattedrale di Rovo, basse e roboanti, a tratti animalesche.
Entrando nella tenda medica, venni quasi travolta da un volontario che seguiva il percorso inverso.
«Va' via! È pazzo!» Mi mise in guardia, senza fermarsi.Appena entrata trasalii, e rimasi ferma sulla soglia, inebetita, a fissare a bocca aperta lo sconosciuto. Avevo sentito dire che era grosso, ma la persona che mi stava davanti era enorme, al punto che per un attimo mi chiesi se fosse davvero un essere umano.
Doveva essere alto poco meno di uno stelo e mezzo, e il torace era ampio quasi la metà. In piedi sopra al letto, stringeva in una mano uno sgabello, con la stessa facilità con cui io avrei maneggiato un foglio di carta. Un suo bicipite doveva avere circonferenza almeno doppia rispetto a una mia coscia. Era la personificazione del modo di dire "una montagna di muscoli", e faceva davvero paura mentre urlava: «Portatemi da lui, ho detto!»«Mi chiamo Ashlie, sono la ragazza di Duncan il Temerario.» mi presentai, cercando di mantenere la voce salda e utilizzando l'aggettivo con cui le Idrometre si rivolgevano al nostro leader.
«Sei venuta per portarmi da lui?» aveva una voce baritonale e vibrante.
«Non è qui, ora. Mi ha chiesto di badare a te in sua assenza.» mentii.
«Dov'è andato?»
«È un uomo impegnato.» replicai, troppo intimorita dalla sua mole per fargli notare come non fossero fatti suoi. «Ma dovrebbe tornare in giornata.»Con mia sorpresa, lo sconosciuto si calmò e poggiò a terra lo sgabello.
Possibile che nessuno avesse pensato a spiegargli la semplice verità?«Finora mi avevano detto soltanto che non potevo uscire da qui.» confermò infatti, quasi mi avesse letto nel pensiero.
Mi scappò da ridere. «Non credo proprio che qualcuno avrebbe potuto impedirti di andartene, se tu avessi voluto davvero!» ridacchiai.Lui gonfiò il petto villoso e proruppe in una fragorosa risata. «Puoi ben dirlo! Nessuno può costringere un Onisco a fare qualcosa!»
"Di sicuro non questo Onisco!" pensai, senza riuscire a staccare gli occhi dagli immensi pettorali, che guizzavano come creature vive.Provai un'istintiva simpatia per quel barbaro, che si proclamava allergico alle regole quanto me.
«Mi chiamo Håvard.» si presentò, mettendosi al contempo a sedere sul letto, ormai calmo. «L'Ape mi ha trovato nella foresta e mi ha salvato.»
«Me l'ha raccontato.» spiegai. «Sostiene che te la saresti cavata benissimo anche da solo.»
«Non credo. Avevo perso molto sangue, ero esausto e non avevo un posto dove andare. In ogni caso, questo non riduce la nobiltà del suo gesto, né l'entità del mio debito nei suoi confronti.»Mi imposi di guardare altrove, distogliendo lo sguardo da quel corpo perfetto, e cercai di trovare un nuovo argomento di conversazione, senza riuscirci. La mia attenzione venne catturata da una serie di oggetti ammucchiati in un angolo della tenda: l'armatura e l'arma dello straniero.
Lo zio mi aveva raccontato spesso storie sui guerrieri di quella stirpe, che ai miei occhi di bambina apparivano come cavalieri invincibili.Fu lui a rompere il silenzio. «Dove si trova Duncan, adesso?» chiese di nuovo.
Capii che non si sarebbe accontentato delle mie risposte evasive. «È andato a prendere accordi con il nostro maggiore finanziatore.»
«Mi sembra di capire che vi stiate preparando a una battaglia, non è così?»
«Come mai ti interessa?» ritorsi, guardinga.
«Voglio prendervi parte.»Mi volsi di nuovo nella sua direzione, strabuzzando gli occhi. «Scherzi? Sei ferito!»
«Questo?» replicò, guardando il fiore cremisi che si stava disegnando sulla fasciatura pulita dopo che, agitandosi, aveva fatto riaprire i punti. «Non è che un graffio.» minimizzò, passandoci sopra le dita come per spolverarlo.
Era davvero inusuale che un Onisco volesse prendere parte alla nostra ribellione: da secoli ormai, il suo popolo era neutrale, e non si immischiava nei conflitti che infiammavano l'Immensità.
«Perché?»
«La mia vita ora appartiene a Duncan: finché non avrò ripagato il debito che ho con lui, resterò al suo fianco.»
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Il dominio delle Api [COMPLETO]
AdventureIl popolo delle Api e quello delle Formiche sono di nuovo ai ferri corti, e la più piccola scintilla rischia di far divampare l'ennesimo conflitto. Ma l'amore non conosce confini, e sboccia tra l'aspirante pilota dell'Alveare Duncan e l'anticonformi...