Ogni martedì i genitori di Hyunjin avevano del lavoro da svolgere, allora lasciavano il figlio da solo in casa per tutto il giorno, ed il loro ritorno è previsto per mercoledì sera. Fin dalla tenera età veniva tenuto sotto custodia da una baby-sitter, ma dopo aver compiuto 14 anni, aveva convinto la madre che orami era grande e non aveva più bisogno di essere supervisionato da un adulto.
Quel giorno Hyunjin aveva sfruttato l'occasione ed aveva deciso di non presentarsi a scuola utilizzando la scusa dei soliti "problemi di salute". Naturalmente era una balla, semplicemente era troppo stanco mentalmente per riuscire a sopportare le parole insistenti della professoressa; inoltre, quasi sicuramente, sarebbe stato ripreso più volte per esser stato beccato a dormire durante la lezione, che senso aveva andare? Sicuramente meglio una sola assenza di due o più note disciplinari.
Appunto, era rimasto a casa. La sua giornata iniziò non molto prima delle 10.30, e dopo aver dato il buongiorno con un 'imprecazione, seguito da alcuni versi di dolore per aver sbattuto il mignolo allo spigolo della porta, era andato a fare colazione, restando in forma mangiando solo una mela, ovvero il suo frutto di stagione preferito.
La domenica dopo avrebbe avuto la partita di basket più importante della sua vita, se l'avessero vinta sarebbero riusciti ad arrivare in finale dove vari allenatori famosi sarebbero stati presenti per dare un'occhiata ai ragazzi. Se fossero adocchiati qualcuno di particolarmente bravo, ci sarebbe stato in balio una possibile carriera da professionista, il suo sogno da tutta la vita. Ormai era grande abbastanza da capire che sarebbe stata un'ottima mossa per avventurarsi nel mondo del lavoro.
Sperava solo che il padre non faticasse troppo ad accettare questa sua decisione e che la scuola finisse in fretta, non ne poteva più delle ragazzine con gli ormoni a mille che gli correvano addosso solo per avere dei privilegi personali. Certo a lui non dispiaceva affatto, al contrario, ogni settimana una nuova ragazza, era un ottimo affare. Semplicemente che avrebbe voluto avere più tempo per sé stesso.
Finita la mela, buttò il torsolo nella spazzatura e andò a vestirsi, scelse dei vestiti semplici, giusto qualcosa per non passare la giornata con il pigiama, blue jeans, e maglietta bianca, un po' trasparente, molto aderente che gli fasciava perfettamente i pettorali scolpiti, e semplicissime scarpe nere; il classico.
Prese il telefono, lo staccò dal carica batterie e controllò i messaggi; effettivamente trovò un paio di messaggi da parte di uno dei suoi migliori amici, Minho.
~Min ~
Bro dove stracazzo se? Perché non sei a scuola?
Sei di nuovo malato?
Non avevi voglia di venire vero?
Ciao anche a te Minho
non avevo voglia, scusate se vi ho abbandonato, i miei non ci sono e ho casa libera
me la sto' godendo :))
che ne dici di una festa stasera? è parecchio che non ne faccio una
Tu vieni, vero?
Perfetto, ci sarò
Chiama chi vuoi basta che ci divertiamo
Visto che ci sei porta anche degli alcolici, non so se ho abbastanza tempo per comprare tutto
Ma scusa... ora che ci penso tu adesso non hai inglese?
Come fai ad essere al telefono?
Quella stronza della prof sequestra tutti i telefoni prima dell'inizio della lezione.
sì la prof di inglese e quello di fisica si sposano e hanno chiesto le vacanze anticipate.
Ma non riescono a trovarci dei supplenti e saremo senza prof per un po' :)
WEEEEE CI SI DIVERTE
ora vado a controllare se mi sono rimasti dei led per la festa, ti ricordi se sono rimasti dei led? sltrimenti devo correre a comprarli
non ricordo, ma mi sembra che non fossero molti, ti conviene prenderli
vado anche ioperfetto
addio
Così si chiude la breve conversazione tra i due amici e da bravo esigente quale è, Hyunjin si affrettò ad uscire di casa per comprare tutto il necessario.
Di solito erano presente una quarantina di persone ma la volta scorsa avevano sforato ed erano arrivati quasi il doppio. Ora l'intento era quello di arrivare a molto di più per riuscire a far divertire tutti. Almeno, sotto questo punto di vista si considerava una brava persona. Non aveva delle persone precise da invitare, avrebbe permesso a tutti di partecipare alle sue feste, considerate strepitose; al massimo se qualcuno avesse fatto casino, come rise senza un valido motivo -in caso contrario si sarebbe aggregato alla mischia- o quant'altro, lo avrebbe bandito da casa sua.
Andò a comprare ciò che serviva per la festa, e tornato a casa toccò alla scelta dei vestiti, la parte più importante secondo lui. Optò per dei semplici jeans neri ed una canotta nera, prese i suoi braccialetti in pelle e delle scarpe da tennis nere con una striscia bianca ai lati.
(...)
Era ormai iniziata la festa da tre ore e stava andando tutto bene. Hyunjin si stava divertendo, aveva avuto la sua dose di sesso-sfogo 20 minuti prima e la ragazza con qui era andato a letto, di qui però non ricordava il nome, stava dormendo.
Stava pensando a tutto, a quanto fosse egoista il suo comportamento, ma comunque voluto da tutti; stava pensando a quanto fosse crudele quel che stava facendo e a come sarebbe andato avanti, di come si sarebbe creato una famiglia. Nessuno sembrava amarlo veramente.
Tutte le persone che aveva intorno non erano interessate a come fosse dentro, ma all'aspetto fisico, nessuno aveva mai lottato contro le catene in ossidiana che rinchiudevano il vero Hyunjin; a nessuno importava.
Il moro se ne era accorto di quanto a nessuno importasse di come si sentiva davvero. Stava guardando fuori dalla finestra mentre pensava a tutto, ma i suoi occhi spenti, dopo alcuni minuti furono attirati da una presenza affacciata al balcone, della casetta che per molto tempo era stata all'asta per essere venduta.
Finalmente qualcuno avrebbe ospitato quella baracca da anni in disuso. Ma il giovane, oltre a ciò, si accorse che, anche quella persona lo stava guardando o, più che altro, ispezionava l'intera proprietà Hwang: sembrava un ragazzino molto giovane, sui 14 anni, molto magro, capelli chiarissimi e abbastanza lunghi, legati in una piccola coda scompigliata dietro la nuca; indossava una semplice maglietta scura oversize e dei pantaloncini al ginocchio; probabilmente stava indossando il pigiama.
Si chiese inizialmente come potesse stare a pantaloncini corti fuori, di sera, a novembre inoltrato; la giornata era stata abbastanza calda, grazie al sole, ma di sera il vento freddo aveva preso il sopravvento, abbassando molto la temperatura.
Mentre lo ispezionava da capo a piedi, notò la presenza di un oggetto luminoso sul suo volto, e intuì essere degli occhiali: erano tondi e dorati e ciò lo rendevano buffo e gli ricordavano, in qualche molto i raggi del sole; ma proprio mentre stava per notare dei segni sul suo corpo in bella vista, illuminata dalla poca luce lunare il ragazzino rincasò, e spense le uniche luci accese della casa, palese segno che era andato a dormire.
Era molto curioso di sapere chi fosse quel ragazzino, dove andasse a scuola, ma soprattutto perché non lo aveva mai visto. Ormai avrebbe riconosciuto la sua codina spettinata dappertutto, seppur avendola vista una sola volta.
Non lo aveva mai visto in faccia ma aveva riconosciuto gli occhiali tondi che, per quanto ricordasse, nessuno in tutta la città portava. Penso quindi, che sarebbe stato facile scoprire chi fosse il fanciullo, ma adesso era l'ora di tornare alla realtà.
La ragazza con qui era andata a letto si era svegliata, e gli aveva fatto intendere dopo varie avans e parole provocanti che desiderava un secondo round; Hyunjin non ci pensò due volte, e dopo averla presa e portata sul letto la accontentò come meglio poteva.

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Io e Te
FanfictionHyunlix - io e te Felix, un ragazzo sensibile, con problemi a socializzare e con fin troppi traslochi alle spalle. Hyunjin, nato come il classico ribelle della storia, cattiva condotta ma popolare e con situazione familiare discutibile. Due ragazz...