Cap. 41 Una strana sorpresa

790 60 22
                                    

La domenica era passata fin troppo velocemente a detta di Felix, che con delle occhiaie da far paura si stava avviando verso scuola. In prima ora avrebbe avuto grammatica coreana e la sua voglia di coreano in quel momento era pari a zero. Quella mattina aveva dato il buongiorno ai suoi genitori ed a Brawnie, in inglese, così come qualsiasi cosa che aveva detto in quelle due ore, dal suo risveglio fino ad ora: non era in vena di parlare un'altra lingua. Si sarebbe potuto paragonare ad un modo per calmare quel periodo pieno di novità, che per lui erano state davvero troppe.

La professoressa di inglese, la signorina Bennett, una giovane donna dai gusti raffinati e da uno strano accento elegantemente fastidioso, ma che Felix trovava stranamente divertente.

Classico dei britannici. Pensava sempre.

Per Felix era spontaneo parlare in inglese e non aveva bisogno di studiare per sapere i numeri fino a cento, ci era cresciuto con quella lingua, gli scorreva nel sangue.
Ma con il coreano, non era certo così: prima di poter comporre una frase di senso compiuto aveva bisogno di almeno cinque secondi e gli errori erano inevitabili, soprattutto quando erano frasi lunghe ed era sotto pressione. Non sopportava gli sguardi straniti delle persone quando sbagliava la pronuncia di qualche parola. La sua timidezza inoltre, non aiutava, nell'inglese era un portento, le parole lunghe ed elaborate erano il suo forte, ma l'assenza della professoressa gli impediva di potersi "divertire".

Ma non ci poteva fare nulla, e se voleva arrivare a considerare il coreano la sua seconda lingua, doveva studiarla.

Si era appena seduto al suo posto quando lo sguardo di Jeongin attirò la sua attenzione: non si erano ancora dati un'orario per l'appuntamento per le ripetizioni di quel pomeriggio.
Il giovane si stava alzando per andargli in contro ma la campanella di inizio lezione lo anticipò e la professoressa entrò ancor prima che potesse fare qualsiasi cosa.

Vorrà dire che aspetteranno la fine della lezione.

(...)

La professoressa si stava alzando dalla cattedra: aveva finito la sua noiosa lezione. Finalmente.

Jeongin si avvicinò al biondo, un sorriso smagliante sul volto, che era piacevolmente accompagnato da uno sguardo dolce e premuroso. Si vedeva che non era una cattiva persona.
Quel giorno non era vestito neanche poi così male. Una felpa blu scuro e dei jeans larghi, ricoprivano perfettamente la figura snella. Era semplice. -Semplice ma buono. Esattamente come il cibo che aveva comprato con Hyunjin. -

Hyunjin...

«Hey Yongbok. »

Lo risvegliò dai suoi pensiero Jeongin.

«Tutto bene? Mi sembri strano. »

«Sisi, stavo solo pensando. »

Tagliò corto, non aveva molta voglia di parlare.

«Allora, oggi, a che ora? »

«Fino alle 14:30 io sono ad un corso di astronomia, quello che hanno messo da poco, hai presente? »

Hanno seriamente messo un corso di astronomia? Allora la mia bugia non era poi così tanto falsa...

«Uhm, si si ne avevo sentito parlare, è bello? »

Non lo aveva mai sentito prima, ma gli sembrava brutto non avere un minimo di conversazione, non voleva sembrare scortese e cercò di interagire; anche se da lì in poi il suo motto per quella giornata sarebbe diventato "sorridi e annuisci". (letteralmente io durante l'interrogazione di poesia)

«Si è divertente e interessante, inizialmente mi ero iscritto a quel corso, obbligato da mia mamma che non voleva che stessi a non fare niente tutto il giorno; andai a scegliere uno dei corsi più facili che potevo trovare sperando che non avrei studiato granché, ma devo essere sincero è veramente divertente. »

Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora