Cap. 2 Hyunjin

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Hyunjin Hwang.

Ragazzo di 18 anni, venerato da tutti per il suo aspetto: capelli fini e scurissimi, occhi neri pece e pelle chiara, macchiata da piccoli nei qua e la per il collo, petto e schiena; uno che in particolare attira sempre l'attenzione di tutti, si trova sul viso, sotto il suo occhio sinistro. Corporatura abbastanza magra, ma ben allenata e alta 1.80, e fin dalla tenera età è sempre stato un portento nel Basket, sport che pratica tutt'ora, con la stessa bravura di all'ora.

Abita con i suoi genitori in una villa in fondo ad un viale non troppo abitato. Una villa a 3 piani che da generazioni appartiene alla famiglia Hwang. E' sui toni chiari, molto soleggiata; i mobili al suo interno sono color crema, con arredamento minimal, ma molto costoso. Spesso è illuminata al suo interno da luci colorate, che danno vita alle feste che il moro organizza, sempre sulla bocca di tutti.

Hyunjin ha non ha un bellissimo rapporto con il padre, viene costretto da lui a fare praticamente ogni cosa, anche senza il suo volere.
L'unica libertà che lascia al foglio sono il basket e le amicizie.. anche se Hyunjin non ha mai avuto tutta questa voglia di familiarizzare e fare amicizia con altre persone e oltre alla madre ha soltanto due persone al suo fianco, che sono con lui da una vita: Lee Minho, che dagli amici si fa chiamare Lee Know o semplicemente Minho, e Bang Chan, che a differenza loro non è coreano ma australiano.

Ormai sono abituati al caratterino del moro e spesso si fanno due risate, dandogli poco peso, ma solo nei momenti in cui sanno che non finirebbe col fare rissa con qualcuno. Sanno quando è il momento di scherzare con lui e quando, invece, non è il caso di riderci sopra.

Tornando al nostro protagonista però possiamo dire che il suo essere distante dal resto del genere umano è scusabile col fatto che chiunque voglia qualcosa da lui. Una ragazza vuole portarlo a letto, un ragazzo, o vuole fare a botte per vantarsene con gli amici, o vuole essere protetto durante le risse, per ricavarne del semplicissimo vantaggio personale.

Il resto delle persone ha paura di lui, che siano degli insegnanti, dei bidelli, la psicologa della scuola o alunni che frequentano la sua stessa scuola, più grandi e più piccoli. Sembra che nessuno osi avventurarsi nel tentativo di scoprire cosa si cela dietro a quegli occhi perennemente cupi del moro.

Le uniche persone che sono fiere di lui sono sua madre e il coach di basket: è grazie a Hyunjin che tutte le partite di quella stagione sono state vinte e adesso stavano per arrivare in finale; ed è tutto merito di Hyunjin, che a detta di molti, oltre che ad insultare non sapeva fare molto altro.

Non ha animali domestici che a lui veramente piacciono, ma gli appartengono dei pavoni che spesso si "pavoneggiano" -o meglio "schiamazzano".

Frequenta il 3' anno di liceo, ma sembra comunque più grande e ad ogni rissa della scuola lui è uno dei litiganti, 100% sicuro.
Le ragazze girano spesso intorno a lui e pur non avendo interesse per nessuna di esse lui le utilizza per "sfogarsi" di tutto, dalle risse, alla scuola e dal basket, al padre. In effetti si può dire che l'unica donna che il ragazzo ha mai amato è sua madre, con il quale non ha un rapporto stupendo, ma lo aiuta ad andare avanti.

Ma il suo caratteraccio non aiutava, spesso gli insegnanti avevano richiamato la madre, ma oltre che avvisare il figlio, non avrebbe potuto fare niente se non sgridarlo, ma a quale scopo? In un modo o nell'altro spettava a Hyunjin decidere se diventare una persona migliore, non più temuta da tutti e non più il ragazzo più voluto da tutta la scuola.

Ma come si era immaginata la madre, il figlio non era cambiato e non aveva intenzione di farlo, continuava ad essere il classico "bad boy" stronzo, maleducato, donnaiolo (un bono della madonna 𝑨𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆/𝒕𝒐𝒓𝒆) e antipatico della storia. Perché rinunciare ad un ruolo che svolge così bene?

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