Epilogo

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Hyunjin e sua madre sorpassano una porta gigantesca e una stanza fredda, traboccante di volti senza emozioni, si palesò di fronte a loro.

«Signor giudice, oggi sono qui per... »

Urla tra avvocati.

Il ghigno di quell'uomo che crede di averla fatta franca.

Altre parole complicate, una dopo l'altra, accompagnate da fogli, usati come prove.

E alla fine, il rumore del martello mette il punto della lunga discussione.












«Mamma è tutto finito. »













«Finalmente. »









I giorni passavano e Hyunjin era finalmente riuscito a lasciare quel lettino d'ospedale, aveva ancora dolore e difficoltà nel compiere qualche movimento, ma con la giusta riabilitazione sarebbe tornando a essere indipendente. Non aveva rischiato troppo in realtà e quei giorni di dormita gli erano in qualche modo serviti per riprendere le forze, mentre le settimane passate in ospedale lo avevano fatto riflettere su molte cose. Per esempio sul come sarebbe proseguita la sua vita d'ora in poi; sicuramente sarebbe cambiato qualcosa anche se cosa precisamente non lo sapeva.

Più ci pensava e più non riusciva a immaginarlo.

Una cosa era certa, non avrebbe più rivisto il padre; aveva finalmente vinto contro quell'uomo.
Non si sarebbe mai dimenticato la sua faccia piegata in un grumolo di rughe di disapprovazione, mentre il giudice citava il verdetto finale. Si sarebbe ricordato quel momento per tutta la vita. Vita. Come sarà d'ora in poi la sua vita? Quel filo sottile che percorre il nostro cammino sulla terra sotto forma di essere vivente; filo, che comunemente chiamiamo vita.

Cosa terrà in serbo per lui?

Ma riflettendoci meglio, forse la vita è troppo imprevedibile per poterci pensare.

«Mamma attenta alla frittata che si brucia. »

Meglio vivere ogni momento, senza troppi anticipi. È più interessante così.

«Si tranquillo Felix, la vado a girare. »

Per esempio, in quel momento a Hyunjin, poco importava del futuro; l'importante per lui era essere in compagnia di sua madre e del suo amato Felix, mentre per la prima volta parlava con i suoi futuri suoceri; tutti quanti in casa Lee, a sedere intorno a una tavola ben apparecchiata e ardita di cibo di tutti i tipi.

Tutti senza troppi pensieri.

«Ho sentito Jisung e Minho questa mattina, hanno detto che domani pomeriggio vengono a trovarci. »

Il biondo informò Hyunjin che annuì, e allo stesso tempo anche i genitori.

«Noi saremo a lavoro, mi raccomando non distruggete la casa. »

La signora Lee li raccomandò, consapevole che tutti e quattro insieme avrebbero saputo fare qualsiasi cosa.

«Mamma, Chan torna la prossima settimana, è un problema se andiamo a prenderlo all'aeroporto? »

Questa volta, fu Hyunjin a parlare alla madre. Dopo che l'ex marito venne processato, finalmente aveva ritrovato la pace. Lei e Ellen, la madre di Felix, erano diventate amiche e si aiutavano a vicenda. Fortunatamente gran parte del denaro e degli averi della famiglia Hwang erano spettati a Jennie. Ma nonostante le grandi somme, aveva deciso, insieme al figlio, di non continuare ad abitare in quell'enorme villa, che era fin troppo grande per solo due persone e mentre cercavano una nuova casa non troppo distante dalla vecchia, i signori Lee li ospitavano nella loro. 

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