POV's Hyunjin
«Va bene? »
Sembrava che i ruoli si fossero invertiti, che io avessi bisogno di credere in me stesso. Ma mi piaceva, si stava preoccupando per me quindi andava benissimo. Annuì e mi girai nella sua direzione, iniziando un contatto visivo che durò molto, molto tempo. Ci fissammo per minuti interminabili, io seduto sul divano e lui appoggiato alla mia spalla. Ci guardammo a vicenda, senza vergogna. I miei occhi nei suoi e viceversa.
Non c'era timore nel suo sguardo, segno che non si sentiva a disagio.
«Hyunjin? »
Sussurrò appena.
«Dimmi. »
«Posso fare una cosa? »
Era una domanda che faceva troppo spesso, soprattutto quando non era sicuro nemmeno lui di volerla fare. Annuì e lo lasciai fare.
Fu un attimo, che mi ritrovai lui seduto sulle mie gambe, con un po' di goffaggine, si mise comodo e posò le sue braccia sulle mie spalle, avvicinando i viso al mio. Come un movimento automatico spostai le mie mani sulle sue cosce, in parte perché volevo, ma anche per non rischiare di metterle in qualche altro posto, dove magari lui non avrebbe voluto.
Non smettemmo di guardarci neanche per un secondo; aspettavo semplicemente che facesse qualcosa, qualche movimento che mi desse conferma delle sue intenzioni.
Forse non era poi tanto chiuso, almeno con me aveva iniziato a sciogliersi, soprattutto quando non facevo lo sbruffone, sembrava si sentisse più libero di fare quello che voleva.«Posso fare un'altra cosa?»
«Se smetti di chiederlo, va bene? »
Gli sorrisi.
«Dico sul serio Lixie, come io non devo scusarmi, tu non devi chiedere, fallo a basta... -iniziai a sussurrargli- Se a te va bene, io sarò sempre dalla tua parte. »
Sorrise e non ci pensò un'altra volta: si avvicinò al mio viso e mi baciò, con tutta la leggerezza di questo mondo, mi baciò come mai nessuno aveva fatto.
Avevo baciato molte persone, ma con lui sembrava fosse sempre la prima volta. Quando le nostre labbra si sfioravano il mio cervello si resettava, in quei momenti ritornavo il quattordicenne inesperto che esplorava il mondo; il primo bacio che dai ad una persona, strano, calmo e lento. Sempre con la paura di sbagliare qualcosa e fare brutta figura.Si aggrappò al mio collo, e io lo feci con la sua vita sottile, coperta da un maglione beige palesemente molto più grande di lui.
Respirò nel bacio, e mi accarezzò la guancia; non osavo muovermi troppo, sperando che lui facesse le prime mosse e che fosse lui a darmi il via. E così fece.Picchiettò la sua lingua sulle mie labbra, dando il via a un bacio bagnato ma pur sempre lento e per niente aggressivo.
Mi lasciai trasportare, e alzai di poco il maglione, abbastanza spesso, e sfiorai la pelle olivastra dei suoi fianchi, calda, pulita.
Sentì dei piccoli brividi attraversargli la schiena, appena la superfice fredda dei pochi anelli che mi erano rimasti, toccarono la sua schiena.Avevo deciso di diminuire la quantità di anelli, erano diventati veramente tanti e spesso anche semplicemente scrivere era doloroso, e ormai tenere il telefono in mano era davvero complicato. Me ne erano rimasti giusto due per mano, ad uno in particolare ero legato: quello con le mie iniziali. Non che mi piacesse ricordare sempre chi era l'uomo che mi avesse passato il cognome; ma capitavano momenti in cui mi colpiva, quello che si poteva considerare "solitudine da ricconi" dove mi scordavo tutto. Quale fosse il motivo della mia tristezza, cosa mi tenesse ancora legato ai miei genitori e a quella casa. Ma spesso e volentieri, mi dimenticavo di chi ero, cosa avevo scelto di diventare, grazie anche all'aiuto di Felix, che senza rendersene conto, stava facendo di me una persona prettamente migliore di quello che ero prima. E le iniziali incise in un certo senso erano in grado di aiutarmi a ritrovare chi ero davvero.
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Io e Te
FanfictionHyunlix - io e te Felix, un ragazzo sensibile, con problemi a socializzare e con fin troppi traslochi alle spalle. Hyunjin, nato come il classico ribelle della storia, cattiva condotta ma popolare e con situazione familiare discutibile. Due ragazz...