Cap. 30 Someone like you

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"Perché?!"

Felix non riusciva a crederci, ad occhi sbarrati continuava a fissare Hyunjin.
Ci aveva messo tanto per essere considerabile "normale" ci aveva messo anima e corpo per non avere niente che potesse essere ritenuto diverso da quel che la società avrebbe ritenuto normale.

Perché?

Perché lui non era normale? Perché doveva necessariamente sforzarsi per sembrarlo?

Perché?

Perché lo ha detto? Perché non è stato zitto? Perché non si è fatto gli affari suoi?

Perché?

Il suo cervello si stava ripetendo la stessa cosa da qualche secondo ormai, e se non si fosse sbrigato a tornare nella realtà, quei secondi, sarebbero potuti diventare minuti.

«Noooo»

Prese nuovamente parola Han

«Non ti truccare. »

Fece il labbruccio per smorzare l'atmosfera.

«Sono bellissime le lentiggini, penso una delle caratteristiche più bella che una persona possa avere. »

Dedicò uno sguardo dolce al minore che aveva smesso di fissare Hyunjin e si era voltato appena Jisung aveva iniziato a parlare.

Felix fissò per terra senza sapere cosa rispondere, non era solito ricevere complimenti da altre persone che non fossero i suoi genitori. Perché, almeno secondo lui, ogni figlio è bello, agli occhi dei parenti. Non ci aveva mai creduto e non ci avrebbe mai creduto, non gli aveva mai fatto nessun'effetto effettivamente, ma sentirselo dire da una persona, che in questo caso è un vero e proprio sconosciuto, è un'altra cosa.

Non sapeva che rispondere, rimase ancora senza parole, l'ennesima volta che rimaneva senza parole sempre per mano della stessa persona.
Assurdo! Non poteva essere possibile, o aveva un potere magico, o non si spiegava.

«Penso che sia un po' il pensiero di tutti, ma non di questa testa dura. »

Disse infine Chan dando una lieve botticella sulla testolina di Felix che, ancora senza parole, ascoltava.

Sempre Chan continuò.

«Anyways guys, i think sia il momento di andare un po' in giro, iniziamo ad incamminarci o prendiamo residenza davanti a quest'edicola? »

Per quanto il suo unire inglese e coreano sia sempre insolito e inaspettato, sia Felix che il resto dei ragazzi trovarono divertente la battuta, fatta per alleggerire il momento.
I cinque amici, a quel punto si alzarono e si incamminarono pronti per passare un giornata all'interno di quell'enorme struttura.

Passarono davanti ad altri due ristoranti, tutti con le stesse caratteristiche del prima che hanno visto all'entrata, altre tre piccole edicole e dei negozi di vestiti per adulti e bambini. Oltrepassarono una profumeria che emanava un valanga di dolci fragranze e una sala cinema dal quale ne uscivano e entravano molte persone.

Gli occhi dei ragazzi rimasero incantati da un posto in parti colare: una sala giochi.
Era un sala gigantesca molto scura e dei led al neon dai vari colori illuminavano tutti i reparti.

Era piena di ragazzi, e alcune parti emanavano una luce più chiara rispetto alle altre, proveniente dagli schermi accesi dei giochi. Si sentivano risate provenire da tutte le parti, le musichette dei videogiochi e una leggera musica di sottofondo, un po' più forte rispetto alle altre accompagnata da molte voci stonate: il karaoke.

Si, quello chi voleva per scaricare un po' la tensione e Jisung stava letteralmente pregando in ginocchio il resto dei ragazzi e strattonando il suo ragazzo, solo per poter fare una canzone; occasione ottima per poter far sciogliere un po' il nostro Felix, o almeno cosí pensava.

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