Cap. 29 Perché?

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POV's narratore

Si avvicinarono ai loro due amici tranquillamente accomodati su una delle poltroncine rosso sangue, appena fuori l'ingresso del bar dai toni spaventosamente caldi e accoglienti, giusto per poter fare lo stesso. Gli altri, non si accorsero del loro arrivo, prima che il più grande, curioso di cosa stessero ridendo, si presentò dietro le loro testoline per leggere la possibile battuta, spaventandoli.

«Madonna santa Chan, la prossima volta ti arriva una gomitata sulle gengive, ti faccio cadere tutti i denti! »

Fu Lee Minho il primo dei due e riprendersi, sibilando irritato.

«Scusa amico, ma eravate troppo presi da quello schermo, da non esservi neanche accordi della nostra presenza. »

Solo in quel momento Jisung, il ragazzo dai capelli sul biondo cenere a ricadergli sul volto e le dolci guanciotte paffute, si accorse della figura Felix, a lui sconosciuta, rigidamente seduta affiancata dal migliore amico del suo fidanzato.

«Chi sei?»

(IO SONO TUO PADRE giuro la smetto)

Il biondo, rimase immobile alla domanda, essendo colto alla sprovvista: aveva immaginato che gli altri gli avessero parlato anche un minimo di lui, un solo avvertimento o un "guarda oggi viene anche un mio amico" non si aspettava che non lo avessero minimamente nominato.

Allora, dopo il piccolo silenzio, prese nuovamente parola Chan:

«A proposito, lui è Lee Felix, ci sarà anche lui oggi, ti dispiace? Toccava al tuo ragazzo dirtelo, ma evidentemente se né dimenticato»

Jisung gli lasciò uno sguardo curioso, non sembrava cattivo, era buffo e apparentemente simpatico, forse anche dolce. Da come si era approcciato non sembrava per niente una persona introversa e silenziosa; forse se fossero diventati amici avrebbe potuto trasmettere un po' del suo coraggio.

«Sei.. -iniziò improvvisamente Jisung mostrando interesse verso la figura minuta- ..piccolo»

Dire che Felix non si aspettava minimamente una tale osservazione era dir poco, e se prima se n'era rimasto zitto per paura di sbagliare adesso, non sapeva minimamente come rispondere.
Era un insulto? Complimento? Forse era una semplice affermazione che neanche si era accorto di dire a voce alta..

«E tu un coglione, ma ti sembra il caso?»

Questa volta Hyunjin, che fini a quel momento era stato zitto, proferì parola per la prima volta, facendo portare gli occhi arrabbiati del ragazzo dai capelli mirtillo su di sé, per aver risposto male al suo fidanzato.

«Ok, ok, stop please, pece and love guys. »

Uno strano accento australiano abbelliva le parole inglesi del maggiore; era carino.
Ma vedendo che la tenzione tra i due nell'aria era talmente alta da spaventare addirittura Jisung preferì cambiare totalmente argomento.

«Tra l'altro, avete già mangiato? Felix e Hyunjin vi volevano fare una sorpresa»

Iniziò e appena costatò che l'attenzione era di nuovo su di lui continuò chiedendo di spostarsi sui tavolini appena fuori da un mini-market dagli stravaganti colori accesi e dall'insegna, altrettanto luminosa, di neon gialli. Sembrava un posto tranquillo ma fin troppo claustrofobico, cose ammucchiate, tra giornalini, DVD d'altri tempi, quaderni e cartoleria a basso prezzo; tutto accatastato in montagnette tenute insieme da legacci in spago. L'entrata riportava i prezzi di qualunque cosa vi fosse all'interno del negozio e i giornali o le riviste giornaliere erano tenute tutte insieme su un espositore, affiancato da un porta calamite tappezzato da esse.
I tavolini al difuori della piccola struttura erano come quelli da pic-nic, solo più grandi e come centro tavola vi era un piccolo cestino di vimini contenente dei fiori finti.

I cinque ragazzi si sedettero con tutta la calma del mondo anche se, ad alcuni di loro, la curiosità li stava mangiando vivi.

Felix guardò Hyunjin per essere sicuro di quel che doveva fare e appena il moro ricambiò lo sguardo aprì la borsa e ne tirò fuori il contenitore dei brownie.

Gli occhi dei presenti i illuminarono -sembravano dei morti di fame, ma tralasciamo- compresi quelli di Jisung, che come un predatore che ha intercettato la sua preda si butta su i dolci e ne prende subito due, mettendosene subito uno fra i denti, sporcandosi la bocca di cioccolato.

«Dai ma sono buonissimi! Dove li hai comprati? »

Domandina a bruciapelo ma al quale Felix non esitò a rispondere.

«Li ho fatti io, insieme a Hyunjin. »

Disse timido fissando le bianche mattonelle fredde e ingiallite dal tempo.

«Hyunjin che cucina?! Odio non ce lo vedo per niente. »

Rise il mirtillo.

«Fidati, devi averlo stregato per bene per esser riuscito a fargli fare qualcosa del genere. »

Continuò, ricevendo un colpetto sulle spalle dal moro.

«Guarda che sono un cuoco approvato dai migliori chef coreani e non... Devo solo trovare il tempo di farlo, o più che altro la voglia e gli ingredienti, che in casa mia non c'è mai niente di buono, forse farmi le cose da solo può essere d'aiuto. »

«Anche la presenza di un mini chef tascabile può esserti d'aiuto in questa tua impresa ardua e tortuosa, sai?»

Chan, accompagnò la frase con un tono drammatico e teatrale, scompigliando i capelli del più piccolo, probabilmente riferendosi alla sua statura.
A quest'affermazione i seguenti risero, tutti tranne uno: Jisung.
Era concentrato, sembrava stesse pensando attentamente e che fosse stato catturato davvero tanto da un particolare sul viso di Felix, data la sua particolare attenzione ai tratti del giovane.

«ODDIO»

Spaventò i presenti

«Hai le lentiggini!? »

Jisung in un certo senso sperava che avesse effettivamente le lentiggini, non solo perché non voleva rifare un'altra visita dall'oculista, ma anche perché trovava questo particolare così carino e raro che per nessuna ragione al mondo, sarebbe dovuto essere nascosta.

Gli occhi dei presenti si posarono sulla figura taciturna del biondo che continuava a guardare dritto negli occhi Jisung per probabilmente, cercare una risposta senza attirare troppo l'attenzione su quel particolare di lui che, quando era piccolo, aveva schifato i suoi compagnetti.

Per la seconda volta in quel pomeriggio, un'altra persona rispose al posto suo.

«Si ha le lentiggini, ho visto delle foto di lui da piccolo, le ha sempre avute, non sono finte, solo che spesso e volentieri si trucca e si vedono poco»

POV's Felix

Perché? Perché lo ha detto?

Angolo scrittrice:

Ma salve buone anime che mi sopportano, sono tornata. Questo capitolo è stato un parto, ho avuto il blocco del lettore e dello scrittore nello stesso periodo ma in quei piccoli momenti di lucidità sono riuscita a -letteralmente- vomitare questa roba. Mi piace? No. Ma va bene così.

ANYWAYS

Love yourself, always <33

Io e TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora