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Edna saltò fuori dal suo nascondiglio e brandì l'arma, fiera <<Costui non è degno di tale onore!>>

Ma Glauco indietreggiò prontamente e parò il colpo con una mossa veloce <<È me che ama! Elena rimarrà fra le mie braccia finché morte non ci separerà!>>

Danae era comodamente seduta sui sacchi di frumento accatastati al muro a godersi lo spettacolo: il velo azzurro trasparente le ricadeva sul viso e gli occhi quasi si confondevano col tessuto.

Se uno dei due riusciva a togliere l'arma di mano all'altro, Danae applaudiva, ignorando la parte che le era stata assegnata: immaginava come si fosse sentita Elena di Sparta, sulle mura di Troia, spettatrice del duello sanguinoso fra i suoi contendenti. Quel duello non aveva un bel niente di sanguinoso, solo di esilarante se si guardavano le espressioni sia di Edna che di Glauco.

I sacchi di frumento non erano proprio il trono su cui avrebbe voluto sedere, ma si era accontentata.

<<Sogna, principe Paride!>> Edna si piegò per terra evitando la spada di Glauco, che nient'altro era che un bastoncino di legno un po' più appuntito, come il suo. Poi si rialzò, cercò di colpirgli il fianco e nel frattempo lo fece indietreggiare verso le scale.

Glauco si guardò alle spalle e sussultò. Riuscì a spostarsi verso il muro, alzò la "spada" con entrambe le mani ed esclamò <<Oggi danzeremo sul tuo cadavere, figlio di Atreo! Non uscirai illeso da questo duello!>>

<<Ah, ma questo si vedrà!>>

Glauco, approfittando della distrazione di Edna, sgattaiolò via e corse verso Danae. Si preparò a lanciar via la spada e a prenderla fra le sue braccia, ma Edna gli piombò davanti <<Pensavi di potermi ingannare, principe? Combatti da uomo!>>

Costrinse Glauco ad inginocchiarsi per terra: lui, prontamente, riuscì ad afferrare di nuovo la spada e scappò nella direzione opposta.

<<Combatti, avanti!>> gridava Edna, cercando di trattenere le risate. Ma Glauco era sparito. Dov'era finito? Danae nel frattempo guardava Edna con un sorrisetto furbo. Edna cercò spiegazioni da lei, ma Danae fece spallucce <<Io devo solo guardare.>>

E invece eccolo lì, Glauco, proprio dietro di lei. La colse di sorpresa con un grido. Lei finì per terra e Glauco le mostrò la sua spada, soddisfatto e trionfante <<Arrenditi, Menelao. L'ora è giunta.>>

Sembrava che per Edna non ci fossero più speranze. Glauco troneggiava sopra di lei, e nonostante fosse abbastanza basso da quella prospettiva sembrava un gigante.

Danae finse un colpo di tosse e interruppe il suo momento di gloria <<Ma non era Menelao a vincere?>>

Edna rise <<Ma tu da che parte stai?>>

<<Da quella di Paride, ovviamente.>> disse con espressione sognante. Neanche Glauco era il bel guerriero che si era sempre immaginata, ma dopo tutto stavano solo giocando <<È lui il mio principe.>>

Glauco allora, forse incoraggiato dalle parole di Danae, alzò la spada con entrambe le mani per simulare il colpo finale. Qualcosa si aggrappò improvvisamente alla sua caviglia destra e si sentì cadere. Un istante dopo era Edna ad essere sopra di lui <<Non mi sottovalutare, principe.>> disse socchiudendo gli occhi.

Prima che potesse rialzarsi Edna gli fece cadere la spada di mano e l'afferrò <<Sei disarmato, Paride!>>

<<Eh dai, ridammela!>> Glauco balzò in piedi e cercò in tutti i modi di riprendersi la sua spada.

<<Io non credo che Paride abbia detto esattamente così.>> Edna continuava ad evitare i suoi movimenti, mentre Glauco si protraeva in avanti e le lanciava sguardi d'offesa.

GHIGHNOMAIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora