I
Damiano era seduto su uno degli sgabelli della "Volpe e l'uva", mentre sorseggiava una birra fresca, sospirò beatamente e si pulì la bocca con la mano come era solito fare. Le taverne erano il suo posto preferito, si sentiva a suo agio in mezzo a tanta confusione. Lì poteva fare due delle cose che preferiva di più, giocare d'azzardo e riempirsi di qualunque bevanda alcolica.
«Ci voleva proprio» disse dopo aver bevuto.
Sentì di sfuggita parlare le persone sedute al tavolo dietro di lui e si girò a guardarle.
«No! Basta, con te non ci gioco più»
«Dai non prendertela, non è mica colpa tua se sei negato con i dadi»
«Non è vero la tua è solo fortuna»
«Ah sì? Allora dimostramelo»
Lo sfidante preso dalla rabbia buttò delle monete sul tavolo.
«Punto altre due monete d'argento»
Il campione prese i dadi per metterli nel bicchiere e li girò, dopo capovolse il bicchiere e lo mise sul tavolo.
«Dieci!»
Lentamente lo alzò e uscirono tre dadi, le facce segnavano 3 + 3 + 4.
Il campione di dadi si mise a ridere, sbeffeggiando l'avversario chiaramente spazientito.
«No, è impossibile! Basta me ne vado»
L'abile giocatore continuò a ridere, ma venne interrotto da Damiano.
«Ehi amico, voglio giocare»
Attirò l'attenzione delle persone nella locanda, in particolare di una donna seduta ad un tavolo in fondo alla sala.
Il giocatore lo guardò in maniera beffarda. Vedeva davanti a sé un omaccione dalla faccia spavalda, vestito con un'armatura di cuoio e un'ascia attaccata a dei pantaloni di pelle. Intuì che doveva trattarsi di un avventuriero che magari aveva esperienza con il gioco. Decise di non tirarsi indietro, doveva mantenere la sua reputazione da vincente.
«Certo... se vuoi essere spennato, fa pure»
«Ehi guarda che ti faccio il culo a questo gioco»
«Se ne sei proprio sicuro accomodati»
Il Giocatore diede i tre dadi e il bicchiere a Damiano, che buttò le monete sul tavolo per sfidarlo.
Damiano mise i dadi nel bicchiere, li agitò, soffiò nel contenitore e lo capovolse.
«Diciotto!»
Il giocatore lo guardò e si agitò dalle risate.
«Diciotto, ma sei pazzo?»
Continuò a ridere e Damiano alzò il bicchiere, mostrando le tre facce dei dadi 6 + 6 + 6.
Il giocatore smise di ridere e rimase con la bocca aperta. Tutta la sala si fermò, nessuno fiatava per lo stupore, Damiano se ne accorse e sorrise.
«Te l'ho detto che ti faccio il culo!»
II
Il giocatore se ne uscì dalla locanda bestemmiando.
«Non era il tuo giorno fortunato bello! Non prendertela» disse Damiano tutto pieno di sé. Dopo si girò e prese il sacchetto contenente la vincita.
«Che fesso! Pensava di poter competere con me a dadi»
La performance ludica di Damiano non passò inosservata, tra le tante persone c'era una donna che lo aveva fissato e continuava a farlo di sfuggita. Il mercenario se ne accorse e andò vicino al suo tavolo.
Era una donna minuta, ma dalle forme aggraziate, accentuate dai vestiti in pelle aderenti. I suoi capelli erano neri e arrivavano alle spalle, gli occhi verdi sembravano due smeraldi che impreziosivano il suo volto, così come il suo nasino all'insù, che le dava un aspetto quasi da ragazzina.
Damiano non notò solo il suo aspetto, ma anche le sue armi, un arco con faretra e dei pugnali attaccati alla cintura. In più aveva un'espressione sicura e impertinente, che le dava un'aria da tipa tosta. Il mercenario capì che si doveva trattare di un'avventuriera e questo la rendeva più appetibile ai suoi occhi, essendo differente dalle solite donne indifese.
«Voglio sfruttare le mie abilità per offrirti qualcosa, che prendi?» le disse Damiano scuotendole il sacchetto con i soldi, proprio davanti agli occhi. Lei lo guardò, ma trattenne le risate e iniziò a punzecchiarlo.
«Abilità? Giocare a Dadi richiede abilità? Da quando?»
«Come credi che sia riuscito a vincere ogni lancio?»
«Semplicemente fortuna... comunque prendo del vino»
Damiano fece una fragorosa risata e si alzò per chiamare l'oste.
«Oste due calici di vino!» dopo si sedette più vicino alla donna e si presentarono a vicenda, il suo nome era Tessa Mirante. Damiano continuò a pavoneggiarsi «E se ti dicessi invece che è tutto ingegno e prestigiti... tigi... pregisti...»
La donna si fece più intraprendente, mise una mano sulla gamba del mercenario e l'altra sulle labbra per zittirlo.
«Shh... Prestidigitazione»
Entrambi scoppiarono a ridere, gli occhi dei due continuavano a incrociarsi volutamente.
«E spiegami quindi, come faresti a essere così bravo?»
«È semplice abilità, mi basta muovere le mani in un certo modo, ascoltare il roteare dei dadi e i numeri sono già davanti ai miei occhi, è un dono»
«Ah, e mi insegneresti?»
«Ci vorrebbe troppo tempo e poi non è il momento, godiamoci questo vino» L'oste proprio in quel momento poggiò i calici sul tavolo.
«Dai, fammi provare!»
Damiano prese i dadi e li porse alla ragazza, ma appena Tessa stette per prenderli, lui chiuse la mano e la ritirò.
«Tu però dammi un bacio» disse sempre spavaldo.
«Se è quello che vuoi?»
Tessa avvicinò le labbra a quelle di Damiano e lo baciò, nel farlo montò sulle sue gambe e lo abbracciò strusciandosi addosso. I due si scambiarono un lungo bacio con la lingua e al termine, Tessa si ricompose e bevve il vino tutto di un fiato. Damiano fu estasiato da quel bacio, ma dovette riprendersi subito.
«Buono! Ora però devo proprio andare. Offri tu, vero?»
«E che significa?»
«Significa che devo andare bello, ci ribecchiamo»
Tessa si alzò e se ne andò sotto lo sguardo sbigottito di Damiano. Anche lui finì il suo bicchiere di vino, lo bevve tutto in un sorso. L'oste, che aveva visto tutta la scena, si rivolse al mercenario ormai nervoso, perché non era abituato a essere preso in giro in quel modo.
«Ehi amico, non perché non mi fidi di te, ma ho imparato a farmi pagare prima che il cliente stramazzi a terra ubriaco»
Damiano andò al bancone e mise mano alla cintura, non trovò il sacchetto con le monete e dopo un po' capì di esser stato fregato.
«Allora puoi pagare?»
«MALEDETTA BAGASCIA!!! Mi ha rubato le monete»
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Cronache di Stivalia - La condanna di Rocca Leone
FantasíaUn fantasy medievale ambientato a Stivalia una penisola ispirata al territorio italiano dell'epoca. Gli avvenimenti di questa storia si svolgono a Rocca Leone, epicentro della rinascita di un'entità malvagia che trae il proprio potere dalle cattive...