CAPITOLO 29 - La litigata

2 0 0
                                    

I

L'odore di thè al gelsomino si sparse per tutto il salotto. La teiera stava fumando ed Elidoro la tolse dal fuoco, dopo la portò al tavolo dove erano sedute Zoe e la donna incontrata in città. Il bardo versò il the e ne diede una tazza alla signora, che la prese con la mano tutta tremante. Era sconvolta e piena di paura, Zoe stava facendo di tutto per rassicurarla, ma allo stesso tempo cercava di farla parlare.

«Signora so bene che è sconvolta, ma le devo fare alcune domande, servono per ritrovare vostro figlio»

La signora fece un cenno con la testa e la maga partì subito a chiedere le prime cose.

«Sono già avvenuti in precedenza dei rapimenti?»

«Sì, hanno rapito quattro bambini negli ultimi due mesi, li hanno ritrovati... smembrati!» esclamò sconvolta.

«E... Dove li hanno trovati?»

«Nel bosco prima del monte Luet... ma non so altro...»

«Grazie per le informazioni che ci ha dato, le prometto che faremo di tutto per portare a casa suo figlio»

La donna aveva gli occhi lucidi, li chiuse facendo scivolare le lacrime sulle guance, prese le mani della maga e le strinse forte ringraziandola.

II

Sull'uscio del casale la donna ringraziò ancora la maga e uscì allontanandosi per la stradina di campagna. A pochi metri da loro, le donne vennero intraviste dal resto della compagnia.

Gabriele rimase stranito, non conosceva quella donna con Zoe. La sua testa si pose vari interrogativi, invece Damiano aveva solo voglia di tornare al casale e mangiare.

«Secondo voi chi può essere?» domandò il cavaliere.

«Non lo so... ma incominciamo ad entrare, poi si vede» rispose Damiano, avviandosi all'ingresso.

Nel frattempo all'interno del casale, Zoe ed Elidoro discutevano sul da farsi, la maga era sicura di sé, mentre il bardo era abbastanza scettico.

«Non ti sembra di averle dato false speranze, suo figlio a quest'ora potrebbe essere morto»

«Ma potrebbe anche essere vivo»

«A me sembra fin troppo rischioso»

La porta si aprì e gli altri entrarono uno dopo l'altro. Elidoro al solo guardarli si sentì in tensione, anche perché Gabriele aveva sentito le sue ultime parole, che in quel momento gli pesavano come dei macigni.

«Cos'è rischioso?» domandò allarmato.

Zoe guardò con fare di rimprovero il bardo, che non poté far altro che vuotare il sacco.

«Abbiamo incontrato una donna al paese, era sconvolta perché le hanno rapito il figlio e...»

«E vuole che glielo riportiamo indietro?» intuì Nereo.

«Esatto! Hanno già rapito quattro bambini gli scorsi mesi e sono stati ritrovati i resti nel bosco, ai piedi del monte Luet» rispose Zoe.

Elidoro cercò di ribadire ancora quello che aveva detto prima, non ci teneva a inimicarsi il resto del gruppo.

«Come ho detto prima, potrebbe essere già morto»

«Avresti dovuto aspettarci. Siamo una compagnia e dovremmo discutere insieme di queste cose prima di prendere decisioni» disse Gabriele alla maga, che si inasprì al solo sentire queste parole.

«Una compagnia... E io chi sarei in questa compagnia? Non ero quella che sarebbe dovuta rimanere al sicuro?»

«No, mi dispiace per quello che ho detto ieri. Lo sai che sei importante per il gruppo, ma certe iniziative non puoi prenderle da sola, e poi... è troppo rischioso, non voglio che corriate altri pericoli inutilmente»

Cronache di Stivalia - La condanna di Rocca LeoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora