CAPITOLO 48 - Le sorelle

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I

Quel flebile sole che c'era prima aveva lasciato spazio a un cielo terso di nubi. Gli occhi di Damiano scrutavano il cielo con attenzione, poi voltò lo sguardo su dei i rami e notò che dei corvi imperiali, visti prima di entrare, non vi era più traccia.

«Dove troviamo le altre ora?» gli domandò Zoe.

«Probabilmente saranno nei paraggi» gli rispose il cacciatore.

«Hai ragione. Incominciamo a cercarle» disse Gabriele.

Damiano continuava a guardare l'orizzonte e la faccia che fece, non presagiva nulla di buono.

«Non credo ce ne sarà bisogno» rispose il cacciatore.

Dal cielo comparvero due corvi in volo, atterrarono sul terreno e si tramutarono in due donne anziane. La più giovane di nome Ursula era nervosa, lo si capiva dal suo sguardo torvo. I suoi capelli erano rossicci, legati in una treccia e tenuti su di un lato. Anche lei aveva un colorito bianco e vestiva con una tunica nera. Dalle rughe sul viso e sulla fronte si poteva presupporre che fosse una signora di mezz'età, ma essendo una strega, la sua vera età era incalcolabile. Davanti a lei c'era sua sorella maggiore Ofelia, un'anziana tarchiata dai capelli lunghi e bianchi, con i lineamenti segnati dalle rughe, che parlava in maniera calma e sinistra.

«Avete profanato il nostro covo, avete ucciso nostra sorella Agata e ora credete di poter andare via illesi?» disse minacciosa e cupa in volto.

«Se vi opporrete alla cattura, farete la stessa fine di vostra sorella» gli intimò il cavaliere, ma le sue parole non fecero altro che fomentarle ancora di più.

«Maledetti! La pagherete cara!» urlò adirata la sorella minore.

La maggiore riprese subito sua sorella, lanciandole un'occhiata.

«Aspetta Ursula!» poi si rivolse al gruppo di inquisitori «Voi umani credete di essere sempre nel giusto, ma siete solo dei poveri idioti. Non sapete con chi avete a che fare»

Damiano si scocciò di starle a sentire e volle andare subito al sodo.

«Maledette baldracche! Vi brucerò tutte e di voi non rimarrà nemmeno la cenere»

A quel punto anche la più anziana e saggia delle streghe perse il controllo.

«Questo è troppo! Vorrà dire che morirete!» dopo lanciò un fulmine dalla mano rivolto verso il bardo. Zoe lo vide a tempo e riuscì ad azionare la sua barriera magica per proteggerlo.

Ursula si teletrasportò alle spalle del gruppo, afferrò Tessa per la gola e la scaraventò su un albero.

Nereo era il prossimo bersaglio della strega dai capelli rossicci, ma lui temporeggiò lanciandole delle bombe, Ursula le evitò tutte teletrasportandosi di continuo e all'improvviso apparve di fronte all'alchimista.

«Pagherai per quello che hai fatto a mia sorella!» gli urlò in faccia, poi lo immobilizzò con un semplice gesto della mano. Nereo rimase fermo, mentre lei avvicinava le unghie appuntite vicino alla sua gola, ma venne colpita da una freccia scoccata da Tessa, che nel frattempo si era ripresa.

«Lascialo! Tu ed io non abbiamo ancora finito!»

Sull'altro fronte, Zoe stava resistendo all'attacco di Ofelia, che era parecchio infuriata e sospesa a mezz'aria.

La megera smise di attaccare Zoe per un attimo e planò alle sue spalle. Fece sventolare la mantella e creò una folata di vento che fece scivolare tutti per terra.

Elidoro era spaventato e trovò riparo gattonando dietro a un albero, tramava e abbracciava il suo mandolino.

Gabriele raggiunse Ofelia e provò a colpirla con un fendente, ma lei lo evitò smaterializzandosi. Il cavaliere provò ancora più volte, ma tutti i colpi vennero evitati, fino a quando lei riuscì a fermare la lama con il palmo della mano.

Cronache di Stivalia - La condanna di Rocca LeoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora