I
Nereo, come ogni mattina, aveva l'abitudine di preparare il proprio laboratorio portatile. Notò che all'appello mancavano delle boccette, non ricordava di averle usate, quindi era sicuro che non le avesse portate con sé. Si vestì, uscì prima di tutti e raggiunse la città alle prime ore del mattino. Le strade erano semi deserte e per strada si incrociavano solo lavoranti, che andavano alle proprie attività.
L'alchimista vide l'insegna di una drogheria, fortuna volle che aveva aperto da poco, e dopo aver dato una veloce occhiata alla vetrina, entrò nel negozio. Al suo interno c'erano più merci esposte, tra cui anche delle boccette, che destarono subito la sua curiosità. Le esaminò per bene e le passò da una mano all'altra, per soppesarne il peso.
«Le posso essere utile?» gli disse la commessa, mentre usciva dal retro.
Era una ragazza giovane, dai capelli neri raccolti, un viso tondo e leggermente in carne. Dal tipo di pancia si poteva presupporre che fosse in dolce attesa.
«Queste boccette da viaggio sono in vetro borosilicato?»
«Sì, vedo che se ne intende»
«Ne prendo cinque»
«Benissimo, gliele metto in una scatola?»
«Sì, grazie»
Nereo si guardò ancora attorno e poi raggiunse la commessa, che stava impacchettando le boccette. Stando più vicino alla ragazza, notò il suo bel volto, ma anche dei lividi sul collo coperti a stento dai capelli, e sulle braccia c'erano dei tagli con delle bruciature. Nereo li vide e la sua curiosità prese come sempre il sopravvento.
«Scusi, se non sono indiscreto posso chiederle come si è procurata questi lividi?»
«No, niente... è che sono caduta»
«Deve essere stata una brutta caduta...» disse l'alchimista, facendo finta di crederci «...e come è caduta?»
«Anna sbrigati vieni subito qui!» tuonò una voce imperiosa, dal retro bottega. La commessa si spaventò per la chiamata improvvisa e fece cadere degli espositori davanti a lei. Un barattolo di vetro con dentro una spezia si ruppe in mille pezzi. La ragazza era terrorizzata e affannava tremando nervosamente.
«Cos'è questo rumore?» chiese sempre la voce dal retro bottega.
Il droghiere arrivò nel posto dell'incidente e notò il barattolo rotto, con la spezia sparsa sul pavimento. L'uomo era infuriato e aveva il colorito rosso dalla rabbia, sembrava quasi che potesse scoppiare da un momento all'altro, e così fu.
«Tu bastarda che non sei altro!»
Colpì la ragazza al volto con un ceffone a mano aperta. Fu così forte, che la fece sobbalzare e cadere con la faccia sul bancone.
Nereo cercò di intervenire in qualche modo.
«La smetta! è impazzito?»
«Chi sei tu per dire cosa devo fare con mia figlia?»
La giovane pianse dal dolore e dalla vergogna, Nereo vedendola, non smise di prendere le sue difese.
«Indipendentemente dalla vostra parentela, penso possa bastare così»
Il Droghiere sovrastava fisicamente Nereo, era molto alto e tarchiato, con delle braccia doppie, che solo a guardarlo avrebbe intimorito chiunque. L'uomo andò vicino all'alchimista e lo guardò con fare molto minaccioso. Nel frattempo, Nereo prese dalla tasca un anello dotato di ago e se lo mise al dito. Al momento giusto, senza esitare un attimo, sferrò un cazzotto al volto del bruto e lo atterrò con un colpo.
Non si rialzò, non poteva.
«Che gli hai fatto?» domandò la ragazza incredula.
«Gli ho solo somministrato un potente sonnifero, ne avrà per un bel po'. Tu piuttosto faresti bene ad andartene subito da qui, va' il più lontano possibile»
«Non posso, sono incinta...» arrossì per il disagio e indicò il padre a terra «il bambino è suo»
«A maggior ragione, non puoi stare con lui»
«Non so dove andare, non mi sono mai mossa da qui»
Nereo era impaziente e cacciò dal cappotto un sacchetto con dei soldi, dopo staccò un foglio dal suo quadernetto. Si mise sul bancone e scrisse una lettera. La ragazza lo guardava stranita, non sapeva cosa avesse in mente. Una volta finito di scrivere sciolse della cera sul foglio e impresse il simbolo sul suo anello nella cera lacca. Il nobile porse la lettera alla giovane.
«Dirigiti al castello di Rocca Nebbiosa e dì ai miei servi che ti mando io, là troverai anche un'occupazione»
«Come vi chiamate?»
«Mi chiamo Nereo Guarnieri, ora sbrigati a partire»
«Sì, lo faccio subito, vi ringrazio»
«Inutile ringraziare, ho detto che vi darò un lavoro, non che vi ospiterò gratuitamente»
La giovane corse a fare i bagagli e Nereo uscì dal negozio, dopo aver preso le boccette dal banco. Appena uscito, notò un povero mendicante maltrattato da degli uomini. Sbuffò e guardò le boccette piene che aveva nel cappotto.
«Le avevo appena ricomprate...»
Subito dopo prese una delle boccette e la lanciò contrò gli uomini, provocando un'esplosione.

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Cronache di Stivalia - La condanna di Rocca Leone
FantasíaUn fantasy medievale ambientato a Stivalia una penisola ispirata al territorio italiano dell'epoca. Gli avvenimenti di questa storia si svolgono a Rocca Leone, epicentro della rinascita di un'entità malvagia che trae il proprio potere dalle cattive...