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A Rocca Leone era arrivata la notte, ma stavolta non erano stati appiccati incendi, ne commessi omicidi. Era tutto calmo e un ragazzo stava trasportando un carro con sopra delle botti di vino. Il suo padrone gli aveva detto di stare attento, la città soprattutto di notte era colma di pericoli. Quel giorno "la locanda del torchio", la più grande e rinomata di Rocca Leone, aveva ordinato ben sei barili. Il mastro vinaio per un'ordinazione simile gli avrebbe fatto attraversare anche un territorio in piena battaglia campale.
Il ragazzo, percorrendo la strada del paese, notò un silenzio che quasi non si aspettava. Le case erano chiuse e la strada deserta. Da lontano si sentiva l'odore di arrosto, che proveniva sicuramente dalla locanda.
Il ragazzo entrò e vide che la sala era semivuota, c'erano seduti a un tavolo i cavalieri di Re Edoardo giunti a Rocca Leone. Stavano bevendo delle birre, mentre Lorenzo era seduto in disparte avvolto dal fumo della sua pipa. In un angolo era stato allestito un palchetto e sopra Elidoro stava su una scala per decorarlo con dei festoni.
«Ehi ragazzo!» disse Elidoro al giovane delle consegne, che si voltò verso di lui «Mi aiuteresti? Non riesco a metterlo da solo dall'altra parte»
Il ragazzo prese l'estremità di uno striscione in tela e lo appese al muro.
Elidoro scese dalla scala per vedere come era stato sistemato. Era soddisfatto e la scritta "EVVIVA I NOSTRI EROI" si leggeva benissimo.
«Stupendo! Per ringraziarti, se vuoi posso suonarti una delle mie canzoni»
«Beh veramente...»
«Dai non avere vergogna! Chiedimi quella che più ti piace»
«Veramente io non conosco nessuna delle sue canzoni...»
Per un attimo Elidoro stette zitto e sorrise.
«Va bene, allora ti suono qualcosa a piacere?»
«Ci sarebbe una canzone... la conosce la ballata "Dormi angioletto"?»
Elidoro sbuffò.
«Ma quella è una ninna nanna per bambini»
«Lo so, me la cantava sempre mamma per farmi addormentare»
«E va bene ragazzo...»
Il bardo sistemò il suo mandolino e incominciò a suonare.
Fai la nanna piccolino
Fai la nanna
La tua mamma è qui, mio scoiattolino
vicino alla tua culla, mio piccino
La tua mamma è qui mio agnellino
a cantarti questa canzoncina
Mentre suonava, Danilo, il vice capitano dei cavalieri, si avvicinò al palco e fece segno a Elidoro di smettere di suonare. Il bardò si fermò e guardò contrariato il cavaliere.
«Che succede? Perché mi avete fermato? Per caso non vi aggrada l'arte?»
«No, al contrario amo l'arte, ma in questo caso signor Eliometri le chiedo la cortesia di non cantare questa canzone»
«Una richiesta alquanto strana. Come mai? Se si può sapere»
«Il mio capitano non ama questa canzone, gli ricorda alcuni fantasmi del passato»
«Mhh... capisco. Non è bello pensarci... allora eviterò»
«La ringrazio, anche da parte del mio capitano»

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Cronache di Stivalia - La condanna di Rocca Leone
FantasíaUn fantasy medievale ambientato a Stivalia una penisola ispirata al territorio italiano dell'epoca. Gli avvenimenti di questa storia si svolgono a Rocca Leone, epicentro della rinascita di un'entità malvagia che trae il proprio potere dalle cattive...