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«T/n, sei pronta?» urlò mio fratello dal piano di sotto.
«Si!» urlai.
Feci una coda alta, i miei capelli erano orribili e faceva troppo caldo. Presi lo zaino e scesi in fretta le scale.
Jean era già uscito così salutai subito i miei genitori e salii in macchina.

La scuola era più grande di come la ricordavo. Un grande edificio rosso a tre piani con un parcheggio troppo piccolo. Jean parcheggiò e scendemmo dalla macchina.
«T/n cerca di non attirare troppo l'attenzione e non dire o fare cose che potrebbero rovinarci.»
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai «Va bene...». Quanto era odioso?
Accellerai il passo e lo lasciai indietro. A prima ora avevo biologia, così mi incamminai verso la mia aula; non avevo motivo di rimanere fuori con gli altri ragazzi, non conoscevo nessuno.
Entrai in classe e c'erano solo due ragazze che chiaccheravano e ridevano.
«Tu sei T/n giusto?» mi chiese la ragazza corvina con un grande sorriso.
«Si» le risposi sorridendo.
«Io sono Mikasa e lei è Annie!» disse indicando la ragazza accanto a sé. Ci scambiammo una stretta di mano.

Entrarono alcuni ragazzi e Mikasa li indicò dicendomi il nome di ognuno di loro e che alcuni dovevo evitarli a tutti i costi.
Scelsi un banco centrale, con accanto le mie due nuove amiche. Come inizio non era male.
Un attimo prima che la campanella suonasse entrò il prof in classe che ci salutò e ci rassicurò con le sue parole: «Vi boccio tutti.».
"Grandioso!" pensai.

La giornata trascorse tranquillamente e durante il pranzo Mikasa e Annie mi avevano invitato a stare con loro.

«Seguimi.» mi disse Annie.
Fortunata o sfortunata? Si sedettero al tavolo di mio fratello che stava chiaccherando con dei suoi amici e non si accorse di me.
«Tu sei sua sorella?» mi chiese un ragazzo biondo che indicava mio fratello.
«Si.» risposi. Perchè tutti mi dovevano associare a lui?
«Io sono Armin!» mi allungò la mano e la strinsi ridendo.
«Io sono Sasha e quelli sono Marco e Connie!» si presentò una ragazza intenta a mangiare un pacchetto di patatine al barbeque ed indicò i presunti ragazzi «Quello è tuo fratello e quello accanto è Eren, a seguire ci sono Reiner...»
Non la ascoltai più, mi misi a guardare quel ragazzo dagli occhi magnifici.
Rideva con i suoi amici e non si curava degli sguardi delle ragazze accanto a lui, neanche le guardava.
Si accorse di me e mi guardò alzando un sopracciglio.
«Hey Jean, cos'ha tua sorella da guardare?» incrociai lo sguardo di mio fratello.
«Perchè non lo chiedi a lei?» domandò lui a sua volta.
Eren mi guardò di nuovo alzando un sopracciglio, io alzai gli occhi al cielo.
«Bene, ti sto sulle palle già da ora?»

«Si non lo hai capito?» gli avrei voluto rispondere.

«Direi.» il tono della mia voce suonava parecchio antipatico.
«Sono troppo irresistibile per starti antipatico.»
Scoppai a ridere.
«Ti credi bello?» risi.
Annie rise insieme a me, mentre gli altri si limitavano a guardarci. Tutti avevano gli occhi su di noi, stava diventando imbarazzante.
«Qui tutti lo pensano.» indicò gli altri seduti al tavolo.
«Fratello ti stai sbagliando di grosso» gli disse Mikasa.

Era sua sorella? Non si assomigliavano così tanto però.
«Non credo proprio.» rise «Forse siete voi che non sapete apprezzarmi.» detto ciò si alzò e se andò.
"Ma quanto se la tira quel tizio?" pensai.
Non riuscivo a capire come fosse il migliore amico di mio fratello. Forse era anche lui così?
Il suono della campana mi riportò alla realtà e insieme alle mie due amiche mi recai in classe.

Chiusi l'armadietto e con i libri in mano mi incamminai verso l'aula di latino. Neanche il tempo di girarmi e urtai contro qualcosa: Eren. Sbuffai e alzai gli occhi al cielo. Il mio tic stava diventando un'ossessione.
«Sei fastidiosa quando fai così.» mi disse.
«Non hai neanche chiesto scusa e ti permetti di dirmi che sono fastidiosa? Che grande faccia tosta.» mi girai e me andai in classe accellerando il passo.

Dopo scuola tornai a casa, dovevo studiare per l'indomani. Mi ero scambiata dei numeri e i messaggi di Mikasa mi distrassero per un po'. Voleva che andassi con lei ad una festa.

>Ci sarai alla festa il 25? Casa di Historia

>Certo :)

Le feste alle quali avevo partecipato erano sempre divertenti e succedeva sempre qualcosa, ma erano persone diverse i miei vecchi amici. Cosa sarebbe successo?

[739 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora