Quando mi svegliai mi ritrovai nella mia stanza, in pigiama e sdraiata sul letto.
Come c'ero arrivata? Non lo sapevo e ricordavo solo una parte della festa. Mi alzai e vidi seduto sulla finestra Jean con i piedi a penzoloni.
«Finalmente sei sveglia.» mi disse con un sorriso tristissimo. Pensai a ciò che mi aveva detto Eren. Come potevo parlargli? Da dove avrei dovuto iniziare? Dovevo affrontare in fretta la questione.
«Ho parlato con Eren ieri sera.» gli dissi senza troppi giri di parole. Scese dalla finestra e mi raggiunse.
«T/n io-»
«Perchè Jean? Perchè non me lo hai detto?» sentii salire le lacrime agli occhi.
«Siediti e lasciami spiegare...» anche lui aveva gli occhi lucidi «ti prego.» mi supplicò. Mi sedetti sul bordo del letto e, cercando di trattenere le lacrime, lo ascoltai in silenzio.
«Da quando la tua storia con Floch è finita in quel modo non ho fatto altro che sentirmi in colpa. Ricordi come ti aveva ridotta? Come avevo fatto a non accorgermene? T/n è stata colpa mia, cercavo tanto di fare il fratello protettivo e non mi accorto di ciò che ti succedeva! Se solo fossi stato più presente...»
«Non potevi farci niente e io non te ne ho mai parlato.» gli confessai.
«Ma dovevo stare più attento. E se tornasse? Sto cercando di frequentare i suoi amici per poterlo capire.» Jean stava facendo davvero tutto questo per me? Non pensavo che mio fratello si sentisse così in colpa.
«Non tornerà e questa volta non sarò così stupida. Devi allontanarti da quelle persone Jean, stai diventando come loro!» il mio tono di voce si era alzato. Mi guardò a bocca aperta.
«Che ti ha detto Eren?» si percepiva la rabbia dal tono della sua voce.
«Che quasi ogni sera vai a casa sua ubriaco.»
«Solo questo?»
«Dovrebbe esserci altro?» non mi rispose, probabilmente c'era ma non dovevo saperlo in quel momento.
«Jean devi smetterla, non è colpa tua ciò che è successo in passato. Devi dimenticare e passarci sopra, come sto facendo io. Tu stai facendo solo del male.»
«E se tornerà?»
«Non tornerà adesso che al mio fianco ci sei tu. Ti prego Jean, provaci, fallo per me.» mi avvicinai a lui e lo abbracciai mettendo la testa sul suo petto «Promettimi che mi starai vicino.» la mia voce era un sussurro.
«Sempre.»
In quel momento mi sentii come quando avevo 8 anni e i nostri genitori litigavano pesantemente. Io andavo nella camera di Jean e lui, per non farmi sentire le urla, mi abbracciava forte, tenendomi la testa e sussurrandomi parole di conforto. Era sempre stato il mio eroe.La domenica fortunatamente trascorse tranquillamente, così chiamai Mikasa e lei mi invitò ad andare a casa sua. Mia madre era entusiasta di questa mia nuova amicizia e mi aveva proposto una cena per incontrare i suoi, ma io le avevo detto di calmarsi. Per adesso erano solo amici di Jean.
Quando Mikasa mi aprì la porta indossava una tuta larga e aveva i capelli legati, nella tipica tenuta da domenica. Le raccontai la mia discussione con Jean, avevo bisogno di sfogarmi e lei fu molto comprensiva con me. Non mi giudicava per ciò che era successo e si stupì del comportamento di Jean che, a parer suo, era una persona molto fragile.
Decidemmo d guardare un film ed io scelsi "La risposta è nelle stelle". Mi piaceva tanto quel film, anche se a parer mio era diverso dal libro sotto certi aspetti.
Mikasa si addormentò sul divano quasi a metà del film, così decisi di fare una piccola scorta di pop-corn. In cucina trovai un ragazzo seduto insieme a Eren. La ciotola stava per cadere dalle mani. Non avevo considerato che lui, essendo il fratello di Mikasa, fosse rimasto anche a casa. Probabilmente era il fratello adottivo, di cui non ricordavo il nome, perché non assomigliava per niente ai due. C'erano altri membri in quella famiglia di cui non ne ero a conoscenza?
Probabilmente sarebbe sbucato uno gnomo dalla porta dicendomi di essere loro parente.
Okay, stavo decisamente delirando.
«Chi è lei?» chiese con un arroganza da fare concorrenza al fratello.
Gli avrei voluto lanciare la scodella in testa.
«Una... mia amica?» mi guardò Eren con aria interrogativa. Eravamo amici?
«E cosa ci fa qui?»
«Stavo prendendo dei pop-corn.» risposi bruscamente. Dovevo ricordarmi che era più piccolo di me, un ragazzino, quindi mi dovetti trattenere.
Mi avvicinai alla mensola e presi dei pop-corn il più in fretta possibile, tutto sotto lo sguardo di Eren.
"Cos'ha da guardare?"
Quando mi girai, il fratello non c'era più e Eren era in piedi e poggiava le mani sul bancone dietro di me, così rischiai di versare il contenuto per terra. Prese dei pop-corn e li mangiò.
"Gentile come sempre."
«Hai parlato con Jean?» mi chiese.
«Sì e abbiamo risolto.» feci per andarmene.
«Non pensi che debba meritare una ricompensa?» gli lanciai un'occhiataccia.
«Che tipo di ricompensa?» mi sorrise.
«Non so, ma potrei aver bisogno di qualche favore in futuro.» si avvicinò e altro pop-corn.
«Non faccio favori a nessuno.» gli dissi.
Eravamo vicinissimi e ci stavamo guardando negli occhi. Io mi ero persa nei suoi, questa era sicuro. Fece un altro passo verso di me. Se questa volta avrebbe tentato di baciarmi non lo avrei rifiutato di sicuro, ma poi ricordai che era fidanzato. Ma chissene fregava di Hitch!
Mi feci avanti anchio e socchiusi gli occhi. Qualcuno ci separò e passo tra di noi.
«Aaron sei una rottura di palle!» disse Eren.[⚠️: oltre a Mikasa ed Eren ci sono altri due mebri (tralasciando i genitori) di cui uno di loro è inventato]
«Non parlare così a tuo fratello!» lo rimproverai, anche se dentro ci ero rimasta un po' male.
«La ragazza ha ragione, non devi parlare così al tuo "fratellino"! Comunque è un problema tuo.»
Accennai una smorfia e uscii dalla cucina seguita dalla risata Eren. Quanto erano odiosi quei due fratelli?
La mia previsione dello gnomo era quasi certa. Infatti, quando andai in salotto, sdraiato sull'altro divano era presente un ragazzo in boxer. Era uguale a Eren, tranne per i capelli biondi e la barba. Arrosii subito e lui si accorse della mia presenza. Si alzò e cercò qualcosa con cui coprirsi. Perchè in quella famiglia erano tutti dei bei tipi?[⚠️SPOILER (forse): dato che Dina è morta Zeke è stato ospitato già da bambino dalla famiglia in quanto figlio di Grisha]
«Oh, scusami!» prese una vestaglia blu e la indossò. Che buffo che era!
Venne verso di me «Piacere Zeke!» e mi porse la mano.
«Piacere T/n.»
In quel momento la portà si aprì. Poteva andare peggio di così?
Entrarono i signori Jaeger e io in quel momento avrei preferito sprofondare nel buco più profondo che esisteva. Mikasa si svegliò di soprassalto e si guardò intorno.
«Oh T/n, che piacere vederti qui!» mi abbracciò Carla. Suo marito si limitò a squadrarmi stupito mentre Aaron chissà cosa gli diceva all'orecchio.
«Vuoi restare per cena?» mi chiese e mi ritrovai gli occhi puntati addosso.
«Mi piacerebbe ma non posso-» dissi cercando di sembrare sincera. Attrice modalità on.
«Stavo giusto per andare.»
«Hai bisogno di un passaggio?» mi chiese suo marito.
«L'accompagno io.» intervenne Eren. «Ti aspetto in macchina.» mi disse uscendo. Rimasi a bocca aperta e Mikasa mi fece l'icchiolino. Cosa stava succedendo?
Salutai gli altri e Mikasa mi accompagnò alla porta.
«Ti odio.» le dissi sorridendo.
«So che sei felice perchè rimarrai da sola con mio fratello.» soffocò una risata e mi abbracciò.Quando entrai in macchina Eren non disse niente e il tragitto fu molto silenzioso, ma questa volta il silenzio era piacevole, non era più imbarazzante. Quando arrivammo davanti casa, mi girai per ringraziarlo e con mia sorpresa lo ritrovai di nuovo molto vicino. Guardare solamente le sue labbra stava diventando una sofferenza e le interruzioni ancora di più. Forse questa era la volta buona. Mi feci di nuovo avanti dato che lui rimaneva immobile.
Si tirò indietro.
«Ti piacerebbe.» mi sorrise e tornò al suo posto.
Scesi dalla macchina e prima di chiudere la portiera gli dissi «Sei uno stronzo Eren.».[1360 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚]
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𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋
FanfictionNella nuova scuola, T/n Kirtschtein, una ragazza di 17 anni in cerca della sua vera felicità, conoscerà Eren Jaeger, un ragazzo molto particolare... Ci saranno disguidi, litigate ed incomprensioni ma sarà il cuore a comandare i nostri due protagonis...