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«Tanti auguri Coltino il coltellino!» mi lanciai su Colt non appena venne ad aprirmi la porta.
«Da quando questo soprannome?» mi chiese.
«Da oggi.»

Ero riuscita a trascinare Historia con me e quando saltai giù lei gli fece gli auguri, in modo davvero tranquillo, insolito alla Historia che tutti conoscevano.

Colt non aveva voluto regali perciò gli avevo proposto di aiutarlo con la festa ed oggi che era il giorno fatidico, ero andata ad aiutarlo.
I suoi gli avevano lasciato la casa libera e mi chiesi come avesse fatto a convincerli.
Il salotto era già stato liberato: i divani erano stati poggiati alla parete, i quadri erano stati tolti, come del resto i vasi.
Il piano di sotto era quasi irriconoscibile.

«Io mi metto sul divano. Mi dispiace di lasciarvi tutto il lavoro.» Historia appoggiò a terra le stampelle e la borsa.
«Stai tranquilla.» le dissi «Dove sono le tovaglie e tutto il resto?» chiesi poi.
«Prima gonfiamo i palloncini.» mi lanciò una busta «Non so dove sia andato a finire l'attrezzo per gonfiali.»
«Dai, almeno mi rendo utile. Passamene alcuni.» mi disse Historia.
Le passai una busta e tra una chiacchera e l'altra ne gonfiammo un bel po'.

Al mio ventesimo palloncino gettai la spugna, ero davvero sfinita.

Decisi di passare all'arredamento.
Nonostante la nostra organizzazione facesse schifo eravamo riusciti a fare tutto, Colt era riuscito anche a ritirare la torta ed infilarla nel freezer, era gigante, ma c'era riuscito.

Dopo aver riempito l'ultima ciotola di patatine e aver disposto gli alcolici su un tavolo chiamai Colt che era andato di sopra a cambiarsi.

Indossava uno smoking nero, ed era davvero un figurino vestitino di tutto punto.

«Penso che dovreste cambiarvi e tu T/n se vuoi puoi fare una doccia, sai com'è, profumare di cane bagnato ad una festa non è il top.» rise.
«Sei un cretino!» risi e lo picchiai con il rotolo di carta.

Mentre io ero in doccia Colt aveva già acceso lo stereo, del resto erano già le otto e mezzo, dovevo sbrigarmi. Cercai di velocizzare ciò che normalmente facevo in due ore. Historia nel frattempo si era vestita e mentre stavo asciugando i miei capelli lei era passata al make up. Nonostante le punte fossero leggermente bagnate decisi di vestirmi. I miei capelli sarebbero diventati uno schifo lo stesso.
«Solo tu potevi mettere le converse per il compleanno del tuo migliore amico.» mi disse Historia quando stavo per allacciarmi le scarpe. Secondo me stavamo perfettamente con il mio vestito e poi, cosa più importante volevo stare comoda.
«Almeno mi puoi truccare come vuoi.» le lanciai la pochette con i trucchi.

Quando finalmente fummo pronte, scendemmo giù, o meglio, trascinai Historia per le scale. Erano arrivate un bel po' di persone e grazie al casino nessuno si accorse di noi.
Raggiungemmo Pieck, Porko e Sasha che seduti nel divano avevano già iniziato a bere. Automaticamente pensai a Levi, sarebbe venuto quella sera? E Eren? Scacciai quel pensiero e li raggiunsi.

«Questa sera voglio conoscere tutti i presenti, ci sono anche ragazzi che hanno finito la scuola!» disse Sasha.
«Magari diventi parenete di Colt.» rise Porko.
«Pfft, Non farmi ridere!» rise Sasha.
«Eccoli finalmente.» Historia indicò la porta. Jean era appena entrato tutto sorridente, seguito da Eren e...
"Mina?!"
Mina gli stava tenendo un braccio. Fu come se una puntina di inchiostro nero avesse colpito il mio cuore e lo stesse macchiando di nero. Non ci potevo credere, nonostante tutto aveva scelto lei e stava sorridendo insieme a lei.
Si voltò a guardarmi. Iniziai a camminare verso il giardino, non volevo rovinare la festa di Colt, quindi era meglio sparire.

Mi feci spazio tra i ragazzi che stavano fuori e appena vidi Levi lo raggiunsi. Era seduto per terra, con una bottiglia di vodka accanto.
Mi sedetti accanto a lui e guardai il cielo.
«Vedo che anche tu sei messa male.» sorrise amaramente e mi guardò. Era già ubriaco.
«Non ne voglio parlare.» lo guardai «Tu piuttosto?»
«Non ci voglio pensare.» non sapeva quello che stava dicendo. Prese la bottiglia e diede un lungo sorso, in quel momento mi accorsi che aveva una sigaretta accesa.
«Mi dispiace per Colt ma questa festa è uno schifo.» aspiró «Tieni.» mi passò la sigaretta e la presi.
Normalmente non l'avrei fatto, odiavo il fumo in generale ma era l'unica cosa che poteva "farmi sfogare", era come se ad ogni tirata un pensiero se ne andasse via.

Una ragazza quasi ubriaca venne verso di noi seguita dal suo ragazzo, probabilmente.
«Vuoi ascoltarmi?» il ragazzo la prese per le spalle.
«Voglio solo sedermi e lasciami in pace!» disse arrabbiata.
Il ragazzo era profondamente infuriato, forse era così che si sentiva Eren quando mi vedeva.
«Bevi.» mi disse Levi dandomi la bottiglia.
«No.» lo allontanai.
«Stai messa peggio di quanto mi aspettassi.»mi disse.

In quel momento Eren uscì fuori, era da solo e si guardava in giro. Forse mi cercava, forse no, ma tanto non aveva senso ormai. Quando mi vide mi raggiunse.
«Devo parlarti.» mi prese per le mani e mi tirò su.
«Io non voglio parlarti.» indietreggiai «Vai da Mina.»
«Sei gelosa?» chiese quasi stupito.
«Io? Certo che no!» dissi ironica fingendo di ridere «Lasciami in pace.» iniziai a camminare, volevo stare lontana da lui, solo quello.
«T/n...» mi chiamò.
«Ti ho detto va' da Mina.» sbottai infuriata, se voleva stare con lei poteva andarci benissimo, non aveva senso continuare questa farsa.
«Ma che ti prende?» mi prese per un polso.
«Cosa mi prende?» gli urlai «Eren ho cercato di starti accanto e mi hai mandata via per stare con lei! Non venirti a lamentare poi! E ti chiedi se sono gelosa? Sono furiosa e delusa. Stai sempre con lei e poi vieni a raccontarmi che non te ne importa niente e te la sei dimenticata.»
«Ma almeno lei c'è sempre.» disse.

Quelle parole non fecero altro che ferirmi di più. «Lei c'è sempre», quella breve frase continuava a ripetersi nella mia mente all'infinito.

«Bene, allora va da lei.» ripetei per la centesima volta, mi voltai e una lacrima scese giù sul mio viso.
«Perché devi fare sempre scenate? Non ero venuto per litigare con te!»
«Oh giusto, adesso è colpa mia, sono sempre io che rovino tutto, tu sei sempre quello che migliora le cose! Non hai fatto altro che ignorarmi in questi giorni e pretendi che io ritorni ad essere quella di prima?»
Non mi importava di essere in lacrime, se proprio doveva rovinare tutto, doveva farlo fino in fondo.
«So di aver aver sbagliato ma almeno lasciami parlare! Non volevo litigare con te!» mi urlò contro.
Obbligai me stessa a non dargli retta ed entrai dentro. Non appena vidi Colt ridere con i suoi amici cambiai idea. Se mi avesse vista così sarebbe subito corso da me e così gli avrei rovinato la festa. In quel momento non riuscivo a smettere di odiarlo e di odiare me.
«Volevo solo parlarti.» mi disse Eren affiancandomi.
«E allora, cosa avevi di così importante da dirmi dopo questi giorni?» dissi acida.

[1175 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora