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Ero tornata a casa saltellando e ballando fino alla mia camera, Eren era diventato finalmente parte della mia vita.
Adesso ero felice, ma non era quel tipo di felicità che dopo qualche ora spariva, era quella che felicità che ti restava dentro e si faceva sentire in ogni momento, ricordando quella cosa meravigliosa che fino a poco prima allontanavo, quella cosa chiamata amore.
E passare la notte con lui non aveva fatto che confermare quel sentimento che avevo dentro già da un po'.

Per una volta, il suono della sveglia non mi dava minimente fastidio, anzi, mi ero svegliata pimpante e pronta ad iniziare la giornata.
«Oh andiamo, dormi ancora un po'.» Eren mi lanciò un cuscino e per poco non caddi, visto che mi stavo infilando un paio di jeans.
«È tardi.» glielo rilanciai. Ecco che mi faceva infuriare dinuovo.
«Sei cattiva.» si alzò e sbadigliò.
«Va al diavolo Eren.» risi e chiusi la felpa e presi lo zaino, doveva sempre fare di testa sua e fare il guasta feste. Venne verso di me e mi abbracciò da dietro.
«Levati.» sorrisi quando mi diede un bacio sul collo.
«Mi piace vederti arrabbiata.» mi girai verso di lui e gli diedi un bacio.

Tutto adesso era più bello, lui lo aveva reso più bello.

Tutti a scuola ci guardavano, chi un po' stupito, chi felice per noi e chi come Mina, incazzata più che mai.
Non avevo avuto modo di vedere Jean in questi due giorni, così mi trascinò lontano da Eren appena mi vide, letteralmente e gli spiegai tutto. Nonostante sul suo viso ci fosse un espressione contrariata, si sforzò di essere gentile e disse di essere felice per me. Apprezzavo questo suo sforzo, anche se aveva fatto di tutto per tenerci lontani noi ci eravamo ritrovati. Quando lo dissi a Colt, bhe, corse per i corridoi urlando «io lo sapevo» facendomi ridere come una matta.

Pieck mi raccontò di ciò che era successo alla sua festa con Porko: aveva cercato di fargli dare un passaggio per ritornare a casa, ma alla fine si era addormentato su un divano e quando si era risvegliato erano le quattro del mattino e lei e Colt stavano pulendo. Aveva preso una scopa e gli aveva dato una mano e da li avevano iniziato a parlare.

Una volta raggiunto l'argomento "sentimenti", Porko aveva confessato tutto, dicendogli che non ce la faceva più a tenere quel peso dentro e che preferiva essere ignorato completamente che continuare così.

La reazione di Pieck?

Pieck si era avvicinata a lui e lo aveva baciato e gli aveva detto che potevano provare a frequentarsi per un po' e chissà, se le cose fossero andate per il verso giusto, forse si sarebbero messi insieme. Era davvero una bellissima notizia.

Con mio grande stupore Mikasa era ritornata a scuola, era ancora un po' pallida, ma aveva recuperato del tutto le forze.
Incrociai i suoi occhi quando, durante la pausa pranzo parlava con Eren e Levi e dopo tanto tempo mi sorrise.
Non sapevo come interpretarlo quel sorriso, ma poi, quando mi chiese di fare un giro con lei capì che aveva qualcosa da dirmi. Uscimmo fuori dalla mensa e andammo nei tavoli che si trovavano all'esterno.

«Sapevo che vi sareste messi insieme.» sorrise guardandomi e infilando le mani dentro le tasche del suo piumino «Mi dispiace tanto aver interrotto i rapporti con te, ma so che loro non ti stanno particolarmente simpatiche, quindi, perché continuare a prenderti in giro?»
«Avrei preferito saperlo prima, non venirlo a sapere così.» la guardai e cercai di leggere i suoi occhi.

Ormai non sapevo più cosa pensare di Mikasa. All'inizio era sembrata così gentile, mi aveva fatto un quadro generale della situazione e mi aveva inserita nel gruppo, ma in pochi mesi era cambiata completamente.

«Considerando la situazione, credo che sia azzardato dire "ritorniamo come prima", quindi non capisco dove vuoi andare a parare.» continuai.
«Hai ragione, ma almeno potremo salutarci o non so, scambiare due chiacchere come due semplici amiche.»

Cosa dovevo fare?
Ero sempre stata dell'idea della seconda possibilità, ma adesso, avevo qualche dubbio al riguardo. Di certo non l'avrei potuta evitare per sempre, stando con Eren l'avrei vista spesso e non era di certo una delle idee migliori che avessi, continuare ad ignorarla, infondo mi mancava.

«Penso che si potrebbe fare,» sorrisi «ma vorrei che in futuro mi dicessi le cose in faccia e non sparissi così, da un giorno all'altro.» mi fermai a guardarla e ricambiai il suo sorriso.
«Scusa.» disse abbracciandomi. Rimasi scioccata per la seconda volta e anche se un po' rigidamente ricambiai il suo abbraccio.

Nel pomeriggio io e Eren andammo in spiaggia, nonostante ci fosse un vento fortissimo. Ci riparammo dietro una vecchia barca e mi accoccolai tra le sue braccia.

Mi piaceva passare del tempo con lui, in qualsiasi posto.

A pensarci adesso, forse mi ero resa conto di amarlo quando avevo capito che mi piaceva stare con lui anche in silenzio. Non era un silenzio imbarazzante quello che a volte si creava, era un silenzio tranquillo e rilassante quello che si creava quando la mia testa poggiava sul suo petto. Sentivo il suo cuore battere e non c'era nessuna parola dal suono più bello di quello. Ecco, il mio suono preferito era quello del suo cuore, un suono che avrei voluto sentire in eterno.

«Ti ricordi di quella volta al mare?» mi chiese in un orecchio e sorrisi automaticamente. Come potevo dimenticarla? Era novembre e l'acqua era gelida sulla mia pelle. Quello era stato il bacio più bello di sempre.
Ricordo ancora come mi ero sentita felice al suo fianco.
Ad un tratto mi prese in braccio e andò verso l'acqua.
«Eren, cosa ti è venuto in mente!?» chiesi facendo qualche pensiero al riguardo.
Una signora che stava correndo ci guardò malissimo.
«Sta zitta.» rise e mi fece scendere. I miei piedi nudi toccarono l'acqua «È freddissima!» dissi sussurrando per il freddo.
Mi abbracció e mi diede un bacio «Volevo fare un tuffo nel passato.» mi guardò negli occhi e rise.
«Tu sei pazzo.»
«Pazzo di te.» mi baciò dinuovo.

Forse la felicità era quella, la felicità era sentirsi sicuri al fianco di una persona. La felicità era stare bene con se stessi.

Finalmente dopo tanto tempo anche io mi sentivo così e mi resi conto che per esserlo mi bastava poco, perché l'avevo avuto sempre dentro di me.

Lui mi completa.

[1063 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

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Datemi dei fazzoletti, sto piangendo (;'༎ຶٹ༎ຶ')
Adesso non abbiamo più i rompi palle in giro e Mina si è messa in pace! Alleluja! Possiamo dire che i nostri due amatissimi coglioni siano guariti😭

Comunque... in teoria la storia sarebbe finita, ma adesso c'è l'epilogo e mi viene già nostalgia al pensiero di non poter più scrivere questa storia. Vi ringrazio per tutto il supporto❤️

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora